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Marco Cobianchi “Nati Corrotti” (Chiareletter-ebook)

Siamo sicuri che la corruzione nel nostro paese sia un fenomeno recente o, piuttosto, faccia parte del nostro codice genetico?

di Emanuele G. - martedì 30 ottobre 2012 - 4468 letture

Singolare iniziativa editoriale della Chiarelettere di Milano. Invece, di tediarci con il solito peana sui 150 anni dell’Unità d’Italia preferisce offrirci un particolare riassunto della storia d’Italia. La storia del nostro paese attraverso uno dei suoi vizi più deleteri e barbari: la corruzione. Autore dell’ebook – quasi un pamphlet – è il giornalista economico Marco Cobianchi nato a Milano nel 1966, ma fino al periodo universitario ha vissuto tra Rimini, Forlì e Ravenna. A diciassette anni inizia il mestiere di giornalista in una radio di Bologna per poi passare al network Odeon Tv e, successivamente, a un quotidiano locale di Rimini. Nel 1990 torna a Milano per assumere il ruolo di viceresponsabile della redazione economica del quotidiano «Avvenire». Con lo stesso incarico passa nel 2000 a «Panorama», dove si occupa di finanza e politica economica. Nel 2001 collabora al libro collettivo “Bidone.com” (Fazi Editore) scrivendo i capitoli riguardanti la nascita e il crollo delle società internet italiane. Nel 2009 ha scritto “Bluff, perché gli economisti non hanno previsto la crisi e continuano a non capirci niente” (Orme Editore). Nel 2011 ha pubblicato per Chiarelettere il libro "Mani bucate" – recensito l’anno scorso su Giro di Vite – e nel 2012 è stato autore e conduttore del programma economico NUM3R1 trasmesso da Rai2. Nel 2012, ha pubblicato per Chiarelettere “Nati corrotti”, solo in formato ebook.

E’ un libro agile. Appena ventisette pagine. Ma sono di quelle che riescono a rimanerti in memoria meglio di decine di saggi sul fenomeno della corruzione. L’obiettivo primo è farci capire che essa è connaturata alla nostra indole. Spesso non c’è nulla di nuovo sotto il sole. Quanto stiamo soffrendo ora era già in auge, con modalità piuttostovirulente, cento anni fa e oltre. Infatti, l’autore riporta due casi ante-litteram che dovrebbero preoccuparci non poco. Il primo riguarda lo scandalo della Banca Romana del 1894. Il secondo si riferisce al caso dell’On.le Gavotti accusato nel 1897 di aver comprato voti a suon di mazzette, cibo e bestiame in Piemonte. Avete capito bene. Sul finire dell’ottocento l’Italia sperimentava due fra i casi più esemplari e odiosi di corruzione: la corruzione finanziaria e la corruzione mediante il voto di scambio. Non c’è nulla davvero sotto il sole. Allora il legislatore cercò di reagire inasprendo la normativa, ma senza reali effetti. Come ora. Che signolari coincidenze… Un altro aspetto davvero interessante dell’ebook di Marco Cobianchi è rileggere la nostra storia patria attraverso il rapporto fra denunce per reati di corruzione ogni 100.000 abitanti. Orbene voglio riportarvi alcuni dati a proposito: 1887 – 4,3 denunce per reati di corruzione ogni 100.000 abitanti; 1897 – 6,5 denunce; Ventennio Fascista – 5 denunce; Seconda Guerra Mondiale – 10 denunce; 1950 – 3,5 denunce; 1956 – 2,7 denunce; e 1975 –0,7 denunce. E’ opportuno ricordarvi che la discesa constante del dato di reati per 100.000 abitanti non vuole dire nulla. Infatti la corruzione è sempre in auge se il cittadino non denuncia per convivenza ed esiste una diffusa quanto carsica corruzione.

Termino la recensione riportandovi la breve nota di presentazione al libro redatta dall’ufficio stampa della casa editrice: “Quanto è corrotta l’Italia lo dice l’indice della corruzione, che misura il numero di denunce presentate alla magistratura. Incrociandolo con il numero di giudizi definitivi, si scopre che l’Italia non è un paese normale: i cittadini che si ribellano e accusano sono molti, ma le sentenze non arrivano quasi mai. È così che corrotti, concussi e chi ruba soldi allo Stato sono arrivati a costarci 60 miliardi di euro ogni anno. Una cifra che difficilmente le ultime proposte legislative del governo potranno far diminuire. Da Garibaldi fino agli ultimi scandali dei tesorieri di partito, Marco Cobianchi rilegge il malaffare italiano dei primi 150 anni di Unità d’Italia usando come chiave narrativa i numeri e le statistiche. Per farci capire che la corruzione è dentro di noi. Ma non ce la possiamo più permettere.” Purtroppo…

Clicca qui per leggere la recensione di “Mani Bucate” pubblicata l’anno scorso


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