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Banche armate. Ma a Firenze no

Il Comune di Firenze si doterà di un regolamento etico che non permetterà agli istituti di credito implicati nel commercio d’armi di avere rapporti economici con l’amministrazione.

di Redazione - mercoledì 29 settembre 2004 - 4924 letture

Il consiglio comunale di Firenze ha approvato, con il voto unitario del centrosinistra e della sinistra alternativa, la mozione sulla finanza etica proposta dalla consigliera Ornella De Zordo della lista dei movimenti "Unaltracittà/Unaltromondo". La mozione obbliga il Comune di Firenze a definire un regolamento comunale che impedisca all’amministrazione di intrattenere rapporti economici con le cosiddette "banche armate", ovvero quegli istituti di credito inseriti nella relazione annuale della Presidenza del Consiglio dei Ministri perché attivi, in base ai principi della legge 185 del 1990*, nel favorire l’esportazione, l’importazione e il transito di materiale di armamento.

Per fare solo un esempio i servizi di tesoreria comunale potranno essere gestiti solo dalle banche non implicate nel commercio d’armi. "Con questo regolamento - ha affermato Ornella De Zordo - Firenze si pone a livello nazionale come punto di riferimento avanzato rispetto al rapporto fra finanza etica e istituzioni. E in un epoca storica segnata dalla guerra permanente mi sembra un’ottima risposta per la costruzione dal basso, con piccoli ma significativi gesti quotidiani, di una pace solida, coerente con i principi della nonviolenza."

Ornella De Zordo nel luglio scorso aveva denunciato l’operazione da 80milioni di euro che la giunta Domenici, appena insediata, aveva concluso con Banca Nazionale del Lavoro, banca armata per eccellenza, sostenendo come "l’impegno per la pace non si può esaurire con l’invito a esporre le bandiere arcobaleno alle finestre ma deve essere costruito attraverso comportamenti concreti, tra i quali l’interruzione dei rapporti con le banche armate."

Oggi, a soli due mesi di distanza il comune di Firenze ha deciso di dotarsi del regolamento sulla finanza etica, che se approvato in tempi brevi consentirà alla città toscana di mantenere il ruolo di operatrice di pace. "Nella scrittura della mozione è stato fondamentale l’apporto dei gruppi consiliari di tutto il centrosinistra, segno che - sostiene ancora De Zordo - l’opposizione a Berlusconi e al berlusconismo può essere vincente se riesce a lavorare unitariamente su contenuti forti, etici, rispettosi della dignità della persona, contenuti che l’elettorato progressista ha già nel suo dna ma che spesso non vede perseguire dai sui rappresentanti politici".

http://www.banchearmate.it/Dati/Relazioni/2004/Banche2003.xls

FONTE: Presidenza del Consiglio dei Ministri, Relazione sulle operazioni autorizzate e svolte per il controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento nonché dell’esportazione e del transito dei prodotti ad alta tecnologia (Anno 2003), Roma, Senato della Repubblica, Atti Parlamentari, Doc. LXVII n. 1, 2004 (cfr. Tabella S nell’Allegato E: Relazione del Ministero dell’Economia e Finanze, Dipartimento del Tesoro-Direzione III)

Per un’analisi approfondita della Relazione 2004 sull’export di armi italiane si segnala l’articolo "Armi e armi ancora" di Giorgio Beretta, apparso sull’ultimo numero di Mosaico di Pace, rivista edita da Pax Christi Italia/Rete Lilliput: http://italy.peacelink.org/mosaico/articles/art_5637.html


Il pezzo è stato diffuso da: Agenzia Metamorfosi - Comunicare il Cambiamento Sostenibile

http://www.metamorfosi.info


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