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A Catania c’è un santo

A Catania c’è un santo. Non a caso si chiama Padre Pio. Un articolo a firma di Luca Tramatzu.

di Redazione - mercoledì 6 dicembre 2017 - 5679 letture

A Catania c’è un Santo.

Non a caso si chiama Padre Pio.

Non è quello famoso, è Padre Pio Guidolin, un umile sacerdote che serviva la piccola comunità del quartiere popolare di Villaggio Sant’Agata.

Un uomo affabile, sempre disponibile e simpatico.

A lui, venivano affidati, per l’aiuto spirituale, dei giovani “difficili”. Ragazzi provati da vicende personali che li avevano turbati.

Il sacerdote ha dato tutto perché questi ragazzi, perlopiù minorenni, non venissero irretiti nelle spire di Satana.

Li ha “purificati” attraverso dei riti spirituali, a base di olio Santo e violenze sessuali.

E le cose funzionavano pure.

Poi, ci sono quelli che devono lamentarsi per forza.

Allora iniziano le voci sui “metodi poco ortodossi”. Come se tutti fossero esperti di “atti di purificazione”.

Un ragazzino in particolare, stronzetto ingrato, non solo ha rifiutato l’aiuto del prete, ma ha iniziato a parlarne male.

Per fortuna la comunità, molto vicina e affezionata a Padre Pio, non ha dato peso a queste lamentele ed ha subito isolato il ragazzino satanico.

Poi, un genitore ha denunciato, ma sentendosi in colpa, ha messo in guardia il prete.

Solo che si sa, una volta partita la prima denuncia è una pioggia, una grandinata di denunce.

Ovviamente tutte per abuso sessuale.

Ma mica è vero. Sono “riti di purificazione in grado di lenire le loro sofferenze interiori”. Facile, prendere i benefici e poi lamentarsi.

Il povero Padre Guidolin sa di essere dalla parte del giusto, ma non sa come fermare questa ondata di fango che lo sta colpendo. Ci ha provato anche millantando conoscenze nell’ambito della mafia, per intimorirli e farli desistere, ma niente.

Le denunce continuano ché ormai è una moda, e mo pure l’arresto e i processi che vanno avanti.

L’unico sollievo è sapere che, anche dietro le sbarre, un “dono” non può essere intrappolato.

E Dio agisce in modi misteriosi.

Magari è solo un modo per far sì che Padre Pio possa compiere i suoi rituali coi carcerati ché anche loro, seppur maggiorenni, sono provati da vicende personali ed hanno bisogno di lenire le loro sofferenze interiori.

Luca Tramatzu


Questo articolo è stato pubblicato su Corallorosso.



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