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Il Coordinamento per il territorio no discarica Armicci-Bonvicino alla Commissione Antimafia

di Redazione - giovedì 25 giugno 2020 - 14270 letture

OGGI IL COORDINAMENTO PER IL TERRITORIO CONVOCATO DALLA COMMISSIONE ANTIMAFIA su vicenda Sicula Trasporti.

TROPPO FACILE PARLARE DI “MAFIA”! “Adesso qualcuno vorrebbe mettere l’accento sul ruolo delle organizzazioni criminali locali. Per noi risulta riduttivo e fuorviante […] abbiamo ragione di credere che esista una fitta rete di relazioni e corruzioni presso gli assessorati, gli enti di controllo regionali e provinciali e presso le istituzioni locali […] UN SISTEMA POLITICO TRASVERSALE CHE MAGICAMENTE RIESCE SEMPRE A TENERSI FUORI DALLE INDAGINI. A noi, in questo senso, brucia ancora l’esito dell’affare Scirumi srl di Ciancio del 2006, che non vide inspiegabilmente indagati politici regionali, provinciali e locali”.

Qui il TESTO INTEGRALE del DOCUMENTO che abbiamo lasciato agli atti della commissione antimafia ALLEGANDO TUTTE LE SEGNALAZIONI da noi fatte negli anni alle AMMINISTRAZIONI COMUNALI LOCALI, ASL, ARPA, SOPRINTENDENZA, ecc. sulle irregolarità della Sicula Trasporti chiedendo di attivarsi ed indagare. SEGNALAZIONI CHE MAI HANNO AVUTO RISPOSTA!


NOTA DEL COORDINAMENTO PER IL TERRITORIO NO DISCARICA ARMICCI - BONVICINO

Non abbiamo niente di rilevante da aggiungere a ciò che è già stato reso pubblico dal nostro Coordinamento sulla discarica di Grotte San Giorgio-Bonvicino e sul sistema autorizzativo che sta progressivamente trasformando i nostri territori in una complessa filiera dei rifiuti ormai accompagnata da una spinta speculazione legata alla produzione di energia da cosiddette “fonti rinnovabili”.

In merito all’inchiesta denominata “Mazzetta Sicula”e all’attività di questa stessa commissione ci auguriamo si riesca a far luce su tutti - tutti - gli attori politici regionali, provinciali e locali,sul funzionamento dell’Assessorato al Territorio e l’Assessorato ai Rifiuti ed energia, insomma su tutto il personale politico e non che negli ultimi 20 anni, fin troppo facilmente, ha concesso pareri positivi in sede di conferenza dei servizi ed autorizzazioni integrate ambientali.

Non è possibile pensare, a nostro avviso, che non ci sia una strategia politica ben precisa dietro le scelte che hanno prodotto e che continuano a produrre le condizioni di una perenne emergenza. Condizioni di cui hanno potuto godere gli imprenditori che costituiscono i monopoli provinciali e l’oligopolio regionale della gestione dell’intera filiera dei rifiuti. E tutto ciò a scapito delle comunità, che continuano a pagare, nella migliore delle ipotesi con un continuo stato di disservizio, e nella peggiore- come nel nostro caso - con un aumento esponenziale di malattie legate all’inquinamento. Non c’è infatti ragione alcuna, se non quella di favorire il profitto di pochi, che giustifichi la scelta doppiamente scellerata di lasciare ai privati il monopolio della gestione dei rifiuti e di autorizzare la costruzione di mega-impianti. Così come non può esserci altra ragione se ancora oggi si favorisce e incentiva l’imprenditoria legata alla produzione energetica da rifiuti (FORSU), piuttosto che incentivare la raccolta differenziata e l’imprenditoria del riciclo legata alla produzione di materie prime seconde dagli stessi. Non si spiega infatti, a nostro avviso -se non per la movimentazione di grandi capitali - perché mai in Sicilia si cerchi di rincorrere il modello fallimentare degli inceneritori che ha fatto della città di Brescia la terza città più inquinata d’Europa.

Ma chi sono gli attori economici ed istituzionali che continuano incessantemente a lucrare sulla nostra salute? Beh, oltre alle cordate di imprenditori, le cui richieste di autorizzazioni continuano a moltiplicarsi di giorno in giorno presso l’assessorato rifiuti ed energia, abbiamo ragione di credere che esista una fitta rete di relazioni e corruzioni presso gli assessorati, gli enti di controllo regionali e provinciali e presso le istituzioni locali. Come spiega bene il dott. Liuzzo dell’Arpa di Siracusa in una intercettazione della guardia di finanza di Catania, quando gli viene chiesto se Leonardi avesse una copertura politica, lui risponde che era ovvio e che non avrebbe mai potuto arrivare a costruire il suo impero senza fare “mangiare” gli altri. Può darsi che Liuzzo spacci sue congetture per dati di fatto, ma per noi è di tutta evidenza che senza una diffusa copertura, senza le colpevoli, enormi e reiterate leggerezze ed omissioni di politici, magistrati, prefetti, dirigenti regionali, provinciali e locali,non si sarebbe assistito allo scempio del nostro territorio, non ci sarebbe stato nessun allargamento della discarica di Grotte San Giorgio - Bonvicino, non si sarebbe assistito alla corsa sui territori del comprensorio di Lentini-Carlentini-Francofonte e di Catania, dei tanti speculatori nel presentare progetti di discariche, di impianti di energia da rifiuti - come quello di BIOGAS ancora in contrada Bonvicino presentato dalla Vittoria Energia di Chiaramonte Gulfi e autorizzato con firma dal dirigente Rotella –o, ancora, di cementificazione di terreni agricoli per mega-impianti fotovoltaici ed eolici.

Adesso qualcuno vorrebbe mettere l’accento sul ruolo delle organizzazioni criminali locali. Per noi risulta riduttivo e fuorviante questo tipo di impostazione. Come confermano le intercettazioni svolte nell’ambito dalle suddette indagini, il ruolo della criminalità locale risulta del tutto marginale, se non inconsistente. Farebbe comodo a troppi se le indagini prendessero questa piega e sarebbe l’ennesimo conclamato fallimento della magistratura. Per noi e per la nostra comunità in generale, la realtà risulta essere molto diversa. L’evidenza dei fatti che ci troviamo a vivere, ma di cui purtroppo non abbiamo possibilità di raccogliere prove, ci parla di un’associazione a delinquere che ha causato un disastro ambientale non quantificabile, composta da imprenditori, funzionari, tecnici, giudici e colletti bianchi troppo attaccati alle proprie poltrone di velluto, ovvero da un sistema politico trasversale che magicamente riesce sempre a tenersi fuori dalle indagini. A noi, in questo senso, brucia ancora l’esito dell’affare Scirumi srl di Ciancio del 2006, che non vide inspiegabilmente indagati politici regionali, provinciali e locali.

La magistratura ha deciso di dividere l’inchiesta “Mazzetta Sicula” in due tronconi, affidando i fascicoli sui reati ambientali alla procura di Siracusa con delega al dott. Tommaso Pagano. La medesima procura che indaga dal 2017 su altri presunti reati ambientali a carico dei Leonardi, relativi a dei possibili sversamenti illeciti di rifiuti avvenuti sempre nel comune di Lentini, in contrada Armicci. Proprio accanto alla cava che la società Pastorino dei Quercioli Dessena (recentemente arrestati) voleva trasformare in nuova discarica di rifiuti per la quale Cocina, Cannova e altri funzionari si erano premurati a rilasciare l’AIA.

Dell’indagine sui terreni di Leonardi in contrada Armicci non si hanno notizie ufficiali da più di due anni. Non sappiamo se la stessa procura del dott. Pagano e dell’allora procuratore Giordano abbia mai svolto i carotaggi per accertare i reati allora contestati, fatto sta che nell’area non si vede nessuna traccia di sondaggi ed i termini di legge per il sequestro preventivo sono ormai scaduti. Ma oltre la magistratura risulta molto lunga la lista delle istituzioni verso le quali le nostre comunità non hanno nessun motivo di nutrire alcuna fiducia. Negli ultimi tre anni abbiamo collezionato una grande quantità di silenzi in risposta alle nostre denunce (che alleghiamo). Denunce che riguardano anche la non attendibilità del registro dei tumori della provincia di Siracusa, denunce relative agli odori nauseabondi che invadono le nostre città, denunce che riguardano la perdita di percolato all’altezza della galleria S. Demetrio dell’autostrada CT-SR (nel tratto posto sotto la discarica dei Leonardi), silenzi che non fanno che confermare i nostri sospetti, trasformandoli sempre più in consapevolezze. Nessuna delle possibili notizie di reato provenienti dalla comunità civile è mai stata presa in considerazione da nessun ente statale, regionale o locale.

Oggi, sebbene i Leonardi siano agli arresti e sia stata scoperta e denunciata la criminale gestione della sua discarica e dei suoi impianti, ci troviamo ancora una volta ad opporci agli stessi progetti il cui iter burocratico continua senza interruzioni. Ci troviamo infatti ad opporci al progetto di un inceneritore che dovrebbe sorgere in contrada Coda Volpe in territorio di Catania, ma a poche centinaia di metri dal territorio di Lentini ed all’allargamento della discarica di Grotte S. Giorgio-Bonvicino la cui conferenza dei servizi è stata convocata per il prossimo 7 luglio.

Non è forse un controsenso, anche agli occhi di questa commissione, che gli uffici regionali si affrettino a proseguire l’iter per il raddoppio della capienza di una discarica sulla quale si è appena accertato un disastro ambientale? Non risulta anche a voi paradossale che al posto di pensare a come ripagare la nostra comunità dal danno causato si scelga di cacciare, perché questo sarà il risultato se passa l’ampliamento - anche gli ultimi abitanti di quella contrada e condannare per sempre il nostro territorio, solo per rimandare forse di un paio di anni la prossima emergenza?

Coordinamento per il territorio No discarica Armicci-Bonvicino Lentini



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