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Persone: Nuccio Ordine

di Redazione - domenica 11 giugno 2023 - 1148 letture

Addio a Nuccio Ordine, una vita per i libri: teorizzava "l’utilità dell’inutile"

Nuccio Ordine non c’è più. La notizia è arrivata nel primo pomeriggio, ma diventerà ufficiale solo attorno alle 18.15, dopo le sei ore di osservazione dalla morte cerebrale.

La Calabria perde un letterato, filosofo, e studioso famoso in tutto il mondo. Appena un mese fa aveva ricevuto in Spagna il prestigioso premio “Principessa delle Asturie”, ed era venuto nella nostra trasmissione Buongiorno Regione a parlarne: si tratta della sua ultima intervista televisiva. Sessantaquattro anni, nato a Diamante, era il maggiore studioso al mondo di Giordano Bruno. Al filosofo aveva dedicato diversi volumi accademici: "La cabala dell’asino: asinità e conoscenza in Giordano Bruno" (1987), "La soglia dell’ombra: letteratura, filosofia e pittura in Giordano Bruno" (2003) e "Contro il Vangelo armato: Giordano Bruno, Ronsard e la religione" (2007).

Amava l’insegnamento universitario, da trent’anni le sue lezioni facevano innamorare studenti di tutto il mondo ed erano i corsi più affollati dell’Università della Calabria.

L’utilità dell’inutile

Ma negli ultimi anni il suo cavallo di battaglia era contro un’educazione di tipo utilitaristico e finalizzata solo al lavoro. A questo concetto era dedicato il suo best seller: “L’utilità dell’Inutile”, che lo ha fatto emergere come uno dei più grandi saggisti contemporanei. Un concetto più volte ribadito anche durante le sue numerose interviste. "Non bisogna far credere ai giovani che studiare serve solo per trovare un mestiere e guadagnare dei soldi. Si studia per formarsi come persone e diventare migliori».

Ordine era convinto che la cultura fosse uno strumento di riscatto personale.

Una veloce malattia

Da qualche giorno era ricoverato in gravi condizioni all’ospedale di Cosenza. Un malore improvviso che in pochi giorni lo ha portato ad avere una emorragia cerebrale e poi alla tragica fine. La Calabria e l’Italia piangono uno dei più grandi intellettuali contemporanei.

Link video: Intervista a Buongiorno Regione, La cultura come strumento di riscatto.

Fonte: RaiNews.


Nuccio Ordine è morto: addio al docente e intellettuale calabrese secondo cui “non si studia per far soldi”

Il professore Nuccio Ordine non c’è più. La notizia della sua morte ha raggelato la città di Cosenza che oggi piange la scomparsa di un letterato e studioso famoso nel mondo, e che solo un mese fa aveva ricevuto in Spagna il prestigioso premio “Principessa delle Asturie”. A riportarlo vari giornali locali calabresi come Lacnews.it.

Ordine aveva 64 anni, era nato a Diamante nel 1958, ed era considerato “il saggista italiano più conosciuto nel mondo” e uno degli studiosi di punta del Rinascimento e di Giordano Bruno a cui aveva dedicato scritti considerati dei classici: “La cabala dell’asino: asinità e conoscenza in Giordano Bruno” (1987), “La soglia dell’ombra: letteratura, filosofia e pittura in Giordano Bruno” (2003) e “Contro il Vangelo armato: Giordano Bruno, Ronsard e la religione” (2007).

Secondo quanto riporta La Gazzetta del Sud, Ordine era stato ricoverato in gravi condizioni nel reparto di Rianimazione dell’ospedale di Cosenza dopo un malore che lo aveva colto qualche giorno fa, che gli avrebbe causato forti dolori alla testa e gli avrebbe fatto perdere poi conoscenza.

Lo studioso era stato intervistato ai microfoni della Tecnica della Scuola lo scorso settembre: in quell’occasione aveva parlato di Pcto, di scuola, di legame tra istruzione, cultura e lavoro.

Quest’ultimo ha affermato con vigore che occorre svincolare la scuola rispetto al mondo aziendale: “Le scuole non sono aziende. Oggi si fa credere ai ragazzi che devono studiare per imparare un mestiere. Invece, il compito di un buon docente è far capire che occorre studiare per diventare migliori. Poi chi diventa migliore potrà anche guadagnare dei soldi. Ma formare giovani per il mercato non può essere la finalità”.

Ecco, secondo il docente, perché la scuola non può essere considerata alla pari di un’impresa: “Se un’impresa ha un ramo improduttivo lo taglia. Se noi applichiamo questa logica, ad esempio all’insegnamento delle lingue antiche, taglieremo il greco, il latino. Non si può pensare che sia sostenibile un professore per due studenti di greco o per cinque di latino. Se si tagliano gli insegnamenti su questa logica significa che quando moriranno gli ultimi conoscitori del greco e del latino nessuno sarà più in grado di leggerli. E sarà un danno per la democrazia, perché taglieremo il rapporto col passato”.

La condanna all’alternanza scuola lavoro

Ovviamente la discussione non è potuta non ricadere sui PCTO, che costituiscono una vera forma di aziendalizzazione della scuola: “L’alternanza scuola lavoro è una follia totale. Quel tipo di sistema non serve a nulla. Che dei ragazzi di liceo classico, com’è successo in Sardegna, vadano nei supermercati a mettere a posto scatolette di pomodoro, non serve a nulla. I ragazzi dovrebbero fare attività pomeridiane a scuola, come musica, teatro, cultura, in modo da imparare molto di più. Questa è la demagogia dell’idea della scuola. L’idea qual è? Che la scuola deve formare dei manager, dei futuri soldatini disponibili ad accettare passivamente tutto ciò che il mercato e la società neoliberista ci sta imponendo”.

Giuliani ha chiesto a Ordine se la scuola si stia effettivamente piegando ai voleri delle aziende: “Senza dubbio, si sta piegando ai voleri di un neoliberismo che crede che l’unica cosa importante nella vita sia guadagnare soldi. Invece la scuola deve essere, come diceva Kant, non la cassa di risonanza dei falsi luoghi comuni della società, ma un luogo dove criticare i falsi valori della società. Un luogo dove dire ai ragazzi che non è vero che la dignità umana si misura con il conto in banca. La dignità umana si misura con la cultura che si possiede”, questa la risposta dello studioso.

Fonte: Tecnica della scuola.


Morto Nuccio Ordine, tutta una vita per i libri: studioso di Rinascimento e Giordano Bruno, era conosciuto (e tradotto) in tutto il mondo

Uno dei massimi studiosi del Rinascimento, uno dei più esperti sulla figura di Giordano Bruno, definito una volta dal giornale argentino Clarìn come “il saggista italiano più conosciuto al mondo”. E’ morto Nuccio Ordine, storico della letteratura, critico letterario, intellettuale calabrese. Aveva 64 anni: era stato colpito da un malore nei giorni scorsi e oggi si è spento all’ospedale Annunziata di Cosenza, dove viveva (era nato a Diamante). Di lui il filosofo francese Pierre Hadot aveva scritto: “E’ uno dei migliori conoscitori attuali del milieu sociale, artistico, letterario e spirituale dell’età del Rinascimento e degli inizi dell’Età moderna”.

Da ultimo Ordine insegnava come professore ordinario di letteratura italiana all’Università della Calabria, ma aveva frequentato le cattedre di Yale, New York University, Normale di Parigi, Sorbona. Ha ricevuto cinque dottorati honoris causa e il Sigillo d’Ateneo dell’Università di Urbino. Era Presidente del Centro Internazionale di Studi Telesiani, Bruniani e Campanelliani e membro del Comitato scientifico dell’Istituto dell’Enciclopedia Treccani. Collaborava, tra le altre cose, alle pagine culturali del Corriere della Sera e del País. I suoi libri sono stati tradotti in numerose lingue tra cui cinese, giapponese, arabo, turco, russo e basco. L’utilità dell’inutile, una decina d’anni fa, è stato un grande successo editoriale, pubblicato in 32 Paesi. In quel libro Ordine – attraverso le riflessioni di grandi filosofi e scrittori, da Platone a Heidegger, da Dante e Servantes a Garcia Lorca e Calvino – ha voluto mettere in evidenza come l’ossessione del possesso e il culto dell’utilità finiscono per inaridire lo spirito, mettendo in pericolo non solo le scuole e le università, l’arte e la creatività, ma anche alcuni valori fondamentali come la dignità, l’amore e la verità.

Ordine è stato ricordato con messaggi di cordoglio da tutti gli schieramenti politici, dalle istituzioni calabresi e dal mondo della cultura. “Ciao Nuccio – lo saluta tra gli altri Elisabetta Sgarbi, che dirige La nave di Teseo con cui Ordine ha pubblicato i libri più di recente – Ti ricorderemo così, Principe delle Asturie, nel Pantheon dei migliori, insieme ai tuoi amati Umberto Eco e George Steiner. Grazie di tutto, amico. Ora il dolore è grande e il pensiero di tutti noi va alla tua Rosalia”

Fonte: Il Fatto quotidiano.



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