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Addio a Anna Karina

di Sergej - domenica 15 dicembre 2019 - 1815 letture

Negli insopportabili, lenti e tronfi film francesi l’unica cosa buona sono le attrici. Qui il cinema francese sa valorizzare le più belle ragazze europee, che danno a questi film non solo la bellezza, la sensualità attira gonzi, ma soprattutto la tenerezza. È la tenerezza degli sguardi femminili che salva parte della produzione cinematografica francese altrimenti destinati in gran parte all’insulsaggine. Tra le tante attrici utilizzate, Anna Karina era una di queste perle. Non l’abbiamo mai perdonata per essersi messa con quel Godard, regista sopravvalutato e cerebrale, ma certamente ogni sua apparizione era un momento di estasi, una spruzzata di giovinezza e di allegria, il guizzo dello sguardo, il sorriso.


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È morta Anna Karina, l’attrice francese simbolo della Nouvelle Vague. Conosciuta soprattutto per i suoi ruoli nei film di Jean-Luc Godard, è deceduta a Parigi per un cancro all’età di 79 anni. "Anna è partita ieri in un ospedale di Parigi a causa di un cancro, era un’artista libera, unica", ha detto il suo agente, Laurent Balandras, citato da Le Figaro. "Oggi il cinema francese è rimasto orfano. Perde una delle sue leggende", ha twittato il ministro della Cultura, Franck Riester. "Il suo sguardo - ha aggiunto il ministro - era lo sguardo della Nouvelle Vague. Resterà per sempre".

Nata a Copenaghen il 22 settembre 1940 come Hanne Karin Blarke Bayer, ultimata la scuola secondaria, studiò danza e in seguito, dopo aver interpretato un cortometraggio e alcuni film pubblicitari, si trasferì a Parigi diventando un’apprezzata modella (fu Coco Chanel a trovarle il nuovo nome) anche per popolari campagne pubblicitarie. Venne subito notata dal giovane Godard che la volle come protagonista del suo secondo film Le petit soldat (girato nel 1960 ma uscito solo nel 1963), dando al suo personaggio il nome-omaggio di Veronica Dreyer e scrivendo dialoghi e scene su misura per lei. Anna Karina è conosciuta soprattutto per i ruoli interpretati nei film di Godard, di cui è stata la compagna: oltre a Le petit soldat (1960), La donna è donna (1961), Questa è la mia vita (1962), Band à part (1964), Agente Lemmy Caution, Missione Alphaville (1965), Il bandito delle undici (1965), Una storia americana (1966). Alla carriera di attrice, affiancò anche un percorso come cantante, in particolare al fianco di Serge Gainsbourg. Questo importante sodalizio non le impedì però di lavorare in film di altri registi: tra questi spiccano Susanna Simonin, la religiosa (1966) di Jacques Rivette, Cleo dalle 5 alle 7 (1962) di Agnès Varda, Il piacere e l’amore (1964) di Roger Vadim e La schiava di Bagdad (1963) di Pierre Gaspard-Huit.

Fonte: RaiNews.


Fonte immagine: Wikimedia Commons



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