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Il libro di Naomi Klein, diventato subito un cult all’interno del movimento antiglobalizzazione.

di Redazione - martedì 27 maggio 2003 - 7491 letture

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No logo di Naomi Klein

No Logo : La globalizzazione dei mercati e i movimenti di contestazione / di Naomi Klein ; traduzione dall’americano di Equa Trading e Serena Borgo. - Milano : Baldini e Castoldi, 2001. - Anno di prima pubblicazione: 2000 (Naomi Klein)

Da un lato le più subdole strategie di marketing e di branding per un mondo sempre più cool, dall’altro la rabbia e la protesta di chi invece vorrebbe un mondo più equo e solidale.

Un’analisi socio-culturale lucida e precisa sui meccanismi dell’economia globale, sullo strapotere delle multinazionali e sulle reazioni dei "guerrieri" che combattono la società dei marchi. Un viaggio rivelatore, dai giganteschi centri commerciali delle grandi metropoli alle zone industriali di esportazione del sud-est asiatico, passando per Toronto, Giacarta, Londra, Cavite, Manila e così via. La storia di piccole grandi battaglie contro lo sfruttamento e la violazione dei più elementari diritti umani: Ken Saro-Wiwa contro la Shell, gli ambientalisti del processo McLibel, i "ragni" contestatori, gli hacker che paralizzano i sistemi informatici delle multinazionali, i sabotatori dei cartelloni pubblicitari, l’attivismo antiaziendale e tutta una serie di azioni e movimenti che s’impegnano per il rispetto dei diritti di tutti e tentano di evitare che si imponga un unico life-style.

I marchi non sono prodotti, ma idee, atteggiamenti, valori, esperienze e vogliono arrivare ad essere anche cultura. Sembra folle ma questo è il punto tracciato dal libro. E c’è di che riflettere. Questo mondo però non ha etichette e non è in vendita. E se l’alligatore s’è mangiato la camicia evitiamo almeno che si mangi pure noi.

"La Bibbia del movimento antiglobalizzazione" New York Times

"... Il cardine di questo libro è una semplice tesi: quante più persone verranno a conoscenza dei segreti della rete globale dei marchi e dei logo, tanto più la loro indignazione alimenterà il grande movimento politico che si sta formando... "

"...Chiunque può produrre una merce... Tali umili compiti, pertanto, possono e devono essere affidati ad appaltatori e subappaltatori, la cui unica preoccupazione è quella di evadere l’ordine nel minor tempo e al minor costo possibile (preferibilmente nel Terzo Mondo, dove il lavoro ha un prezzo bassissimo, le leggi e il fisco sono permissivi). Così, i quartier generali sono liberi di concentrarsi sulla questione che più conta: creare una mitologia aziendale sufficientemente potente da infondere significato agli oggetti apponendovi semplicemente il proprio nome... "

"... Di mattina mi sveglio, salto sotto la doccia, guardo il mio simbolo, e questo mi dà la carica per tutta la giornata. E’ per ricordarmi tutti i giorni quello che ho da fare: just do it (Carmine Colettion, internet manager ventiquattrenne, sulla sua decisione di farsi tatuare)... "


Articolo di angelo l. pattavina, apparso su Girodivite 90/2002: http://www.girodivite.it/giro/2002/90/90009.htm

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