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Salvo Basso, la memoria e il progetto

Vent’anni fa, il 26 aprile del 2002, aveva termine la breve ma intensissima vita di Salvo Basso.

di lucacangemi - mercoledì 27 aprile 2022 - 7135 letture

Vent’anni fa, il 26 aprile del 2002, aveva termine la breve ma intensissima vita di Salvo Basso. Poeta importante, assessore e vicesindaco a Scordia, organizzatore straordinario di reti ed esperienze culturali, Salvo ha lasciato un segno profondo, che non è scomparso nonostante gli anni trascorsi.

Sono rimasti innanzitutto i legami tra persone e esperienze, anche molto diverse, che Salvo aveva creato nella sua infaticabile opera di tessitura culturale ed è rimasta di grande attualità l’idea forte di riportare al centro della scena pubblica la questione della cultura.

L’intuizione di Salvo Basso fu quella di vedere nella cultura quell’elemento generale su cui fare leva per unire le forze più vive della società. Forze significative ma disperse, forze capaci di vedere criticamente la realtà e di proporre progetti mobilitanti, ma chiuse nel proprio specifico e quindi, alla fine, impotenti. Mettere in comunicazione queste forze (singole personalità, associazioni, gruppi giovanili, esperienze artistiche...) era il modo di costruire un clima nuovo, coglieva la crisi di riti e priorità della politica istituzionale, apriva nuovi scenari. Campi di applicazione di questa proposta, che era autenticamente proposta politica, Salvo li individuava soprattutto nei territori e nella scuola. In questi contesti sviluppò un’azione febbrile, purtroppo drammaticamente interrotta dalla malattia e poi dalla sua scomparsa. Scordia divenne un centro di incredibile ed entusiasmante attività, con iniziative che sembravano non avere limiti ma non fu solo Scordia la scena dell’azione di Salvo, che tesseva incessantemente contatti e costruiva occasioni di incontro in tanti comuni piccoli e grandi , in Sicilia e non solo . Alla base vi era l’obiettivo di un recupero di identità e di una valorizzazione delle risorse locali ma non in un’ottica chiusa e autoreferenziale, bensì in un quadro di apertura e connessione. Del resto, era così la sua produzione poetica con i piedi ben piantati nella terra di Sicilia ma con lo sguardo rivolto verso orizzonti e modelli nazionali e internazionali. Con le scuole Salvo Basso ebbe un rapporto continuo e straordinario, negli istituti di ogni ordine e grado individuava non solo uno strumento di formazione delle giovani generazioni ma soprattutto uno spazio pubblico decisivo per le comunità, un centro propulsore di un sempre crescente impegno intellettuale e sociale.

A vent’anni dalla scomparsa di Salvo, queste tracce per uno sviluppo diverso devono essere riproposte, con l’intelligenza e la tenacia che lui ci ha insegnato. A chi lo ha conosciuto il compito non solo di custodire il ricordo di un uomo straordinario ma soprattutto l’impegno a riprendere il suo progetto di cambiamento.

Luca Cangemi (segretario sezione Olga Benario PCI Catania)


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