Guai per il “garantista” Sansonetti

Appello a Mattarella perché non firmi – Male la pubblicità sulla stampa e meno investimenti sul digitale – Confermato il direttore del Corriere – Archivio de Il Messaggero consultabile online – Emanuele Farneti vice direttore a La Repubblica

di Adriano Todaro - mercoledì 27 dicembre 2023 - 761 letture

MENO INVESTIMENTI DIGITALI – A novembre 2023 rallentano gli investimenti pubblicitari digitali. È quanto afferma l’Osservatorio Fcp- Assointernet, rilevati dalla società Reply. In base a questa “fotografia” si nota che nei primi undici mesi dell’anno c’è una prevalenza di Desktop e Tablet sulla componente Smartphone. Aumento significativo per le App (+12,1%). Per quanto riguarda i settori merceologici si evidenziano i settori di Alimentari, Automotive, Distribuzione, Bevande, Cura persona e Farmaceutici.

APPELLO A MATTARELLA PERCHÉ NON FIRMI – Come spieghiamo in altra parte del giornale sulla legge-delega del governo per imbavagliare i giornalisti, la Fnsi (il sindacato dei giornalisti) ha deciso di non partecipare alla tradizionale conferenza stampa del governo perché è «espressione di una maggioranza che vuole stringere il bavaglio intorno all’informazione». Il 3 gennaio prossimo sarà convocata la Conferenza dei Comitati di redazione per stabilire la scansione delle azioni che dovranno portare allo sciopero generale, uno sciopero contro la censura di Stato e per rivendicare l’identità e la dignità della nostra professione. La protesta di Fnsi e Associazioni regionali di Stampa proseguirà fino allo sciopero generale con l’organizzazione di presidi davanti alle prefetture italiane. In queste azioni, continua il comunicato della Fnsi «sarà importante essere affiancati dalla società civile e dalle organizzazioni che si battono per la carta costituzionale e la democrazia. Chiediamo fin d’ora al presidente della Repubblica Sergio Mattarella – continua il comunicato – di non firmare una legge che potrebbe essere fonte di immani distorsioni dei diritti».

MALE PUBBLICITÀ STAMPA – Va male la raccolta pubblicitaria sul mezzo stampa che registra un decremento del -3,2%. In particolare, i quotidiani registrano una diminuzione del 4,9%. Per le altre tipologie vediamo che la Commerciale nazionale diminuisce del 3,9%; la Commerciale locale del 2,7%, quella Legale ha segnato -2,9%; la Finanziaria ha subìto un -16,4%. Un po’ meglio i periodici che registrano un andamento a fatturato del +1,1%. In particolare i settimanali sono a - 3,2%; i mensili a + 4,9%; altre Periodicità +25,6%. Per quanto riguarda la Radio, invece, i dati relativi al novembre 2023 hanno registrato + 10,1% consolidando così il trend positivo degli ultimi mesi.

DIRETTORE "CORRIERE" CONFERMATO – Luciano Fontana attuale direttore del Corriere della Sera è stato confermato alla direzione del quotidiano sino al maggio 2025 e, dopo 10 anni di direzione, andrà in pensione. Lo ha confermato l’editore Urbano Cairo durante una cena che si è tenuta a Milano, all’hotel principe di Savoia davanti a 300 invitati.

MESSAGGERO: ARCHIVIO ACCESSIBILE – Da qualche giorno l’archivio storico de Il Messaggero è accessibile a tutti gli utenti internet. Si possono visionare tutti i numeri del quotidiano dal 1880 ad oggi. È inoltre possibile salvare le ricerche effettuate e conservare le pagine trovate. Si può anche accedere alla pagina “Accadde oggi” che presenta gli avvenimenti accaduti in un giorno specifico dal 1880 a oggi che hanno trovato spazio nelle pagine del giornale. Ogni evento è accompagnato da un’immagine storica. Attraverso l’archivio online è inoltre possibile accedere alle pagine de Il Corriere di Roma, pubblicato a cura della Psychological Warfare Branch (PWB) dal 9 giugno 1944 al 14 gennaio 1945 in sostituzione de Il Messaggero troppo compromesso con il fascismo. Nel 1946 il quotidiano trasforma la testata in Il Messaggero di Roma. Dall’1 dicembre 1989, ritornerà a chiamare Il Messaggero.

GUAI PER IL “GARANTISTA” SANSONETTI – Nel 2014, Piero Sansonetti fondò il quotidiano Il Garantista, appoggiato dagli avvocati, chiuso dopo meno di due anni con molti polemiche e altrettanti debiti. Ora dal fallimento della testata è partita un’indagine di natura giudiziaria per bancarotta. Indagati il consiglio di amministrazione del quotidiano e lo stesso Sansonetti, ora direttore de l’Unità che dichiara di essere a conoscenza dell’inchiesta ma di non aver ricevuto nessuna notifica in merito. Anche perché, come afferma «la cooperativa che pubblicava il Garantista è stata dichiarata fallita per un debito di poche migliaia di euro nei confronti della cassa mutua dei giornalisti, e che la maggior parte dei debiti è stata pagata». I dipendenti la pensano diversamente. Un progetto, affermano, nato con grandi ambizione, con due redazioni, in Calabria e a Roma e con alla testa l’allora presidente della Confindustria calabrese Andrea Cuzzocrea. Tutto bene? No, dicono gli ex dipendenti perché «ci pagarono uno stipendio, forse uno e mezzo, poi non abbiamo visto un euro, siamo stati messi in cassa integrazione e poi licenziati. Nel frattempo loro avevano incassato i finanziamenti pubblici della legge sull’editoria». I finanziamenti ammontavano a circa 700 mila euro. Cuzzocrea, che dichiara di non aver ricevuto nessun avviso di garanzia, lascia la cooperativa polemizzando con i giornalisti accusati di pretendere lo stipendio e incapaci di «comprendere che non lavoravano per un padrone» e accusando i cronisti di avere «organizzato scioperi e comunicati di protesta» anziché «raddoppiare l’impegno lavorativo». Al suo posto un altro ex presidente della Confindustria calabrese, Francesco Armentano. Ma le cose non cambiano. Cassa integrazione per due anni e poi i licenziamenti, nel marzo 2018. Ora l’indagine della magistratura.

FARNETI NUOVO VICE A REPUBBLICA – Il direttore Maurizio Molinari ha nominato vice direttore ad personam di D La Repubblica, Il venerdì, Door, e dLui, Emanuele Farneti. Lascia il giornale invece Jaime D’Alessandro, in redazione dal 1997, esperto di nuove tecnologie.


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