Nel sogno di Hanna Schygulla

Al Teatro Sangiorgi di Catania, il 14 maggio 2005, "Protocoles de rêves" di e con Hanna Schygulla. Testi di Fassbinder, Borges, Calderon de la Barca, Rimbaud, Műller, Brecht e di Carrière...
Intensa e con la grazia della donna vera Hanna Schygulla nello spettacolo “Protocoles de rêves” al Teatro Sangiorgi di Catania fa scorrere il tempo del sogno in un apparente delirio che tocca le tappe più profonde dell’essere. L’immagine onirica, protagonista dello spettacolo, si rivela in realtà come la dimensione intima di un quotidiano presente irrimediabilmente sconvolto. Nel sogno è più facile entrare nel baratro dell’anima. Nel sogno tutto torna all’origine, nell’apparente irrealtà.
Con testi di Fassbinder, Borges, Calderon de la Barca, di Rimbaud, Műller, Brecht e di Carrière e con le stesse immagini oniriche della Schygulla, lo spettatore si addentra in una struttura meditativa eletta a linguaggio quotidiano. Il sogno e le metafore del dire si alternano, si sovrappongono accompagnando con naturalezza lo spettatore ad oltrepassare le barriere della ragione: sentire, sentirsi, accompagnare le cose, dare significati, accogliere, moltiplicare le ipotesi, rovesciare le condizioni e i principi della realtà del nostro mondo, sovvertire la relazione spazio-tempo, vita-morte. In questa dimensione il sogno diventa capacità creativa dell’individuo per fare emergere nuovi sistemi e piani, per ridare luce alle cose, per riviversi in rapporti intimi, per ricollegarsi alla collettività, per mettere in relazione il finito all’infinito.
Lo spettacolo risulta denso di “linguaggi” che spesso non hanno la possibilità di esprimersi e che utilizzano le immagini del sogno per rivelarsi: la vita è sogno, il sogno è vita.
Le bellissime canzoni di Jeane-Marie Senia e il pianoforte accompagnano le immagini, fondendosi spesso al sonoro originale. Lo spettacolo è nato per iniziativa del MOMA di New York e presentato nel 2004 in una retrospettiva sulla Schygulla e Fassbinder. Come dice la stessa attrice le immagini che si vedono fanno parte del suo percorso, sono “pezzi di filmati e di idee notturne” che hanno influenzato tutta la sua vita nel consapevole desiderio di tradurre la fantasia in realtà.
Hanna Schygulla è nata il 25 dicembre 1943, a Katowice, Polonia. Attrice prediletta di Fassbinder, fu protagonista nei suoi primi film del 1969 (tra cui Katzelmacher) e poi di Effi Briest (1974, dal romanzo di Th. Fontane), Il matrimonio di Maria Braun (1978) che le diede la celebrità, Lili Marleen (1980) e, nello stesso anno, per la televisione, di Berlin Alexanderplatz. Considerata tra le più sensibili attrici europee, ha lavorato per numerosi e ottimi registi: Schlöndorff in L’inganno, 1981), Scola in Il mondo nuovo (1981), Saura in Antonieta (1982), Godard in Passion (1982), von Trotta in Lucida follia (1983), Ferreri in Storia di Piera (1983) e Il futuro è donna (1984), Wajda in Eine Liebe in Deutschland (1983), Sandor in Miss Arizona (1988).
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