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Una grande emozione

Continua l’attività di soccorso della nave Responder nel Mediterraneo, in questa estate che, come le altre, registra ancora tanti sbarchi e purtroppo, anche tanti morti.

di Redazione Risonanze - venerdì 22 luglio 2016 - 3940 letture

"Le ho conosciute sul Responder, in mezzo al Mediterraneo. Era la prima volta che mi imbarcavo. Me le ricordo bene quelle tre ragazze, stavano sempre insieme, vicine vicine. Non si sono mai lasciate per tutto il viaggio.

Qualche giorno fa, con il libretto rosso di Emergency tra le mani, che avevano ricevuto sul Responder, si sono presentate al nostro ambulatorio di Villa Sikania, ad Agrigento, chiedendoci di essere visitate. Appena mi hanno vista si sono ricordate di me sulla nave, felici di ritrovare una faccia conosciuta e qualcuno di cui potersi fidare.

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Durante la visita è emerso che tutte e tre avevano subito terribili violenze durante il viaggio e volevano assicurarsi di non aver contratto malattie sessualmente trasmissibili. Abbiamo fatto uno dei test a cui devono sottoporsi ed era negativo, e ci stiamo organizzando anche per gli altri.

Stando sul campo ci rendiamo conto, giorno dopo giorno, di quanto sia importante la continuità nel garantire assistenza sanitaria e psicologica a persone che fuggono da guerra, violenze e povertà. Per questo motivo, oltre a essere a bordo del Responder, siamo presenti anche in diverse città italiane con le nostre strutture sanitarie, dove possiamo continuare a curare chi ne ha bisogno".

— Eleonora, infermiera di Emergency


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