|
Giro86
Segnali di
fumo 
Segnali di fumo: marzo 2002
a cura di pina la villa
sabato 2 marzo 2002
Alla fiera del lunedì è
arrivata la primavera. Gli odori. Finalmente.
Cipolla e basilico è già una bella
sensazione, ma riuscire a sentire anche l'odore
dei pomodori è il massimo.
Poi ci sono le vetrine dei negozi, ai colori forti
e cupi dell'inverno si sostituiscono colori luminosi
e lievi: azzurro, bianco, beige.
Ho comprato delle scarpe rosse.
Aria di festa. Primavera per poco, pare fino a
domani sera. Mi accontento.
giovedì 7 marzo
2002
Visto ieri sera all'Ariston un
bel film, Trixie. Protagonista una strampalata
ragazza bionda che fa di mestiere il poliziotto
nella provincia americana, fra case da gioco,
politici corrotti e delinquenti mammoni. Il suo
atteggiamento si vuole ispirare a quello duro
dei poliziotti dei film e già questo contrasto
è esilarante. In più Trixie parla
per luoghi comuni, tutti storpiati. Una bella
idea, quella del regista Alan Rudolph, scuola
altmaniana, e un interessantissimo lavoro sul
linguaggio.
"Devi prendere il toro per la coda e guardarlo
negli occhi"; "Ha un asso nella mano"
"Spostare la salma del cadavere". Sono
solo alcuni frasi che ricordo, ma lo slittamento
lessicale, il non sense, sono in tutto il film.
Il film sembra trovare nel linguaggio di Trixie
l'unico senso in una realtà frammentata.
Stranamente è proprio la storpiatura dei
luoghi comuni che rende Trixie più comunicativa
di tutti gli altri personaggi, perché riesce
a spiazzare e a farsi ascoltare, a suscitare un
minimo di attenzione curiosa, in un contesto di
relazioni umane che seguono quasi meccanicamente
percorsi obbligati e distruttivi.
sabato 9 marzo 2002
Alcune storie di donne lette ieri, otto marzo,
sul quotidiano Il Manifesto:
Racconto uno: In Francia ha preso avvio una campagna
a favore delle donne e delle ragazze che vivono
nelle periferie delle grandi metropoli. Tutte
vittime di ingiustizie e violenze quotidiane da
parte degli abitanti dei cosiddetti "quartieri
difficili". Nell'articolo il racconto di
Fadela Amara, 37 anni, nata a Clermont Ferrand
in una famiglia di origine algerina: "Negli
anni ottanta , noi sorelle maggiori avevamo cominciato
a conquistare un po' di libertà, a fare
un primo passo verso l'uguaglianza, ma negli anni
novanta più o meno tutto è crollato
con la disoccupazione di massa, la crescita del
fondamentalismo e il ripiego comunitario. Alla
fine sono le ragazze a pagare". Le "tournantes",
gli stupri di gruppo, sono diventati un fatto
diffuso. La disoccupazione, la paura, la marginalizzazione
spingono le famiglie degli immigrati a rinchiudersi
nei valori della comunità di origine. Da
qui per esempio il caso di una liceale di origine
senegalese, andata in vacanza nel paese della
famiglia e lì costretta a un matrimonio
forzato. La sua storia è poi finita bene,
ma sono ancora molte le ragazze per le quali il
rischio esiste.
Racconto due: Abi Gani Duale è una scrittrice
somala, che oggi vive a Roma. In una intervista
racconta: "Avevo sette anni quando sono stata
infibulata. Poi è arrivato il matrimonio
, subito dopo la prima mestruazione. Ha combinato
tutto mia madre, convinta di fare del bene. Avevo
12 anni, lui trenta" Alla domanda cosa provi
oggi per tua madre, risponde: "Mia madre
è completamente assorbita dalla cultura
che le hanno tramandato: una cultura pensata da
uomini. Ma non ce l'ho con lei perché non
mi ha protetto. Mia madre è ancorata a
certezze incrollabili sulle quali non si è
mai fatta domande"
Dopo due matrimoni combinati, sei figli morti
dei nove che ha avuto, Abi ha reagito. In Somalia
il 99% delle donne subisce mutilazioni genitali.
Lei ha salvato sua figlia. "Ho tentato di
proteggerla con tutte le mie forze. L'infibulazione
non ha niente a che vedere con la religione che
poi, spesso, diventa uno strumento di controllo".
Sua figlia ora lavora come programmatrice, è
indipendente e libera. Lei ha potuto scegliere.
Racconto tre: Safiya è la donna nigeriana
che è stata condannata a morte perché
ha avuto una figlia dopo uno stupro, e che la
mobilitazione internazionale sta cercando di salvare
dalla condanna. (il processo è fissato
per il 18 marzo). Nel frattempo però alcune
prostitute nigeriane rischiano di correre lo stesso
rischio. La Comunità di Sant'Egidio, in
occasione della festa della donna, si appella
al ministro per le pari opportunità e al
governo italiano perché non venga dato
seguito alle previste espulsioni per le 14 donne
nigeriane ferme al Centro serraino Vulpitta di
Trapani. "Si tratta di persone che con molta
probabilità, potrebbero restare in una
condizione di sfruttamento come prostitute e,
dopo lo sfruttamento, rischiare la condanna a
morte".
Riflettendo su uguaglianza e differenza
alcuni spunti dal Devoto-Oli:
Differenza: qualità o condizione per cui
una o più cose o persone si trovano in
rapporto di totale o parziale diversità;
in matematica, il risultato della sottrazione;
in filosofia, e specificamente nella logica, quella
qualità (o serie di qualità) per
cui una specie si distingue dal genere cui appartiene
quanto dalle altre specie dello stesso genere.
uguaglianza: in matematica, godimento di proprietà
comuni da parte di uno o più enti.
venerdì 15 marzo
2002
A proposito di Hume, scrive Flavio Baroncelli:
"Si fece un piano di studi personale e si
accorse che, mentre nella filosofia naturale Galilei
e Newton avevano sistemato le cose in modo soddisfacente
ed assicurato un metodico progresso scientifico,
nel campo della filosofia umana si ipotizzava
e soprattutto si esortava un po' a caso. Era ora
che qualcuno trovasse un fondamento sistematico
alle scienze umane , applicando il metodo sperimentale
all'umana natura, e non c'era ragione perché
non fosse proprio David Hume a compiere il tentativo,
passando naturalmente attraverso lo studio di
tutti quelli che avevano detto cose interessanti
sull'argomento: da Cicerone a Locke, da Mandeville
a Hobbes, a Montaigne, a Bayle, a Fontenelle,
a Berkeley. Si ritrovò a ventitré
anni con un esaurimento nervoso piuttosto serio
e con la salutare convinzione, mai più
abbandonata, che non si può essere solo
filosofi, e tanto meno filosofi solitari e che,
poiché è la vita che si vuole studiare,
il viverla in compagnia dei vivi è il migliore
esperimento che si possa fare".
|