Grossi guai all’Istituto Musicale di Catania

L’Istituto Musicale Vincenzo Bellini di Catania al centro delle cronache per una indagine della Magistratura. Pubblichiamo la lettera inviata da Riccardo Insolia.
Catania, 30 maggio 2017
Al Signor Sindaco di Catania Avv. Enzo Bianco
Presidente del Consorzio Istituto Musicale Vincenzo Bellini
Al Presidente del Consiglio di amministrazione dell’Istituto Musicale Vincenzo Bellini Prof.ssa Graziella Seminara
In questo momento di amarezza e di difficoltà gravissime per l’Istituto Bellini, scelgo di rivolgermi pubblicamente alle SS.LL. affinché vogliano assumere l’iniziativa urgente di convocare un’assemblea dei docenti e degli studenti. A che titolo faccio questa richiesta? A titolo personale, ma forse avverto anche l’onore e l’onere di essere l’insegnante più anziano di questa istituzione, quello che altrove si chiama il ‘decano’.
Sono entrato qui da studente a metà degli anni Sessanta e ho continuato a studiare e poi a lavorare qui per oltre quaranta anni. L’istituto musicale di allora era una nobile istituzione, un’ampolla ancora sospesa in atmosfere da belle époque, dove ho conosciuto persone di grandi qualità artistiche e umane che non hanno mai usato il loro ruolo per ‘fare affari’. Qui ho iniziato la mia carriera e ora mi sento offeso e umiliato come docente e come artista da ciò che emerge dall’inchiesta della magistratura catanese.
Negli ultimi anni abbiamo vissuto difficoltà serie: non c’erano soldi per la biblioteca, per i lavori urgenti, per gli strumenti musicali, per le cattedre, per le iniziative artistiche, per le pubblicazioni… e ora sappiamo di un flusso di denaro enorme e ininterrotto che usciva delle casse dell’istituto per finalità ignobili. Gli studenti e i docenti hanno il diritto di essere informati e di ottenere anche una risposta alla più impegnativa delle domande: come è potuto accadere tutto questo? chi doveva esercitare il controllo, la vigilanza? chi doveva garantire la legalità? dove erano direttori di segreteria, direttori tout court, revisori dei conti, e via dicendo? Abbiamo contemporaneamente la necessità di salvaguardare, di fronte a tutto ciò, il prestigio del lavoro didattico e artistico, il buon nome e il futuro della nostra istituzione.
Sicuro di poter contare sulla Vostra sensibilità
Riccardo Insolia
Link al sito dell’Istituto Bellini
Documento: Catania, buco da 14 milioni per Istituto musicale Bellini: 23 arresti
Nell’inchiesta denominata "The band" ci sono 38 persone indagate, a vario titolo, per peculato, ricettazione, riciclaggio e associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio. Secondo gli inquirenti gioielli, vestiti d’alta moda e vacanze erano pagati con i soldi dell’ente
Gioielli, vestiti d’alta moda e vacanze pagati con i soldi pubblici. Arriva da Catania la storia di ruberie ai danni dell’Istituto musicale Vincenzo Bellini di Catania. Gli uomini della Guardia di Finanza hanno arrestato 23 persone, per sei dei quali sono stati disposti i domiciliati, per l’appropriazione di 14 milioni di euro. Nell’inchiesta denominata “The band” ci sono 38 persone indagate, a vario titolo, per peculato, ricettazione, riciclaggio e associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio.
Il Bellini è un ente pubblico fondato nel 1951; è finanziato annualmente con contributi del Comune, della Città metropolitana e, in minima parte, con le rette dei frequentatori. Le appropriazioni di finanziamenti pubblici, secondo la Procura, sono avvenute tra l’ottobre 2007 e il febbraio 2016. Le indagini sono partite da una denuncia presentata da alcuni componenti del Consiglio di amministrazione e dall’attuale direttore amministrativo del Bellini.
Con il denaro, gli indagati acquistavano anche gioielli, vestiti d’alta moda e andavano in vacanza. Falsificate firme, mandati di pagamento compilati con causali differenti (a seconda che lo stesso documento fosse destinato alla banca o agli atti dell’ente). In nove anni questa attività (le banche chiamate a svolgere il mero servizio di “cassa”, hanno registrato importi o a favore dell’ex responsabile dell’ufficio ragioneria del Bellini e dei dipendenti suoi complici o a favore di imprese partecipi all’illecito) ha fruttato 10 milioni di euro; altri 4 milioni sono spariti grazie alla complicità di imprese commerciali compiacenti, circa 20, destinatarie di pagamenti a fronte di prestazioni mai effettuate a favore del Bellini. Il ruolo delle imprese è consistito nell’aprire conti correnti e carte prepagate nei quali far affluire il denaro sottratto e successivamente nel disporre, attraverso operazioni di home banking, assegni e prelevamenti in contanti, dei fondi illecitamente acquisiti per la restituzione e il reimpiego a favore degli indagati.
Fonte: Il Fatto quotidiano, 30 maggio 2017.
Link: Inchiesta all’istituto musicale Bellini: ecco come "giravano" i soldi „Inchiesta all’istituto musicale Bellini: ecco come "giravano" i soldi“, articolo di Vincenzo Barbagallo, su: CataniaToday, 1 giugno 2017.
Link: L’Istituto Bellini di Catania era un bancomat e nessuno controllava, articolo di Orazio Provini, su: La Sicilia, 1 giugno 2017.
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