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Damiano Ville, un altro sacrificio inutile

La presenza delle truppe italiane in Afghanistan non trova alcuna giustificazione di ordine militare, non ha nessuna motivazione dietro l’aspetto umanitario.

di Nello Russo - mercoledì 13 ottobre 2010 - 2983 letture

Con la pioggia che cade sulle spalle della mia città, Francofonte, giunge la notizia della morte del caporalmaggiore dell’esercito italiano, in forza agli Alpini, Sebastiano Ville da tutti conosciuto col nome di Damiano.

E’ un mio compaesano Damiano, così ancora giovane la cui vita è fin troppo ingiustamente impegnata e consegnata ad una necessità che non gli appartiene, che non appartiene agli Italiani ed ai Siciliani, in una guerra che non è mai servita alla nazione, che non serve al suo popolo, che non assicura i confini nazionali degli Stati impegnati nel conflitto afghano, che tuttavia serve alla tutela degli affari dei privati, dei gruppi di potere, dell’economia liberista così tanto invasiva dei bisogni collettivi e delle necessità dei troppi disoccupati e dei lavoratori, ai quali le guerre negano o strappano ogni possibilità di sviluppo e di una dignitosa soddisfazione occupazionale.

Non basta additare le responsabilità della politica, per ripagare tante vite spezzate dal fuoco incrociato della Nato e dei Talebani.

La presenza delle truppe italiane in Afghanistan non trova alcuna giustificazione di ordine militare, non ha nessuna motivazione dietro l’aspetto umanitario. La missione militare italiana è fallimentare e l’anno 2010 per l’Italia è il peggiore degli anni trascorsi nell’impegno in oriente.

I costi dell’intervento italiano in Iraq, nel Libano e in Afghanistan, oltre a quelli elevati ed impagabili in termini di vite umane, tolgono risorse utilissime allo sviluppo della nostra terra, comprimono quelle che devono essere destinate all’occupazione dei nostri giovani e, soprattutto al sud, limitano quelle destinate agli interventi strutturali.

Quel sud che è capace di immolare le vite dei suoi figli, per una causa così lontana dai bisogni reali di tanta gente che reclama lavoro e stabilità, sicurezza dell’ambiente e tutela della salute, che vuol uscire con forza dalla gabbia di una politica beffarda ed impietosa, che sa soltanto estendere il suo controllo in ogni settore della vita pubblica e privata, per sottoporla alle sue sfrenate ed indecenti condizioni di asservimento. Francofonte è una cittadina presa ormai da decenni nella morsa di una grave crisi economica ed occupazionale, a causa della quale l’attività tradizionale della coltivazione della pregiatissima arancia-tarocco è stata defraudata delle sue potenzialità commerciali. Qui è vissuto Damiano, da qui è partito per trovare un lavoro dignitoso, non pensando certo di trovare la morte a causa di esso.

Provo una forte indignazione nel sentire le dichiarazioni di circostanza dei politici nazionali e locali, meglio farebbero se stessero zitti, alleggerendoci la vista della loro presenza nelle tv pubbliche e private e nelle piazze.

Resterà nella nostra memoria, purtroppo, l’eco dell’amaro grido di dolore di una famiglia che piange un suo congiunto, un ragazzo arruolatosi convinto di fare la cosa giusta per avere un ruolo nella società contemporanea, ma inconsapevole della miseria intellettuale dei nostri governanti.

Il nostro pensiero va anche ai compagni di Damiano Ville morti insieme a lui nello scenario di questa sciagurata disavventura afghana ed a tutti i nostri militari caduti nelle guerre infami, nelle quali i politici italiani infondono il loro aberrante orgoglio.

Questi i nomi dei militari italiani morti in afghanistan dal 2004 ad oggi. (Fonte Ansa)

Caporal maggiore GIOVANNI BRUNO - 3 ottobre 2004 Capitano di fregata BRUNO VIANINI - 3 febbraio 2005 Caporal maggiore capo MICHELE SANFILIPPO - 11 ottobre 2005 Tenente MANUEL FIORITO e maresciallo LUCA POLSINELLI - 5 maggio 2006 Tenente colonnello CARLO LIGUORI - 2 luglio 2006 Caporal maggiore GIUSEPPE ORLANDO - 20 settembre 2006 Caporal maggiori GIORGIO LANGELLA e VINCENZO CARDELLA - 26 settembre 2006 Agente Sismi LORENZO D’AURIA - 24 settembre 2007 Maresciallo capo DANIELE PALADINI - 24 novembre 2007 Maresciallo GIOVANNI PEZZULO - 13 febbraio 2008 Caporal maggiore ALESSANDRO CAROPPO - 21 settembre 2008 Maresciallo ARNALDO FORCUCCI - 15 gennaio 2009 Caporal maggiore ALESSANDRO DI LISIO - 14 luglio Tenente ANTONIO FORTUNATO, Sergente Maggiore ROBERTO VALENTE, Primo caporal maggiore MATTEO MUREDDU, Primo Caporal Maggiore GIANDOMENICO PISTONAMI, Primo Caporal Maggiore MASSIMILIANO RANDINO, Primo Caporal Maggiore DAVIDE RICCHIUTO - 17 settembre 2009 Caporal maggiore ROSARIO PONZIANO - 15 ottobre 2009 Agente Aise PIETRO ANTONIO COLAZZO - 26 febbraio 2010 Sergente MASSIMILIANO RAMADU’ e caporalmaggiore LUIGI PASCAZIO - 17 maggio 2010 Caporal maggiore scelto FRANCESCO SAVERIO POSITANO - 23 giugno 2010 Capitano MARCO CALLEGARO - 25 luglio 2010 Primo maresciallo MAURO GIGLI e caporal maggiore capo PIERDAVIDE DE CILLIS - 28 luglio 2010 Tenente ALESSANDRO ROMANI - 17 settembre 2010. Sebastiano Ville, Gianmarco Manca, Francesco Vanozzi, Marco Pedone 9 Ottobre 2010.


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