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Gas puzzolente dal polo industriale di Siracusa

Una bella boccata di gas. Questo è quello che il polo industriale ha donato per l’ennesima volta ai siracusani. Gas putrido, dal caratteristico odore di uova marce...

di Redazione - martedì 26 luglio 2016 - 4087 letture

Una bella boccata di gas. Questo è quello che il polo industriale ha donato per l’ennesima volta ai siracusani. Gas putrido, dal caratteristico odore di uova marce, determinato dall’inconfondibile idrogeno solforato(H2S), è stato avvertito domenica scorsa (24 luglio 2016) a partire dalle 4 del mattino. La sostanza deriva dai processi di raffinazione del petrolio, di rifinitura di oli grezzi, di produzione fertilizzanti, coloranti e pigmenti, di trattamento delle acque di scarico e di altri procedimenti industriali. L’odore, irritante e asfissiante, è stato avvertito fino al capoluogo.

L’idrogeno solforato è estremamente tossico. L’azione irritante ha come bersaglio le mucose, soprattutto gli occhi. Nei confronti dei metalli mostra una discreta aggressività, provocandone un rapido deterioramento. Altrettanto pericolosi e presenti nell’aria siracusana (vedi Rapporto Qualità dell’Arai 2015) sono gli idrocarburi non metanici (NMHC) ovvero la somma di tutti gli inquinanti dell’aria, tranne il metano. Precursori significativi alla formazione di ozono, causano irritazione agli occhi, ai rivestimenti cutanei ed alle prime vie respiratorie.

Gli idrocarburi non metanici (NMHC) e l’idrogeno solforato emessi dalle industrie di Siracusa sono continuamente monitorati dall’ARPA e dal Libero Consorzio, ma ciò non basta a risolvere il problema. Sulle emissioni di queste sostanze a bassa soglia olfattiva, la cui presenza è alla base della cattiva qualità dell’aria siracusana, non ci sono limiti di legge. Malgrado l’Ispra abbia stabilito che una esposizione "tollerata" non debba essere superiore ai 200 microgrammi per metro cubo per un massimo di tre ore, gli abitanti di Augusta, Melilli, Priolo e Siracusa possono lamentarsi quanto vogliono. In assenza di prescrizioni normative, nessuno può obbligare le industrie a ridurre le emissioni.

Lo strumento per normare e risanare la qualità dell’aria ci sarebbe, il Piano regionale di Tutela della Qualità dell’Aria. La Regione Siciliana, nonostante le procedure d’infrazione e le condanne della Corte Europea, non lo ha ancora adeguato e adottato.

Dovesse ripetersi il fenomeno, e siamo sicuri che si ripeterà, segnalarlo è diritto e dovere di ogni cittadino.Più segnalazioni arrivano e più viene preso in considerazione il problema. La segnalazione bisogna inviarla per email alla Protezione Civile e alla Polizia Municipale del Comune di pertinenza, specificando anche l’indirizzo ove è stato avvertito l’odore, ora di inizio e fine, i sintomi avvertiti (bruciore agli occhi, alla gola, nausea) e, se possibile, la tipologia dell’odore (acido, benzina, gasolio, gas).

Per il capoluogo la segnalazione può essere inviata a:

ambiente@comune.siracusa.it, protezionecivile@comune.siracusa.it, sindaco@comune.siracusa.it e per conoscenza a dapchimicosr@arpa.sicilia.it, armando.gradone@interno.it, protcivile.pref_siracusa@interno.it

Fabio Morreale (Natura Sicula Siracusa)



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