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Addio a Giacomo F. Albano, pittore e artista

Suo era il Portale del Santuario della Madonna delle Lacrime di Siracusa

di Redazione - mercoledì 29 settembre 2021 - 3189 letture

La morte di Giacomo F. Albano, pittore scenografo e scultore che tutti noi di Girodivite abbiamo conosciuto e apprezzato, ci ha molto colpiti. Le nostre condoglianze ai parenti e amici tutti.

Giacomo Ferdinando Albano era nato a Catania nel 1935. A Milano dopo il liceo, frequenta la scuola libera del nudo (1955 – 1956) e, nel 1957, si iscrive alla scuola di scenografia di Brera, avendo come insegnanti T.B. Varisco, E. Kaneclin e G. Ballo. Contemporaneamente alla scuola di scenografia, frequenta i laboratori di scultura di Luciano Minguzzi, Marino.Marini e quello di decorazione di Funi.

1957-1958: collabora con lo “Studio d’Arte Drammatica” di Milano, diretta da A. Spreti, progettando e realizzando scene e costumi per : Le cocu magnifique di Mazaud, Danza di morte di Strindberg, L’opera da tre soldi di Brecht, Antigone di Anouihl. Partecipa alla “Terza mostra d’Arte Giovanile” a Palazzo delle Esposizioni di Roma e riceve riconoscimenti in alcune mostre concorso. Inizia la collaborazione, che si protrarrà sino al 1962, con W. Alberti e G. Comencini, Conservatori della Cineteca Italiana di Milano per l’allestimento di convegni e mostre, quali la Settimana Internazionale del Cinema (1961),I disegni di S.M.Ejzenstejn (1962), la prima realizzata al teatro Lirico e le due seguenti a Palazzo Reale di Milano. Conosce e frequenta Carlo Carrà, maestro dovizioso di consigli. E’ parte di un gruppo di giovani che aveva come punto di riferimento Piero Manzoni e di cui facevano parte, R.Aricò, Pia Pizzo, Kengiro Azuma, Gianni Colombo, Nanda Vigo e molti altri.

1959: progetta e realizza, assieme a colleghi dell’Accademia di Brera, per il “Teatro Sudio” diretto da G. De Vincentis, le scene per Il Soldato Piccicò di Aldo Nicolaj e musiche di Bruno Nicolaj, Wojzeck di Buchner. Per “La Nuova Ribalta”, scene e costumi e relativa realizzazione per Gli Agnellini mangiano l’erba di N. Langley, regia di S. Bettazza. Partecipa ad alcune collettive di pittura e disegno a Roma (Palazzo delle Esposizioni), Milano (Gall. Della Fam. Artistica) ed altre. Collabora con Gianni Colla, marionettista tra i più importanti d’Europa e inventa, modella e costruisce, marionette per Macbeth e La Tempesta di Shakespeare, Lilion di Molnar e alcune favole, spettacoli realizzati e rappresentati, nel suggestivo ambiente naturale dell’Isola Comacina, ripresi anche nella TV nata da poco e presso il Teatro dell’Accademia di Brera.

1960: ha incarico dagli enti Ferrovie e Turismo Francese, di progettare e mettere in opera, oltre cento sceno-vetrine nelle maggiori agenzie di viaggio del centro-nord (da Roma a Milano, da Torino a Trieste). Con Pia Pizzo apre un piccolo studio di pubblicità e scenografie cine-tv. Partecipa alla vita dell’Accademia e continua a frequentare, operando, lo studio di M.Marini e di L.Minguzzi.

1961: Amplia le proprie conoscenze nel campo delle arti, partecipa a seminari di studio sulla musica contemporanee tenuti da N. Castigioni e F. Donatoni, inizia a frequentare gli studi di architettura tra i più prestigiosi di Milano. Alla fine dell’anno di trasferisce a Roma, dove inizia l’esperienza cinematografica.

1962: il servizio di leva interrompe la breve collaborazione con E. Frigerio per la progettazione degli arredi per il film I Sequestrati di Altona. Assieme a Toni Caputo, progetta le scene per la prima versione del Pinocchio di Carmelo Bene. Tra il 1963 e il 1967 è a Roma e collabora nel settore della scenografia cinematografica. 1968: è ad Ancona, dove apre uno studio di progettazione architettonica e di design. Fino al 1975 progetterà e parteciperà anche ad esposizioni figurative. Dal 1969 ha fatto parte del corpo insegnanti dell’Accademia delle Belle Arti di Urbino, dove inizialmente insegna Elementi di Architettura e, successivamente, Scenotecnica-Illuminotecnica e Costume. Nel 1984 si trasferisce a Urbino, poi nel 1989 a Catania.

Gli viene conferito, a seguito di concorso, l’incarico per il progetto e l’esecuzione del Portale del Santuario della Madonna delle Lacrime di Siracusa Nell’aprile del ’94 cura la messa in opera delle ante del Portale, realizzate in unica fusione per ogni prospetto e della misura di circa mt 3x4 cad. Il Santuario ed il Portale sono stati consacrati da Papa Giovanni Paolo II nel novembre del 1994.

1997: Promuove iniziative culturali atte a riscattare dal degrado ambientale, il quartiere degli Angeli Custodi, nel centro storico di Catania: cura ed organizza mostra d’arte, rappresentazioni teatrali, proiezioni, concerti di musica, tutto quanto è ricerca e sperimentazione nelle arti, con la collaborazione di giovani, artisti e non, e, soprattutto giovani e gente, della più varia del quartiere. Tra le tante attività: Laboratorio teatrale Una giornata nella vita della città con Living Theatre di Judith Malina e Reznikov.

Nel 2003 si trasferisce a Firenze, e poi nel 2012 si trasferisce a Tuscania. Non ha mai smesso di pensare, immaginare, progettare, costruire. Nel 2018 la sua ultima mostra, a Berlino (nella galleria d’arte Aufbau Haus).

Scriveva su facebook il 17 novembre 2018: "… il mio tempo é più veloce … sono già nel secolo prossimo venturo, 2108! … umanità distratta, non si é accorta di nulla e parla di un passato assente …"

Alcune note biografiche sono su Gigarte, una intervista su BerlinoMagazine.


Un ricordo / di Clementina Zanghì

Quando avevo vent’anni e non ci stava internet come lo viviamo oggi, un mio Insegnante dell’Accademia di Belle Arti di Catania apriva le porte di casa sua a chiunque avesse un po’ di amore per i libri, l’Arte, il teatro, ma soprattutto il piacere di fare quattro chiacchiere. L’odore del té verde sempre pronto e addolcito con il miele, una cucina piena di cose, la radio perennemente sintonizzata su Rai Tre, che da allora non ho più smesso di ascoltare... e poi incontri, conversazioni, sempre lí ho conosciuto The living theatre e mille altri mondi possibili attraverso libri conosciuti in quella casa e letti a patto di non portarli mai fuori da quelle mura. Giacomo Ferdinando Albano è stato questo e molto altro per noi che lo conoscevamo, trovo incredibile la sua assenza e chissà perché la mia mente l’ha cristallizzato nella sua casa piena di libri e quadri da finire.



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