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“Z – L’Orgia del Potere” di Constantinos Gavras

Cinquant’anni fa l’omicidio di Gregoris Lambrakis da cui nacque l’esigenza del grande cineasta greco di farne un film.

di Orazio Leotta - martedì 4 giugno 2013 - 4872 letture

Gregoris Lambrakis era un pacifista, un medico, un atleta, nonché deputato di sinistra. Esponente dell’EDA (Sinistra Democratica Unita) si batteva contro le basi americane in Grecia e propugnava il riavvicinamento ai paesi dell’est europeo. Essere di sinistra era tutt’altro che semplice in una Grecia, che da lì a poco sarebbe stata etichettata come quella dei “colonnelli” (1967-1974); egli fu infatti vittima il 27 Maggio del 1963 di un incidente stradale orchestrato dalla polizia greca, in combutta con l’esercito, il cui diktat partì direttamente dal governo centrale. GrLambrakisSt[1]

Ad Atene, il giorno dei suoi funerali, presero parte alle esequie quattrocentomila compatrioti; sui muri della città iniziarono a campeggiare tante lettere Z (iniziale di Zei “Egli Vive”); la destra era alle strette dal punto di vista del consenso, timorosa del vento nuovo di riforme provenienti da ogni parte del mondo e ostile verso i cambiamenti, verso le battaglie per le conquiste dei diritti civili. Messa alle strette la destra tentò con successo la strada del golpe militare, quello del 21 Aprile 1967: fine di tutte le libertà democratiche e instaurazione di una feroce dittatura. Il film Z, a cui la distribuzione italiana volle aggiungerci anche “l’Orgia del Potere”, ha come filo conduttore il processo che ne segue all’indomani dei funerali con un’inchiesta condotta da un giudice inflessibile interpretato da Jean-Louis Trintignant, che diede fastidio ai vertici politici dell’epoca.

Un giovane magistrato che denuncia una cospirazione ordita dalla polizia, pur essendo lui stesso figlio di un poliziotto. Lo scandalo che ne seguì portò alla caduta del governo conservatore in carica. Era solo il terzo film di Costa-Gavras e se il noto regista greco ha potuto continuare a sfornare film di successo è solo grazie al suo più o meno volontario esilio in Francia avvenuto nel 1965. Girato in Algeria, il film trae spunto dal romanzo omonimo di Vassilis Vassilikos.

Nel cast anche Yves Montand (Lambrakis), Irene Papas e Renato Salvatori. Oscar per il miglior film straniero nel 1969 (in rappresentanza dell’Algeria e non della Grecia, naturalmente), Palma d’Oro a Cannes e premio anche al miglior attore protagonista (Trintignant), la cui figura nel film si ispira a Christos Sartzetakis che molti anni dopo diverrà presidente della repubblica ellenica non prima di avere subito torture, minacce e pedinamenti durante il periodo dei colonnelli oltre che costretto ad abbandonare la magistratura. A solo titolo di curiosità rammentiamo che i “colonnelli” trovarono a cavallo tra gli anni ’60 e ’70 il loro consenso con la promessa: ”salviamo la Grecia dai comunisti”, molto simile a certi slogan attuali di casa nostra..


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