Valeria Valeri

Quel volto da mamma per antonomasia le ha sempre dato quel credito artistico monopolizzato da un ruolo che, più degli altri da lei interpretati, l’ha sempre collegata mentalmente a questa figura di donna paziente, votata alla famiglia e, in modo particolare, ai figli. Sempre pronta a coprire gli errori e le marachelle dei figli più discoli, come qualsiasi madre in modo naturale e istintivo, si prefigge come compito primario della propria vita.

Ma Valeria Tulli, in arte Valeria Valeri, è stata anche l’anima del teatro italiano nei suoi centinaia di ruoli che la sua lunga carriera di attrice le ha offerto di interpretare. Una carriera che ha onorato fino a tarda età, divertendosi e prestandosi alla televisione accanto a giovani attori, come il siciliano Guido Caprino, nella serie Il Commissario Manara, o magari facendo parte del cast di Un medico famiglia.

E’ proprio nei ruoli drammatici, però, che Valeria Valeri rimarrà nel ricordo degli spettatori che hanno avuto la fortuna di assistere alle sue interpretazioni, sempre sopra le righe, incisive ed indimenticabili. Sacco e Vanzetti nel 1960 sarà il trampolino di lancio della sua carriera di attrice, accanto a Enrico Maria Salerno, con il quale darà vita ad uno degli idilli artistici e affettivi più indimenticabili della storia del teatro italiano.

Ricordiamo anche le sue collaborazioni con Alberto Lupo, Gino Bramieri, Ivo Garrani. E come dimenticare Paolo Ferrari. Un pezzo della miglior testimonianza teatrale italiana che lascia un’eredità artistica, difficile da emulare. In campo cinematografico, per quanto le sue apparizioni sono meno di una decina, è ricordata maggiormente per la sua attività di doppiatrice. Anne Bancroft, Natalie Wood, Julie Andrews, tra le grandi attrici conosciute in Italia con la sua calda voce, prestata anche, per gli amanti del genere, alle bibliche soap americane quali Capitol.

Valeria Valeri era nata a Roma l’8 dicembre 1921.