Isola Pulita Isola delle Femmine FIRMA LA PETIZIONE

No agli inceneritori. Il Presidente della Regione Cuffaro ha autorizzato la costruzione di quattro grandi inceneritori per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani in tutta la Regione. Le direttive europee riguardo la gestione rifiuti erano chiare...

di pino ciampolillo - venerdì 8 dicembre 2006 - 2306 letture

Isola Pulita FIRMA LA PETIZIONE

APPELLO PER LA SALUTE puoi raccogliere anche tu le firme per l’appello scaricando il testo e il modulo per la raccolta aiuta i comitati- 4 dicembre 2006

Il Presidente della Regione Cuffaro ha autorizzato la costruzione di quattro grandi inceneritori per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani in tutta la Regione. Le direttive europee riguardo la gestione rifiuti erano chiare: dare piena precedenza alla raccolta differenziata, e arrivare entro il 2003 almeno al minimo indispensabile (il 35%). Dopo 10 anni dal Decreto Ronchi (1997) e dopo 6 anni di commissariamento la Sicilia è ancora a livelli ridicoli di raccolta differenziata (6%). Livelli che decretano il fallimento del piano rifiuti regionale.

Diciamo NO a questa autorizzazione, con cui il presidente Cuffaro vuole scaricare il fallimento della sua politica di gestione dei rifiuti sulle spalle dei cittadini, installando 4 mega impianti che avranno un impatto ambientale e sanitario devastante su tutta l’Isola. Diciamo NO agli inceneritori perché comporteranno:

• l’esposizione dei cittadini a sostanze che l’Unione Europea e l’O.M.S. riconoscono come estremamente pericolose, quali diossine, IPA, BCBs, nanoparticelle e metalli pesanti (agenti cancerogeni e potenziali cause di malformazioni prenatali);

• un aumento dei costi per lo smaltimento dei rifiuti, a carico dei cittadini;

• l’ennesimo ristagno del sistema di raccolta differenziata nell’Isola;

• la creazione di discariche speciali per le micidiali ceneri prodotte dagli impianti, costitute da prodotti tossici e cancerogeni;

• un aumento del traffico dei mezzi pesanti per il trasporto dei rifiuti su arterie già intasate;

• una seria minaccia per lo sviluppo delle aziende agricole, non solo nei pressi degli impianti, ma anche nel raggio di molti chilometri.

Le polveri sottili emesse dalle ciminiere degli inceneritori possono viaggiare per chilometri prima di depositarsi in terra e/o in acqua (rischiando di entrare nella catena alimentare).

Quale unione spontanea di diverse realtà e di semplici cittadini siciliani

il Coordinamento Regionale Siciliano “Un altro piano rifiuti è possibile”

chiede

ai Governi regionale e nazionale il rispetto delle normative vigenti e della nostra salute (tutelata anche dalla costituzione italiana), e l’accoglimento di questi quattro punti, fondamentali per scongiurare un disastro che rischia di ricadere sulle presenti e future generazioni di siciliani:

Il blocco immediato dei cantieri di Augusta, Bellolampo, Casteltermini e Paternò; Il ritiro delle ordinanze che danno il via alla realizzazione degli inceneritori; l’avvio di una seria raccolta differenziata, che promuova il riuso e il riciclaggio dei rifiuti, e sistemi alternativi all’incenerimento come la bio-ossidazione; il coinvolgimento degli Enti Locali e dei cittadini nelle scelte per la gestione dei rifiuti.

PUOI ADERIRE ALL’APPELLO INVIANDO UNA E-MAIL AL SEGUENTE INDIRIZZO antonio.isolapossibile@gmail.com con la seguente dicitura

il sottoscritto e i dati... aderisce all’appello per la salute.


testo petizione

Al presidente della Regione Sicilia Salvatore Cuffaro Al presidente del Consiglio dei MinistriRomano Prodi Al Ministro dell’Ambiente Pecoraro Scanio Al Ministro per la Salute Livia Turco Al Ministro per lo Sviluppo EconomicoPierluigi Bersani

APPELLO PER LA SALUTE

Il Presidente della Regione Cuffaro ha autorizzato la costruzione di quattro grandi inceneritori per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani in tutta la Regione. Le direttive europee riguardo la gestione rifiuti erano chiare: dare piena precedenza alla raccolta differenziata, e arrivare entro il 2003 almeno al minimo indispensabile (il 35%). Dopo 10 anni dal Decreto Ronchi (1997) e dopo 6 anni di commissariamento la Sicilia è ancora a livelli ridicoli di raccolta differenziata (6%).Livelli che decretano il fallimento del piano rifiuti regionale.

Diciamo NO a questa autorizzazione, con cui il presidente Cuffaro vuole scaricare il fallimento della sua politica di gestione dei rifiuti sulle spalle dei cittadini, installando 4 mega impianti che avranno un impatto ambientale e sanitario devastante su tutta l’Isola. Diciamo NO agli inceneritori perché comporteranno:

· l’esposizione dei cittadini a sostanze che l’Unione Europea e l’O.M.S. riconoscono come estremamente pericolose, quali diossine, IPA, BCBs, nanoparticelle e metalli pesanti (agenti cancerogeni e potenziali cause di malformazioni prenatali); · un aumento dei costi per lo smaltimento dei rifiuti, a carico dei cittadini; · l’ennesimo ristagno del sistema di raccolta differenziata nell’Isola; · la creazione di discariche speciali per le micidiali ceneri prodotte dagli impianti, costitute da prodotti tossici e cancerogeni; · un aumento del traffico dei mezzi pesanti per il trasporto dei rifiuti su arterie già intasate; · una seria minaccia per lo sviluppo delle aziende agricole, non solo nei pressi degli impianti, ma anche nel raggio di molti chilometri.

Le polveri sottili emesse dalle ciminiere degli inceneritori possono viaggiare per chilometri prima di depositarsi in terra e/o in acqua (rischiando di entrare nella catena alimentare).

Quale unione spontanea di diverse realtà e di semplici cittadini siciliani il Coordinamento Regionale Siciliano “Un altro piano rifiuti è possibile”

chiede ai Governi regionale e nazionale il rispetto delle normative vigenti e della nostra salute (tutelata anche dalla costituzione italiana), e l’accoglimento di questi quattro punti, fondamentali per scongiurare un disastro che rischia di ricadere sulle presenti e future generazioni di siciliani:

Il blocco immediato dei cantieri di Augusta, Bellolampo, Casteltermini e Paternò; Il ritiro delle ordinanze che danno il via alla realizzazione degli inceneritori; l’avvio di una seria raccolta differenziata, che promuova il riuso e il riciclaggio dei rifiuti, e sistemi alternativi all’incenerimento come la bio-ossidazione; il coinvolgimento degli Enti Locali e dei cittadini nelle scelte per la gestione dei rifiuti.

Aiutaci a tutelare la tua e la nostra salute

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