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Soul Kitchen di Fatih Akin

di Orazio Leotta - giovedì 15 ottobre 2009 - 4436 letture

Soul Kitchen è il nome di un infimo ristorante di Amburgo, gestito da Zinos, di origine greca. La clientela abituale è senza pretese particolari, si accontenta di piatti surgelati e   delle solite un po’ raffazzonate pietanze. La sua vita gravita attorno al ristorante, alla sua fidanzata Nadine, che però è in partenza per la Cina per motivi di lavoro, al fratello Ilias, che si trova in libertà vigilata, una sorta di buono a nulla, e a Lucia, lavoratrice, affettuosa e con velleità artistiche.

Questo è il mondo di Zinos. L’incontro fortuito con il vecchio compagno di scuola Neumann, dà il via a tutta una serie di gag e di situazioni comiche che fa di questo film uno dei più applauditi di questa rassegna veneziana. Neumann vuole a tutti i costi comperare il locale per rilevarne il terreno, Zinos tiene duro, ma un improvviso infortunio gli impedisce di continuare la sua attività di cuoco, ma pur di non cedere alle lusinghe di Neumann assume un estroso chef esperto in Haute cuisine, e dopo le iniziali perplessità della clientela, riesce a dare un’impennata al locale, trasformandolo in un ristorante alla moda dove si coniuga la buona cucina ad un’ottima musica soul.

Sceneggiatura complessa e difficile; non è mai facile confezionare una commedia, creare battute ed umorismo. Zinos è il classico personaggio che si porta tutto il mondo sopra le spalle, ma lo fa con ironia, quasi ci gioca, un po’ come Chaplin;gli accade di tutto, ci si chiede dove trovi la forza per andare avanti. Forse è l’istinto di sopravvivenza, forse l’attaccamento al ristorante o semplicemente la convinzione che comunque bisogna andare avanti, non c’è via di ritorno. Il film, non a caso uscirà nelle sale tedesche il 25    Dicembre, la data della morte di Charlie Chaplin.


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