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Addio a Lydia Franceschi

di Redazione - giovedì 29 luglio 2021 - 2897 letture

E’ morta oggi a Milano Lydia Franceschi, aveva 98 anni. Una donna che è stata staffetta partigiana, insegnante, preside. Ma soprattutto una donna che ha avuto due vite: il 23 gennaio 1973, quando il figlio Roberto venne ucciso da un colpo di pistola sparato dalle forze dell’ordine davanti all’università Bocconi dove era in corso un’assemblea del Movimento Studentesco, l’esistenza di Lydia Franceschi è cambiata per sempre. Diventando una infaticabile lotta per avere verità e giustizia.

La notizia della morte è stata data oggi, 29 luglio, "con grande tristezza" dalla Fondazione Roberto Franceschi onlus della quale Lydia era presidente onoraria. L’aveva fondata con il marito Mario e la figlia Cristina nel 1996, utilzizando il risarcimento avuto dal ministero dell’Interno per quel figlio ucciso da un proiettile che lo Stato italiano non ha mai scoperto chi abbia sparato. Pur riconoscendo, con una sentenza civile, "con tassativa sicurezza" che "il colpo fu sparato da una persona appartenente alle forze dell’ordine". E’ attraverso quella fondazione che la memoria di quella tragedia e di quegli anni bui è stata portata avanti insieme agli ideali e ai valori civili che aveva Roberto. Nel 2013 Lydia Franceschi ricordava anche come "la Fondazione con i suoi progetti mi ha permesso di continuare ad avere un rapporto con gli studenti e con gli insegnanti dove ho potuto testimoniare il mio tempo e l’impegno di Roberto contro lo sfruttamento, l’oppressione per lo sviluppo della democrazia e della giustizia".

I funerali di Lydia Franceschi si terranno sabato 31 luglio alle ore 11 al cimitero di Dorga, nel Comune di Castione della Presolana in provincia di Bergamo. Mercoledì 15 settembre invece a Milano al teatro Elfo Puccini ci sarà una serata a lei dedicata. Nel corso della quale andrà in scena il reading teatrale coprodotto con Farneto Teatro "Perché non sono nata coniglio", tratto dal romanzo omonimo scritto dal Collettivo N23 che nel 2020 raccontò la sua straordinaria vita. Ci saranno anche rappresentanti del Comune di Milano che hanno voluto dimostrare la riconoscenza e la vicinanza della città a una donna che ha voluto testimoniare la Costituzione italiana anche contro le stesse autorità che avrebbero dovuto difenderla.


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