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Giro88 Tribeart
Cézanne, il padre dei moderni
dal 9 marzo al 7 luglio 2002, Complesso del Vittoriano (Roma)
a cura di vanessa viscogliosi

Nel 1874 presso l'antico studio del fotografo francese Felix Nadar, sito in Boulevard des Capucines, gli Impressionisti organizzano la loro prima mostra. Partecipa anche Paul Cézanne con tre opere: La Maison du Pandu, Olympia e Paysage à Auvers. Pubblico e critica rimangono però sconcertati di fronte a questa nuova concezione della pittura.

Cézanne ci riprova nel 1877, alla terza mostra impressionista, ma il suo tentativo fallisce: "...Il pittore dei Baigneurs appartiene alla razza dei giganti. Ma poichè sfugge ad ogni paragone, ecco che viene comodo negarlo; non mancano tuttavia gli esempi di artisti simili a lui e comunque rispettati, e se il presente non gli rende giustizia, l'avvenire saprà porlo tra i suoi pari, accanto ai semidei dell'arte". Profeticamente Georges Rivière nel 1877 annuncia ciò che sarebbe successo di lì a poco nella vita artistica del grande pittore.

Ammirato dai suoi colleghi, Cézanne riscuote solo qualche consenso di critica alla prima mostra individuale, organizzata nel 1895 dal mercante Vollard. Con il Salon des Indépendents nel 1899 l'interesse per la sua opera inizia a crescere. Nel 1904 il Salon d'Automne gli dedica un'intera sala e nel 1907, un anno dopo la sua morte, viene realizzata una grande retrospettiva postuma.

Nonostante Cézanne partecipi a mostre impressioniste, non può essere considerato un pittore dell'impressione in quanto ciò che non viene mai meno nell'artista è l'attenzione verso i volumi e le forme geometriche.

"Stupirò Parigi con una mela" aveva asserito Cézanne. Le nature morte sono tra i soggetti preferiti dal francese non tanto per gli elementi che le compongono quanto per la loro rappresentazione nello spazio. In esse le tradizionali norme prospettiche sono ricostruite in una molteplicità di punti di vista. Lo spazio di Cézanne è uno spazio "intellettuale" che avrà conseguenze eccezionali nella storia dell'arte moderna.

Da Picasso a Braque, da Matisse a Mondrian, da Morandi a Sironi e molti altri geniali artisti non potranno prescindere dalla rivoluzionaria lezione di Cézanne, dal suo geniale approccio ai modi spaziali e al suo superamanto delle regole prospettiche tradizionali.

"Senza Cézanne mi domando talvolta che sarebbe la pittura attuale. Per un lungo periodo io ho lavorato con la sua opera. Non riuscivo a staccarmene, non smettevo di esplorarla e scoprirla. Cézanne m'ha insegnato l'amore delle forme e dei volumi e mi ha fatto concentrare sul disegno". Le parole di Léger fanno intendere chiaramente come la pittura di Cézanne abbia concluso la parabola impressionista, dando avvio alla grandi correnti artistiche della prima metà del Novecento.

Al padre dei moderni il Complesso del Vittoriano dedica un'ampia rassegna antologica con dipinti, acquerelli e disegni provenienti dai più importanti musei internazionali. 60 opere documentano i momenti salienti del percorso cézanniano, sottolineandone mutamenti ed elementi di continuità. In mostra anche opere inedite per l'Italia, ne segnaliamo alcune: Il Ponte di Maincy (1879-80, Musée d'Orsay), Paesaggi dei dintorni di Aix (1900-1906, Museo Granet di Aix-en-Provence), La signora Cézanne in blu (1889-90, Museum of Fine Art di Houston).

Notizie utili
Complesso del Vittoriano - Via San Pietro in Carcere
¹ lun/gio 9:30-19:30; ven/sab 9:30-23:30; dom 9:30-20:30
8.50 intero; 6.00 ridotto (06 6780664)

 

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