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Tra una stella e un quark

È morto a 93 anni Piero Angela, il più famoso divulgatore scientifico italiano: lo ha comunicato sui social suo figlio Alberto...

di Redazione - sabato 13 agosto 2022 - 3397 letture

È morto a 93 anni Piero Angela, il più famoso divulgatore scientifico italiano: lo ha comunicato sui social suo figlio Alberto, come lui noto presentatore e divulgatore scientifico. Nato a Torino nel 1928, Angela ha trascorso gran parte della sua carriera di giornalista e presentatore televisivo in Rai, prima lavorando come corrispondente e poi come documentarista e conduttore di programmi televisivi sulla scienza e la cultura.

Dopo gli studi al liceo classico e prima di diventare giornalista Piero Angela, grande appassionato di pianoforte e musica jazz, studiò al conservatorio. Arrivò in Rai nei primi anni Cinquanta collaborando alla realizzazione di un programma sulla storia del jazz. Dopo il lavoro in radio e dopo essere stato inviato (tra le altre cose in Yemen, Israele, Iraq e Vietnam) passò poi alla conduzione del Telegiornale Nazionale delle 13:30 e, nel 1976 fu il primo conduttore dell’appena nato TG2. Negli anni Sessanta e Settanta si occupò, tra le altre cose, delle missioni Apollo per andare sulla Luna.

Angela ha scritto quasi 40 libri (molti dei quali con il figlio Alberto) e condotto oltre 30 programmi televisivi, il più famoso dei quali è senz’altro Quark (la cui prima puntata andò in onda nel 1981 e fu seguita da 9 milioni di persone), che negli anni Novanta sarebbe poi diventato Superquark, la versione estesa a due ore del classico formato da un’ora di Quark.

Oltre a questi, Angela ha condotto e curato anche Viaggio nel cosmo, Indagine sulla parapsicologia, Il pianeta dei dinosauri e La macchina meravigliosa, una esplorazione del corpo umano e il programma a cui aveva raccontato di essere più affezionato.

Dopo la morte di Piero Angela, l’ufficio stampa Rai ha diffuso questa sua lettera, spiegando che nei giorni scorsi lui l’aveva voluta lasciare come «ultimo messaggio di saluto ai telespettatori»:

«Cari amici, mi spiace non essere più con voi dopo 70 anni assieme. Ma anche la natura ha i suoi ritmi. Sono stati anni per me molto stimolanti che mi hanno portato a conoscere il mondo e la natura umana. Soprattutto ho avuto la fortuna di conoscere gente che mi ha aiutato a realizzare quello che ogni uomo vorrebbe scoprire. Grazie alla scienza e a un metodo che permette di affrontare i problemi in modo razionale ma al tempo stesso umano. Malgrado una lunga malattia sono riuscito a portare a termine tutte le mie trasmissioni e i miei progetti (persino una piccola soddisfazione: un disco di jazz al pianoforte…). Ma anche, sedici puntate dedicate alla scuola sui problemi dell’ambiente e dell’energia. È stata un’avventura straordinaria, vissuta intensamente e resa possibile grazie alla collaborazione di un grande gruppo di autori, collaboratori, tecnici e scienziati. A mia volta, ho cercato di raccontare quello che ho imparato. Carissimi tutti, penso di aver fatto la mia parte. Cercate di fare anche voi la vostra per questo nostro difficile Paese. Un grande abbraccio»

Fonte: Il Post


Girodivite su Piero Angela

A che serve la politica? Piero Angela ha presentato il suo libro al Palacongressi di Taormina / di Piero Buscemi, Girodivite, 12 gennaio 2013.


Nel 1989, l’anno della caduta del Muro di Berlino, Margherita Hack e Umberto Eco e un nucleo ristretto di strani personaggi, fondano il CICAP. Il CICAP per chi non lo sapesse è l’acronimo di: Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze. Un gruppo di scettici e assetati di verità. Tra questi c’è anche Piero Angela.

«Giornali, settimanali, radio e televisioni dedicano ampio spazio a presunti fenomeni paranormali, a guaritori, ad astrologi, trattando tutto ciò in modo acritico, senza alcun criterio di controllo; anzi cercando, il più delle volte, l’avvenimento sensazionale, che permetta di alzare l’indice di vendita o di ascolto. Per questo portiamo avanti un’opera di informazione e di educazione rispetto a questi temi, per favorire la diffusione di una cultura e di una mentalità aperta e critica, e del metodo scientifico basato sull’evidenza nell’analisi e nella soluzione dei problemi».

Strana attitudine questa dei componenti del CICAP. In un’Italia dominata dall’avversione per la scienza e per l’esattezza, una avversione di lunga data per cose come "la verità" o "la certezza scientifica", per la matematica e per il "metodo scientifico" - un gruppo di persone cercava di riunire le forze per creare un punto di riferimento.

«Bisogna avere sempre una mente aperta, ma non così aperta che il cervello caschi per terra» (Slogan del CICAP, ripreso da Piero Angela)

In fondo tutta la vita, ricca e fruttuosa, di Piero Angela è stato questo - almeno per noi contemporanei: punto di riferimento. Come giornalista, cronista agli esteri e poi al telegiornale (la sua "seconda vita"); e poi nella sua terza vita, come giornalista "scientifico". Mestiere quasi sconosciuto alle redazioni dei giornali che lasciano la scienza alle pagine delle curiosità; e poi quando c’è una notizia vera, che riscuote interesse presso il pubblico - i giornalisti scientifici vengono messi di canto e "il pezzo" affidato alla penna prestigiosa che di scienza ne sa quanto un bue di carote: e difatti le scempiaggini dilagano sulle pagine dei giornali italiani - ne sa qualcosa Paolo Attivissimo, anche lui membro del CICAP, che ogni tanto "fa le pulci" alle scempiaggini dei giornali pagati e paganti (nel senso degli abbonamenti che pure pretendono per farsi leggere). Ne sappiamo tutti noi qualcosa, che abbiamo subito tra il 2020 e il 2022 l’epidemia di spaccio di notizie fasulle e di dubbia autenticità in occasione della covid-19. Ne sappiamo qualcosa noi, nel nostro piccolo, di Girodivite, che ogni giorno cerchiamo di evitare ai nostri lettori notizie che non sono notizie e verità che sono solo propaganda se non vere e proprie bugie.

Piero Angela appartiene a quella ultima generazione di giornalisti democratici, che hanno ammodernato il mestiere del giornalista, e hanno contribuito a ammodernare la (scarsa e distratta) cultura degli italiani. Nella sua "prima vita" era stato figlio di un "giusto" del popolo d’Israele, Carlo Angela. Poi, dopo la seconda e la terza vita, il figlio (Alberto Angela) e le sue passioni sempre perseguite: il jazz, il pianoforte. Una persona schiva, Piero Angela. Una gran bella persona.

«Gli individui che incontrano il maggior successo (e non solo con le donne) solitamente sono forti dentro e cortesi fuori. È un po’ come per il pianoforte. Ricordo sempre quello che mi diceva la mia vecchia insegnante di pianoforte: per avere un buon tocco occorrono dita di acciaio in guanti di velluto... Forse anche nella vita è così.»

s.




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