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Cosa c’è oltre un tornello?

Sui tornelli e i fatti di Bologna, la protesta contro i tornelli alla biblioteca 36 di Bologna, e l’intervento della polizia negli spazi dell’Università.

di Redazione - mercoledì 22 febbraio 2017 - 4696 letture

Pubblichiamo questo bel contributo inviatoci da una nostra lettrice, interna alle piazze e alle assemblee bolognesi degli ultimi giorni. Il testo ci pare riassumere quello che è stato un sentire comune dei manifestanti, che nell’opposizione all’introduzione dei tornelli hanno visto qualcosa di più...


Quando si aprono processi di lotta, anche la più piccola delle contraddizioni può esplodere rivelando il carico simbolico generale che si porta dietro.

Così difendere gli alberi di Gezi Park era un simbolo di resistenza ad un regime autoritario.

Così la multa a Mohamed Bouazizi era l’emblema di un sistema di vessazione sociale.

Così la valle di Susa è, oltre a un territorio sotto attacco, un modello di comunità e relazioni sociali che vuole difendersi.

Aldilà delle dimensioni citate, forse allora il tornello non è solo un blocco all’accesso in una Biblioteca, ma molto di più..

Prima del tornello c’è l’università-azienda della meritocrazia che mette tutti contro tutti

Oltre il tornello c’è una comunità studentesca che si autorganizza

Prima del tornello c’è la politica che si esprime solo come polizia rispetto a qualsiasi questione sociale

Dopo il tornello ci sono l’autogestione e il conflitto radicale come espressione di bisogni e desideri

Prima del tornello ci sono i voucher, i contratti a chiamata, la flessibilità

Oltre il tornello c’è l’abolizione del JobsAct, casa e reddito per tutti, la dignità

Prima del tornello ci sono i “migranti che delinquono” e la guerra tra poveri

Dopo il tornello c’è un nemico comune che divide gli sfruttati per mantenersi al potere

Prima del tornello c’è una comunità studentesca divisa e spezzettata

Dopo il tornello ci sono cortei sotto casa degli studenti finiti ai domiciliari

Prima del tornello c’è un “degrado” utile solo a imporre repressione e militarizzazione

Dopo il tornello ci sono soluzioni condivise dal basso sulla gestione dei territori

Prima del tornello c’è una finta sicurezza, al grido di “se non hai niente da nascondere..”

Dopo il tornello c’è una difesa collettiva degli spazi

Prima del tornello ci sono studenti visti come bancomat

Oltre il tornello ci sono studenti che decidono sulla propria vita

Prima del tornello ci sono biblioteche come banche, con utenti e non studenti

Oltre il tornello ci sono luoghi e spazi di cultura aperti a tutti

Prima del tornello ci sono suicidi per precarietà e insoddisfazione esistenziale

Oltre il tornello c’è il riscatto di una generazione!

Francesca


Questo articolo è stato pubblicato il 15 febbraio 2017 da InfoAut, che ringraziamo.



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