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A scuola in Centro Italia dopo il sisma

Un anno scolastico difficile tra edifici provvisori e tende. (Servizio a cura di Action Aid Italia)

di Redazione - mercoledì 24 maggio 2017 - 5119 letture

“Cosa hai disegnato?”. “La gelateria della mamma, ma ora è chiusa, perché è crollato un muro”.

A Camerino i bambini, così come gli adulti, non parlano volentieri del terremoto, ma i loro ricordi riaffiorano velocemente dai disegni dei “luoghi del cuore”.

Le attività nelle scuole sono una delle parti più importanti del progetto SIS.M.I.CO. con cui, fin da agosto, siamo intervenuti nelle zone terremotate del Centro Italia.

Il nostro team in loco al momento lavora, grazie alla collaborazione con educatori e psicologici, con circa 502 bambini e ragazzi delle elementari e delle medie di Camerino, Serravalle di Chienti, Fiastra, Pieve Torina, Pievebovigliana, Visso e Muccia.

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Camerino

La situazione non è semplice. A Camerino le lezioni si svolgono in prefabbricati che vengono utilizzati dal terremoto umbro del 1997 e in cui tutt’ora c’è la sede della scuola elementare Salvo D’Acquisto. Dopo le prime scosse di agosto per questioni di sicurezza è stata evacuata anche la scuola elementare Ugo Betti, in pieno centro storico (adesso zona rossa), che ha poi subito grossi danni con i terremoti successivi.

Così adesso, nella struttura temporanea alla periferia della cittadina sono state unite le due scuole elementari e c’è chi, in un solo anno scolastico, si è dovuto trasferire già due volte, “la prima a inizio anno scolastico, quando si è deciso di non rientrare nella struttura in centro. La seconda dopo il sisma di ottobre, quando dovendo spostare anche la scuola media, hanno deciso di unire le due elementari qui”, ci racconta un’insegnante, “a questo si aggiunge il disagio di aver cambiato casa e talvolta città”.

Le attività in classe variano a seconda dell’età, ma sono tutte improntate a ricostruire il legame con il territorio e la comunità, impostando un giornalino che racconti il loro quotidiano per i ragazzi delle medie, e lavorando sul ricordo dei luoghi del cuore tramite i disegni per i bambini delle elementari. Un modo per affrontare eventi, come i terremoti, difficili da superare e su cui tutti, adulti e bambini, hanno grande e comprensibile difficoltà a parlare.

A Pieve Torina e Pievebovigliana la situazione non è migliore, anzi. Qui si va a scuola in tensostrutture della Protezione Civile. Proprio per aiutare i bambini in questo difficile contesto, da aprile lavoriamo anche in queste località.

Con i ragazzi delle medie è stata avviata una co-progettazione degli spazi scolastici. Grazie a una collaborazione con la scuola di architettura SOS-School of Sustainibility verranno costruiti dei modellini tridimensionali e ragazzi e adulti potranno confrontarsi con tecnici esperti sulle nuove possibili soluzioni architettoniche e urbanistiche.

Per noi la ricostruzione, e la rinascita di una comunità, parte da qui: dalla partecipazione dei più piccoli, di chi dovrà vivere quegli spazi.


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