segnali dalle città invisibili
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Not for you

La musica dei Pearl Jam al Taxi Driver
a cura di angelo luca pattavina

"Rock is dead" c'era scritto su tante magliette anni novanta. Il rock sarà pure morto, ma il grunge (il suono di Seattle) tira ancora il fiato. Quello dei Pearl Jam quantomeno, interpretati con discreta disinvoltura dalla tribute band "Not for you" (da un'omonima canzone della band americana), alias Snaporaz + Marco Cocci (voce dei Malfunk) nel ruolo di vocalist.
Sembrano già lontani gli anni in cui Catania era definita la Seattle del sud Italia per il fermento musicale che la animava, ma se al Taxi Driver il pubblico risponde bene a una serata del genere, allora ritorna in mente che in un qualche modo i ritmi di quei suoni sono pienamente condivisi da entrambe le sponde dell'Atlantico. Certo, c'è da dire che probabilmente un certo richiamo (per le ragazze intendo) è scaturito più dalla presenza del "bel" Marco, un po' largo nei panni di Eddie Vedder (paradossale viste le misure ma è così), che da un reale passione per le sonorità grunge. L'ensemble sonoro, del resto, (anche per venire incontro alle carenze vocali di Cocci), sembrava modulato più sul black-metal che su sonorità pearljamiane.
I paragoni purtroppo sono difficili da sostenere, ma probabilmente la tribute band riconosce questi limiti e quello che vuole veramente fare non è altro che divertirsi e divertire chi li ascolta. Se questo era l'intento allora è andata bene perchè il Taxi si è scosso e le teste hanno tenuto il ritmo fino all'ultimo pezzo.
Chissà che un giorno non vedremo i veri Pearl Jam a Catania.
I sogni son desideri. E qualche volta si avverano. Chi ha orecchie per intendere...

Il Progetto
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