Nel silenzio delle tv e dei giornali...

Quando si nasce in una famiglia in difficoltà, è quasi certo che sarai anche tu in povertà un domani. Si eredita non la primavera della vita ma il gelo dell’inverno della sofferenza e della disperazione.

di Luigi Boggio - sabato 18 novembre 2023 - 1000 letture

Ma è possibile che la sinistra nelle sue diverse coloriture o articolazioni ancora non riesca a capire che esiste la questione dell’informazione? Che riguarda la qualità della democrazia e il pluralismo. Capisco che vi sono tanti altri problemi da portare all’attenzione del Paese, ma su questa questione non si può più rimandare. Mettendo in discussione anche il servizio pubblico, non più pubblico ma al servizio del Governo in modo spacciato.

I servizi sullo sciopero sono stati scandalosi. Anche oggi pomeriggio in una trasmissione televisiva, sempre Rai, mancava l’incoronazione di Salvini e una velata critica al povero Landini scarso nei social. Non solo i servizi sullo sciopero, anche le poche righe sul rapporto Caritas sulla povertà. Se una persona non si mette dalla parte degli scartati non potrà mai capire il dramma della povertà che aumenta ogni anno.

La commissione Lavoro della Camera perché non ascolta nel corso delle audizioni anche quelli che vivono sulla loro pelle la precarietà e la miseria? Capirebbero, invece delle solite prediche ipocrite che il lavoro non manca, ma non lo cercano e lo rifiutano anche. Nel rifiuto però non dicono che con i salari di fame non si vive e spesse volte si scappa. Ignorano anche i numeri volutamente per non interpretarli e dare delle risposte Quelle umane che danno le molte associazioni di volontariato sparse nei territori con del cibo e non poche volte con il pagamento delle bollette, dei libri scolastici e dei ticket sanitari.

Ci sono persone che rinunciano anche a curarsi.

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Caritas - Le file davanti alla Caritas per il cibo

Ma il dato più preoccupante è che ci sono 1 milione e 270 mila minori che vivono in condizioni disperati in quanto non hanno dei pasti regolari, vivono in abitazioni fatiscenti, faticano ad accedere all’istruzione e alle nuove tecnologie, tra 10-20 anni, rapporto Caritas, allungheranno le file dell’esercito dei bisognosi, avranno peggiori condizioni di salute, maggiori difficoltà a trovare lavoro, minori strumenti a disposizione per cambiare il proprio destino. Resteranno impantanati in quelli che gli studiosi chiamano gli sticky grounds, i "pavimenti appiccicosi" da cui è difficile, quasi impossibile, spiccare il salto verso una condizione migliore.

Quando si nasce in una famiglia in difficoltà, è quasi certo che sarai anche tu in povertà un domani. Si eredita non la primavera della vita ma il gelo dell’inverno della sofferenza e della disperazione. Mentre una parte della società vive pensando alle proprie cose e ai propri affari, possibilmente senza pagare le tasse e non contribuire allo sviluppo delle politiche sociali verso le nuove povertà. A questi 5,6 milioni di poveri assoluti bisogna dare delle risposte in quanto non li possiamo fare morire di fame e di freddo lungo i marciapiedi delle nostre città.


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