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"Ma in Europa il peggio è passato..."

Intervista al Responsabile Nazionale del Dipartimento Politiche Comunitarie della Margherita Guglielmo Vaccaro, Consigliere Regionale in Campania.

di Emanuele G. - mercoledì 17 gennaio 2007 - 3716 letture

Spesso l’Europa è vissuta da noi isolani come un’entità lontana e misteriosa… Non si riesce a comprendere appieno il significato della sua esistenza e delle sue azioni. Eppure, prestare maggiore attenzione all’Europa apporterebbe effetti positivi alla Sicilia… Il problema non risiede nel mero attingimento delle risorse comunitarie, ma in una sapiente politica che delocalizzi l’insularità della nostra isola rendendola davvero partecipe a ciò che avviene nel resto dell’Europa.

Per conoscere meglio l’Europa e le politiche comunitarie attivate per il lasso temporale 2007-2013 abbiamo intervistato il Responsabile Nazionale del Dipartimento Politiche Comunitarie della Margherita On.le Guglielmo Vaccaro.

on.le guglielmo vaccaro

DA COSA NASCE IL TUO INTERESSE PER L’EUROPA?

“Dalla scoperta delle civiltà nord europee grazie al programma Erasmus.”

COSA RAPPRESENTA PER TE L’EUROPA?

“Un grande ideale, ma anche una concreta fonte di opportunità…”

QUALE IL TUO GIUDIZIO SULLO STATO DELL’UNIONE?

“Sono ottimista. Il peggio è passato. Il fallimento dei referenda sul Trattato costituzionale in Francia ed in Olanda e la conseguente paralisi istituzionale, il lento processo di approvazione delle prospettive finanziarie 2007-2013, il sorgere di nuovi nazionalismi economici, la mancanza di iniziative significative capaci di condurre l’Europa verso un nuovo processo di integrazione politica, hanno caratterizzato una parentesi buia della storia comunitaria che sembra finalmente volgere al termine, dietro la spinta di un "vento nuovo" carico di promesse per il futuro. La prossima introduzione dell’Euro in Slovenia, l’allargamento dell’UE - dal 1 gennaio 2007 - a Romania e Bulgaria, un contesto economico internazionale che finalmente pare cominci a dare segni di ripresa ci permettono di guardare al domani con maggiore fiducia.”

NON CREDI CHE STIAMO SBAGLIANDO AD OFFRIRE UN APPROCCIO TROPPO "ECONOMICO" PER I PAESE DELL’EUROPA DELL’EST?

“Non sono d’accordo. Non si sta offrendo un approccio solo economico ad i paesi dell’Est Europa. Proprio per questi paesi, sopratutto per quelli che ambiscono a diventare membri UE in futuro, l’Unione rappresenta un modello da emulare ed uno stimolo per progredire anzitutto in campo sociale, per il rispetto dei diritti umani e per il radicamento della democrazia, per una maggiore trasparenza nella gestione della cosa pubblica, nel campo dei diritti dei lavoratori e delle minoranze. Dunque, l’Unione non è offre ai paesi dell’Est ed al resto del mondo solo un modello economico, ma quello di una comunità di valori incentrata sulla certezza del diritto e sul rispetto dell’individuo, su valori forti contenuti nei Trattati ed in tutte le Carte costituzionali degli Stati Membri.”

QUALE E’ IL TUO GIUDIZIO SULL’OPERATO DEI PARLAMENTARI ITALIANI A STRASBURGO?

“I Deputati Italiani al Parlamento europeo svolgono un lavoro delicato e che in più occasioni si è dimostrato di vitale importanza per la tutela degli interessi del nostro Paese. Moltissime questioni che producono effetti rilevanti sulla vita dei cittadini sono ormai state delegate, dagli Stati nazionali, all’Unione europea e vengono oggi decise direttamente da Bruxelles. Il Parlamento europeo, unica istituzione i cui membri sono eletti democraticamente, rappresenta il vero motore dell’integrazione comunitaria ed il luogo in cui le istanze degli elettori di tutto il continente vengono rappresentate a livello comunitario.”

DA QUALI ESIGENZE NASCE IL PIANO DEI FINANZIAMENTI UE 2007-2013?

“Più in generale, la politica regionale europea - dall’entrata in vigore dell’Atto Unico Europeo (1987), che afferma l’importanza "di uno sviluppo territoriale equilibrato che garantisca margini di crescita stabili e diffusi" e crea le prime competenze giuridiche in materia - viene creata per fronteggiare i problemi di natura strutturale presenti in larga parte dei territori che formano l’Unione, ponendosi come obiettivo prioritario il superamento dei ritardi di sviluppo tramite strumenti solidaristici, al fine di consentire a tutte le regioni dell’UE di avvantaggiarsi appieno delle opportunità offerte dal mercato unico. Il piano dei finanziamenti per il periodo 2007-2013 persegue gli stessi obiettivi, ma in un contesto territoriale diverso e molto più complesso, quello dell’Europa allargata a 25 in cui le grandi disparirà sociali ed economiche presenti richiedono sforzi e strumenti particolarmente rilevanti. Essenziale è stato il ruolo del Parlamento europeo nella fase di approvazione delle prospettive finanziarie per il settennio 2007-2013 per assicurare un livello adeguato di risorse a favore della politica di coesione.”

CI VUOI PARLARE DELLA SUA GENESI?

“La Commissione europea ha presentato nel luglio 2004 cinque nuove proposte di regolamento riguardanti la riforma della politica di coesione per il periodo 2007-2013. Il pacchetto di regolamenti - il cui iter parlamentare durato quasi due anni si é concluso con la votazione in seconda lettura in Plenaria lo scorso 6 luglio - è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, serie L, n. 210, del 31/07/2006 e comprende un "regolamento generale" che stabilisce una serie di norme comuni per tutti gli strumenti, accompagnato da regolamenti specifici per il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), il Fondo sociale europeo (FSE) e il Fondo di coesione. Inoltre, viene proposto un nuovo regolamento per fornire un quadro facoltativo agli Stati membri e alle regioni per la creazione di autorità Preposte alla cooperazione transfrontaliera (GECT). La genesi dei nuovi regolamenti per i fondi della politica di coesione si intreccia con i lunghi e difficili negoziati per le prospettive finanziarie 2007-2013. Una prima proposta, sotto presidenza Lussemburghese, del 17.6.2005 prevedeva un bilancio totale di 849 miliardi di euro, assolutamente insufficiente a rispondere alle necessità di un’Unione allargata a 25 membri e con un ulteriore allargamento alle porte (Romania e Bulgaria - 1 gennaio 2007). Il testo fu rigettato dal Parlamento europeo, che ha l’ultima parola in materia di bilancio e di tornò al tavolo negoziale. Una seconda proposta fu avanzata durante il semestre di presidenza del Regno Unito, in base alla quale si innalzavano le prospettive finanziarie a 862 miliardi e 363 milioni. Solo Il 4 aprile 2006 Consiglio, Parlamento e Commissione si sono infine accordati sul pacchetto delle prospettive finanziarie. In base a tale accordo, il bilancio passerà da circa 862,4 miliardi di euro (Accordo sotto Presidenza Britannica) a 864,4 miliardi. Il testo finale mette in risalto un certo numero di insufficienze che saranno trattate in futuro, nel corso del riesame del bilancio dell’Unione europea, che avverrà probabilmente nel 2008/2009. In base all’Accordo l’ammontare dei Fondi strutturali (e del Fondo di coesione) per il periodo 2007-2013 - indicati nella rubrica 1b - ammonterà a più 308 miliardi di euro.”

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on.le gugliemo vaccaro

QUALI I SETTORI CONSIDERATI STRATEGICI?

“Per il nostro Paese quello dei trasporti e dell’energia, l’ambiente e la riqualificazione del territorio, turismo, ricerca ed innovazione.”

CI VUOI PRESENTARE I REGOLAMENTI CHE RAPPRESENTANO LA BASE DEL PIANO 2007-2013?

“Qualche elemento su ognuno dei 5 regolamenti:

• Regolamento generale. Il nuovo regolamento generale definisce i principi, le norme e gli standard comuni per l’attuazione del FESR, del FSE e del Fondo di coesione. Sulla base del principio della gestione comune ad opera dell’Unione, degli Stati membri e delle regioni, il regolamento definisce un nuovo processo di programmazione e standard comuni per la gestione finanziaria, il controllo e la valutazione. Il nuovo sistema di erogazione consentirà una gestione più semplice, proporzionata e decentrata dei Fondi strutturali e del Fondo di coesione.

• Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR). E’ lo strumento finanziario della poltiica di coesione più importante per l’Italia. Il ruolo del FESR consiste nel promuovere gli investimenti e contribuire a ridurre gli squilibri regionali nell’UE. Le priorità in materia di finanziamenti comprendono la ricerca, l’innovazione, le questioni ambientali e la prevenzione dei rischi. Le infrastrutture conservano un ruolo importante, soprattutto nelle regioni in ritardo di sviluppo.

• Fondo sociale europeo (FSE). Il FSE fornisce sostegno alle politiche e alle priorità riguardanti la promozione e il miglioramento dell’occupazione, il miglioramento della qualità e della produttività sul lavoro e la promozione dell’integrazione sociale e della coesione. Il Fondo viene attuato in linea con gli orientamenti e le raccomandazioni formulati nell’ambito della Strategia europea per l’occupazione (SEO).

• Fondo di coesione. Il Fondo di coesione contribuisce agli interventi nel settore dell’ambiente, delle infrastrutture dei trasporti e dello sviluppo sostenibile. Esso è destinato agli Stati membri con un reddito nazionale lordo (RNL) inferiore al 90% della media comunitaria. In base alle attuali statistiche, il Fondo si applicherebbe ai 10 nuovi Stati membri oltre che alla Grecia e al Portogallo (ed alla Spagna sino al prossimo 1 Gennaio). In futuro, il Fondo di coesione contribuirebbe, insieme al FESR, ai programmi pluriennali di investimento gestiti in maniera decentrata e non sarebbe soggetto all’approvazione da parte della Commissione per i singoli progetti.

• Gruppo europeo di cooperazione transfrontaliera (GECT). In virtù dell’articolo 159 del trattato e al fine di superare gli attuali ostacoli alla cooperazione transfrontaliera, viene proposto un nuovo strumento giuridico che fornisce un quadro facoltativo per la creazione di autorità europee preposte alla cooperazione. Queste ultime sarebbero dotate della personalità giuridica necessaria per attuare programmi di cooperazione transfrontaliera e si baserebbero su un accordo tra le autorità nazionali, regionali, locali e le altre autorità pubbliche interessate.”

COSA SONO I NUOVI PROGRAMMI JEREMIE, JESSICA E JASPERS?

“L’occupazione, la crescita e la coesione nelle regioni dell’Unione europea potranno essere sostenute da tre nuove iniziative. I loro nomi sono JASPERS, JEREMIE e JESSICA, già ideate nella seconda metà del 2005 per affrontare in modo adeguato la sfida rappresentata dagli obiettivi di crescita, di occupazione e d’investimento a ogni livello di una UE allargata. JASPERS, JEREMIE e JESSICA avranno il compito di spingere il settore finanziario europeo verso il sostegno e la creazione di nuovi programmi per la politica di coesione nel periodo 20072013. La partecipazione delle istituzioni finanziarie internazionali e del settore finanziario europeo permetterà alle regioni e autorità locali di disporre di nuovi capitali e delle risorse umane di tali istituzioni, fattori che certamente contribuiranno a creare progetti di maggiore qualità. JASPERS: è una partnership tra Commissione, BEI (Banca europea per gli investimenti) e BERS (Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo). Consentirà di agevolare, soprattutto nei nuovi Stati membri, la creazione di grandi progetti per la costruzione di grandi infrastrutture cofinanziate dal Fondo di coesione e dal FESR (Fondo europeo di sviluppo regionale) per il periodo 20072013.

JEREMIE: è un’iniziativa della Commissione, della BEI e del FEI (Fondo europeo per gli investimenti). L’obiettivo è quello apportare facilitazioni alle PMI nell’accesso ai finanziamenti, aumentare il microcredito, il capitale di rischio e altre nuove forme di finanziamento.

JESSICA: è un’iniziativa della Commissione, della BEI e della Banca di sviluppo del Consiglio d’Europa. Firmando il memorandum Urban/JESSICA, le parti interessate hanno accettato di cooperare con la Commissione per i nuovi programmi del FESR per lo sviluppo urbano. L’obiettivo è di unire le sovvenzioni per i programmi di riqualificazione e sviluppo urbano con i prestiti e le capacità delle banche.”

L’UE INDIVIDUA IL QUANTUM E LA CORNICE LEGISLATIVA...POI?

“Il Regolamento generale sulla politica di coesione comunitaria per il periodo 2007-2013 prevede un approccio programmatico strategico e un raccordo organico della politica di coesione con le strategie nazionali degli Stati membri. A tal fine, il Governo dovrà presentare all’Unione Europea un Quadro Strategico Nazionale (QSN) - redatto di concerto con le Regioni - con l’obiettivo di indirizzare le risorse che la politica di coesione destinerà al nostro Paese, sia nelle aree del Mezzogiorno sia in quelle del Centro-Nord. Nel caso del Meridione, le Regioni hanno anche realizzato, in modo coordinato e con il Dipartimento per le Politiche di Sviluppo e Coesione, un documento comune denominato "Linee per un nuovo Programma Mezzogiorno".”

COME SI SVILUPPA L’AZIONE PER RENDERE CONCRETI TALI FINANZIAMENTI?

“Progettare progettare progettare. Il deficit progettuale è il nostro principale problema.”

IN CHE MODO DEVONO OPERARE LE REGIONI? “Più trasparenza…”

RITIENI CHE LE REGIONI E GLI ENTI LOCALI DEL SUD SIANO PREPARATI?

“Sono ormai lontani i tempi in cui la maggior parte delle risorse finanziarie venivano perse perchè non spese. Moltissimo è stato fatto da una classe dirigente locale che ha acquisito con gli anni sempre più esperienze e senso di responsabilità. Tuttavia è necessario che ci si renda conto della necessità di fare sistema, di operare in concertazione al fine di trarre il massimo profitto dai fondi allocati per i nostri territori, evitando investimenti a pioggia ed acquisendo - dunque- una maggiore capacità di visione strategica a lungo termine per la gestione e la spesa.”

IN CHE MODO I CITTADINI POSSONO ESSERE PARTE PIU’ ATTIVA IN QUESTO PIANO?

“Le associazioni di cittadini e gli organi di informazione giocano un ruolo fondamentale.”

CREDI CHE L’ASSOCIAZIONISMO DEBBA AVERE UN RUOLO FONDAMENTALE PER FAR COMPRENDERE LE FINALITA’ DELL’UE IN MODO DA MIGLIORARE L’IMPLEMENTAZIONE DEI PROGETTI REALIZZATI CON I FONDI COMUNITARI?

“Da sempre l’unione europea ha fatto leva sul potenziale di diffusione e conoscenza che i corpi intermedi della nostra società possono metter in campo. Io stesso ho iniziato con una associazione culturale ad avvicinarmi alle tematiche europee. Dunque…”

COME VIVI IL TUO IMPEGNO IN POLITICA?

“Consapevole che fatta bene può davvero essere come insegnava Paolo VI “la forma più alta di carità”.”

OGNUNO HA UN SOGNO CHE INTENDE REALIZZARE, QUAL’E’ IL TUO?

“Poter invecchiare nel nostro sud consapevole di aver fatto tutto quanto è nelle mie possibilità per rendere più moderno solidale ed europeo il nostro panorama istituzionale.”

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on.le guglielmo vaccaro

Sito del Responsabile Nazionale del Dipartimento Politiche Comunitarie della Margherita On.le Guglielmo Vaccaro [1]

Sito italiano dell’Unione Europea [2]

Sito generale dell’Unione Europea [3]

[1] http://www.guglielmovaccaro.it

[2] http://europa.eu.int/italia

[3] http://europa.eu/index_it.htm


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