L’Aia è la prima città al mondo a vietare la pubblicità delle aziende inquinanti
Il 12 settembre 2024 il consiglio comunale ha infatti stabilito che, a partire dal 1° gennaio 2025, nessuna pubblicità che promuova prodotti o servizi basati sui combustibili fossili sarà consentita in città.
L’Aia ha fatto storia diventando la prima città al mondo a emanare una legge che vieta la pubblicità di prodotti e servizi inquinanti legati ai combustibili fossili come aerei, navi da crociera, auto a benzina e forniture di gas. Il 12 settembre 2024 il consiglio comunale ha infatti stabilito che, a partire dal 1° gennaio 2025, nessuna pubblicità che promuova prodotti o servizi basati sui combustibili fossili sarà consentita in città. Una decisione storica che rappresenta una risposta concreta all’appello globale lanciato dal Segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, che pochi mesi fa ha chiesto ai governi di vietare la pubblicità dei combustibili fossili come già avviene da tempo per quella del tabacco.
È una vittoria che noi di Greenpeace sentiamo anche come nostra, dato che due anni fa con l’Iniziativa dei Cittadini Europei avevamo lanciato una raccolta firme proprio per vietare pubblicità e sponsorizzazioni delle aziende inquinanti. I risultati ottenuti furono straordinari: ben 353.103 firme raccolte in tutta Europa, di cui 54.369 solo in Italia, e un’attenzione sollevata a livello internazionale che portò alla ribalta un tema che ora sta producendo i suoi frutti.
Cosa prevede il divieto
Il divieto riguarda un’ampia gamma di prodotti e servizi ad alto impatto ambientale, come auto a benzina, viaggi aerei, crociere e forniture di gas. Entro il 2025, questi annunci pubblicitari spariranno dallo spazio pubblico cittadino, comprese le pensiline degli autobus e i cartelloni pubblicitari. L’iniziativa ha l’obiettivo di sostenere l’impegno de L’Aia a diventare climaticamente neutrale entro il 2030, eliminando la promozione di prodotti dannosi per l’ambiente. Come hanno sottolineato i promotori “non è opportuno permettere la pubblicità di prodotti legati all’industria fossile in una città che punta alla neutralità climatica”.
L’Aia, sede di importanti istituzioni internazionali, ha mandato un messaggio forte e chiaro. Il divieto non è solo un atto simbolico, ma una dichiarazione di intenti sulla necessità di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili. Secondo Femke Sleegers di Fossil Free Advertising, questa decisione potrebbe innescare un “effetto valanga” in altre città del mondo. E infatti, altre municipalità olandesi come Zwolle e Tilburg stanno già seguendo l’esempio de L’Aia, valutando leggi locali simili per vietare le pubblicità legate ai combustibili fossili, mentre altre città olandesi e internazionali come Amsterdam, Toronto e Graz stanno valutando provvedimenti analoghi.
“Vietare le pubblicità e le sponsorizzazioni delle aziende inquinanti è un passo fondamentale per liberarci dall’influenza che le aziende dei combustibili fossili esercitano sui media, sulla politica e anche sulle persone. Fermare la loro propaganda significa dare spazio alle reali soluzioni alla crisi climatica, affermando un semplice principio: chi inquina non deve avere spazio per pubblicizzare le proprie attività”, afferma Federico Spadini, della Campagna Clima di Greenpeace Italia. “Il fronte di città in Europa impegnate con iniziative per limitare la pubblicità fossile è una gran conquista e speriamo che anche le città italiane possano seguire questo esempio. Ma quello di cui abbiamo veramente bisogno sono governi pronti a fare lo stesso passo, in Italia e in tutta l’Unione Europea”.
L’iniziativa de L’Aia raccoglie l’appello del Segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, che a giugno 2024 ha esortato i governi a mettere al bando la pubblicità delle aziende legate all’industria dei combustibili fossili. Guterres ha paragonato queste campagne pubblicitarie a quelle del tabacco, accusandole di fare “greenwashing” e di alimentare il caos climatico. “Le aziende dell’Oil&Gas continuano a generare profitti record mentre contribuiscono a una crisi climatica globale”, ha dichiarato il leader dell’ONU, chiedendo misure drastiche per fermare queste pratiche dannose.
La decisione de L’Aia segna un punto di svolta nelle politiche locali di sostenibilità e potrebbe creare un precedente globale. Agire a livello locale, bypassando le lentezze della politica nazionale o internazionale, può diventare un modo efficace per dare un contributo tangibile alla lotta contro la crisi climatica. Il modello de L’Aia, infatti, dimostra che con una legge locale è possibile ottenere risultati immediati e concreti: un esempio che altre città e Paesi potrebbero presto seguire.
L’iniziativa de l’Aia di vietare la pubblicità legata ai combustibili fossili rappresenta un passo coraggioso verso un futuro più sostenibile. È un segnale forte non solo per i cittadini olandesi, ma per il mondo intero. La speranza è che questo esempio possa essere seguito da molte altre città, accelerando la transizione verso un’economia libera dai combustibili fossili e limitando l’influenza delle aziende che contribuiscono alla crisi climatica.
È ora di abbandonare carbone, gas e petrolio!
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