Webology: una antologia

Una "nuova" conoscenza si aggira per il Web. Il Web studia se stesso tramite la Webbologia (Webology).
di Redazione Zerobook - sabato 12 settembre 2020 - 4295 letture

Webology è una antologia di materiale divulgativo, finalizzato a dare una prima infarinatura globale riguardante l’argomento Web, dal punto di vista del nodo network (il sito web) all’interno della pratica del Web. Introduzione a cura di Sergio Failla, l’antologia contiene materiali di pubblico dominio in gran parte già presenti su Wikipedia ma riarrangiati in forma “libro” per una lettura digitale o su carta. Data l’evoluzione continua del Web, questa antologia “fotografa” la situazione esistente tra il 2018 e il 2020 (edizione 0.0).

In questa pagina, l’edizione 0.0 di Webology assolutamente gratuita per tutti i lettori di Girodivite e di ZeroBook!


dalla Introduzione

Copertina del libro Webology Con il termine webology intendiamo: lo studio di tutto quello che riguarda Internet, con particolare riferimento al World Wide Web. La webology è parte della “teoria delle reti” (network science), vedendo la stessa cosa dalla parte dei siti web (i nodi della rete) oltre che del sistema di link e come struttura e/o sistema di relazioni1.

Internet è una rete di comunicazione pubblica [...]

L’informatica si occupa del trattamento dell’informazione mediante procedure automatizzate [...]

La Webology (Webbologìa) ha a che fare con con l’ICT (Information and Communication Technology): è informatica, comunicazione, tecnologia insieme. Ha una forte propensione pratica (tecnica) riguardando ad es_ come si costruiscono i siti web, ma nello stesso tempo si intreccia con la semiotica e la semiologia, lo strutturalismo e lo studio delle comunicazioni e del sistema delle comunicazioni. Ha a che fare con il marketing e il commercio, la presenza della finanza e delle banche sul Web. Ha implicazioni sociologiche, filosofiche, politiche. Ha al suo centro il World Wide Web: ciò che viene veicolato tramite di esso, il modo in cui viene veicolato e il mezzo che viene impiegato. Riguarda la vita collettiva di diversi milioni di persone sparse in tutto il pianeta.

La Webology esclude volutamente lo studio di altri mezzi di comunicazione, nati assieme o dopo il Web, ma basati anch’essi su tecnologie digitali. Ci riferiamo al mobile e al mondo dei telefonini. Il Web è anche nei telefonini, ma continua a essere il desktop il centro della nostra attenzione.

Avremmo potuto scegliere un altro termine per indicare questo campo di studi. Per ora stiamo usando questo.

La Webology è uno spazio di saperi. Nella Webology sono confluiti via via tutti i saperi specifici che sono nati con il World Wide Web. Se all’inizio per “fare il Web” bastavano i saperi intrapresi nei corsi di informatica e telematica, con l’allargarsi di Internet divenuta pratica e fenomeno globale e con la moltiplicazione dei servizi che il Web era capace di veicolare, i campi di saperi che interessano la Webology si sono moltiplicati. Il “sito Web” da statico e costruito con l’utilizzo di un solo linguaggio di marcatura (l’HTML ha permesso non solo l’ipertesto e la sua logica, ma anche l’utilizzo di immagini - e poi anche audio e video, animazioni ecc), è diventato sito dinamico per cui sono stati necessari linguaggi di programmazione (es_ php ecc_) e l’utilizzo di database. Attraverso il Web ci si poteva scambiare non solo testi ma anche documenti e file in varie maniere (tramite email, via ftp ecc_), si poteva comunicare in diverse forme (si pensi all’utilizzo della chat); l’utilizzo del WWW al di fuori dei laboratori e dagli ambiti di ricerca, tra i cittadini non interessati dall’ambito della ricerca che potevano collegarsi e interconnettersi direttamente da casa, ha determinato l’uso diversificato dei siti Web: così la nascita dei siti commerciali, prima semplicemente “vetrina” o istituzionali, poi con funzionalità di e-commerce. Questo ha significato la nascita di una pubblicità sul Web, e la necessità di mezzi di pagamento sul Web. A cerchi sempre più estesi, l’onda di espansione del Web nella vita sociale ha reso il Web sempre più esteso e pervasivo nei più diversi ambiti; ma ha anche imposto lo sviluppo di saperi specifici che, dai media tradizionali si sono reimpiantati nel Web (si pensi all’advertising sul Web, all’home banking ecc_). “Fare Web” oggi significa investire diverse figure professionali specializzate, e agire su diversi fronti: sono impegnati saperi diversi. Tutti questi fanno parte della Webology. La Webology studia il Web, e i saperi che sono implicati all’interno del Web. Guarda il Web dal punto di vista diacronico (storia del Web) ma anche come “oggetto” che ha a che fare con la tecnologia, con la società (sociologia e antropologia del Web) e con gli effetti che esso ha all’interno della società (di qui le riflessioni sul Web e sulle implicazioni che esso ha e ha avuto sulla mente, sulla vita delle persone e sui diversi ambiti sociali).

Compito della Webology è fornire non solo agli studiosi ma ai cittadini, analisi sullo “stato del Web”, le caratteristiche attuali e in corso di sviluppo, le implicazioni che il suo divenire può avere per la vita dei singoli e delle collettività.

Il Web è diventato centrale in tutte le società sviluppate. Come tale esso è diventato anche il mezzo attraverso cui passano e si riflettono le più diverse attività: dei singoli, dei ceti e dei gruppi, ma anche degli Stati. Attraverso il Web si fanno guerre commerciali, politiche e militari. Si veicolano informazioni ma anche propaganda e ricostruzioni diverse dalla verità. Il Web è divenuto centro dello scontro e del confronto politico. Studiare il Web oggi significa saper individuare non solo i mutamenti tecnologici ma anche i mutamenti politici in atto, che investono i gruppi sociali e i singoli e che agiscono non più solo nella “vita reale” ma ormai sempre di più anche nel Web proprio per l’importanza che il Web ha assunto per la vita di una parte consistente della popolazione mondiale.

Se in una prima fase ci si è limitati a studiare gli aspetti tecnici e evolutivi del Web, quando ci si è accorti della pervasività del Web sulla vita reale si è cominciato a studiarne gli effetti. Se all’inizio si era ancora in una fase “aperta” del Web, via via che il Web è diventato sempre più complesso e ha inglobato parti “sensibili” della vita reale (i settori economici, bancari e finanziari, politici e poi persino quelli militari), vita reale e vita digitale hanno cominciato sempre di più a coincidere, e anche il Web è diventato luogo dello scontro sociale in atto, in cui i contendenti si disputano il controllo sul Web. Studiare oggi il Web significa non maneggiare più, dal punto di vista euristico, un oggetto tecnologico, ma avere a che fare con un oggetto composito e sociale.

La sfida che oggi deve affrontare la Webology è quella di riuscire a ricomporre una visione unitaria, tenendo conto di tutti questi diversi aspetti, e uscendo dalla frammentarietà e parzialità che uno studio puramente tecnico e tecnologico potrebbe consentire.



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