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I Diritti Umani 70 anni dopo

Manteniamo l’attenzione su questa importante conquista dell’umanità, riportando l’intervento di Gino Strada, fondatore dell’ong Emergency

di Redazione - giovedì 20 dicembre 2018 - 4472 letture

"Il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti, uguali ed inalienabili, costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo".

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Gino Strada durante l’Incontro nazionale di Emergency a Catania nel 2017

Il 10 dicembre di quest’anno, la Dichiarazione universale dei diritti umani ha compiuto settant’anni. In quella carta, nata subito la fine della Seconda guerra mondiale, ci è stata data una ricetta per uscire dalla spirale delle guerre e costruire un mondo giusto e libero. Già nel Preambolo di quel documento, la costruzione dei diritti umani è stata identificata come l’ingrediente fondamentale di un mondo finalmente in pace.

Nonostante l’umanità abbia fatto progressi nel campo della scienza, della tecnologia, dell’arte, non ha voluto fare poche scelte semplici: dare a chi ne ha bisogno un tetto, cibo, cure mediche e istruzione.

Stati e governi si erano allora impegnati a promuovere questi diritti, ma sono passati settant’anni e quella carta è diventata carta straccia: a oggi, non uno degli Stati firmatari ha tenuto fede ai propri obblighi.

E’ forse per questo che ci troviamo in un mondo che, invece di andare verso la pacificazione, la prosperità, la felicità, va verso l’odio, la violenza, il razzismo. Stiamo percorrendo esattamente la direzione opposta a quella indicata nella Dichiarazione universale, tradendone il principio fondamentale: il riconoscimento della libertà e dell’eguaglianza di ogni essere umano.

Riconoscere questi valori è necessario per non ripetere gli errori del passato, per non doverci trovare ancora una volta a chiederci: "Com’è potuto succedere?". Com’è potuto succedere che in Europa ci siano stati stermini programmati scientificamente? Com’è potuto succedere di trovarci in quel baratro di disumanità, di violenza, di brutalità? Non è stato un fatto improvviso: è successo un giorno dopo l’altro. E’ successo perché, ogni volta, ci si è girati dall’altra parte e non si è data importanza a quello che accadeva sotto gli occhi di tutti.

Oggi, in Europa e anche nel nostro Paese, vengono propagandate violenza e paura: l’odio per il diverso prevale sullo spirito di fratellanza, la solidarietà è considerato reato, l’aiuto viene tacciato di buonismo.

Ma per fortuna, c’è anche chi non la pensa così, e siamo molti. Facciamo sentire anche la nostra voce. E’ tacere, è arrendersi all’indifferenza, la cosa più pericolosa che possiamo fare oggi.

Gino Strada


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