Il ritorno alla politica

Dopo anni di governi tecnici intervallati da quelli che non si capiva mai il segno, abbiamo un ritorno alla politica, alla dialettica e al conflitto...
Dopo anni di governi tecnici intervallati da quelli che non si capiva mai il segno, abbiamo un ritorno alla politica, alla dialettica e al conflitto. Una sfida per il governo e le opposizioni che dovrebbero trovare una base comune su alcuni temi che riguardano la vita delle persone e la fine della guerra. Un nesso inscindibile per dare dei segnali di speranza e di vita di fronte alle atrocità e alle crescenti diseguaglianze non solo nel nostro Paese ma in tanti altri.
Il Pd come partito maggiore di opposizione sarà capace di riflettere sul recente passato e avviarsi verso un processo di radicale rinnovamento nelle idee, nelle proposte e nei gruppi dirigenti? Al di fuori di questo processo non avrà futuro in quanto chiuso e fagocitato alla sua sinistra dai stellati, alla destra dai "riformisti" del duo Calenda Renzi. Da questa morsa quotidiana potrà uscire con la sua autonomia di proposte e di azioni senza mai chiudersi e aprirsi in particolare verso le nuove generazioni. Che dovrebbero essere il cuore di una vera alternativa di cambiamento e di futuro per quello che esprimono. Senza lo sguardo verso questo mondo non ci sarà nessuna prospettiva per il Pd e la costruzione di una sinistra laica e plurale.
Si apre una nuova pagina con un governo di destra e la novità di una donna premier. Che poi è la vera novità in un governo dai tanti volti passati e di scarso profilo. Però al ministero del mare avrebbe potuto aggiungere quello di terra e di ogni luogo sempre con Nello Musumeci di Bellissima. Che come ha fatto bellissima la Sicilia farà bellissimo ogni luogo.
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