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Musica elettronica

Piccola guida alla scoperta di "certa" elettronica: tekno, hardcore, drum’n’bass, techstep, liquid funk, dub, ambient, minimal, hardstyle e i loro sottogeneri, spiegati attraverso i testi dei wikipediani...

di Tano Rizza - venerdì 14 settembre 2007 - 19451 letture

Tutti i testi sono tratti da Wikipedia, l’enciclopedia libera

Per musica elettronica si intende, in termini generali, la musica prodotta con strumentazione elettronica. La locuzione viene talvolta assimilata, in modo non del tutto corretto, a quella di musica elettroacustica. Poiché gran parte della musica contemporanea è registrata, suonata, e scritta con l’ausilio di equipaggiamenti elettronici (sequencer hardware e software), l’espressione si applica in modo più appropriato a quei generi e a quelle opere musicali in cui l’elettronica non costituisce semplicemente un mezzo utilizzato nel processo di creazione di una registrazione di un brano musicale, ma è viceversa intrinseca alla natura stessa del brano, come nel caso di incisioni dominate da sintetizzatori (hardware o software), campionatori, drum machine e così via. Anche usata in questo senso specifico, l’espressione musica elettronica si può applicare a opere e artisti con intenti musicali estremamente diversi.

Da una matrice "colta", vicina alla musica contemporanea e a quella d’avanguardia, la musica elettronica si sviluppa grazie al lavoro di compositori come Luciano Berio, John Cage, Franco Evangelisti, György Ligeti, Bruno Maderna, Luigi Nono, Henri Pousseur, Steve Reich, Pierre Schaeffer, Karlheinz Stockhausen, Edgar Varèse, Iannis Xenakis, SlainSun. Questa prima generazione di compositori elettroacustici, particolarmente attiva negli anni Cinquanta e Sessanta, è costituita dai pionieri della musica elettronica. La loro attività si svolge inizialmente presso le istituzioni radiofoniche, gli unici enti che avevano la strumentazione necessaria e che investivano nelle apparecchiature elettroniche. Presso gli studi della RTF di Parigi, Pierre Schaeffer e i suoi collaboratori sul finire degli anni Quaranta avevano teorizzato e sviluppato la musica concreta. Con l’arrivo dei primi oscillatori questi studi divennero un fertile terreno per la musica elettronica e la musica elettroacustica. Tra i centri di ricerca più all’avanguardia in quegli anni: lo Studio di Fonologia della Rai di Milano, il primo ad avere a disposizione nove oscillatori; gli studi del Groupe de Recherche Musicale presso la RTF di Parigi; l’istituto IPEM di Ghent; lo studio della WDR di Colonia; gli studi Columbia-Princeton di New York; il Siemens Studio di Monaco; lo studio della Polskie Radio di Varsavia; lo studio NHK di Tokio.

Da una matrice "leggera", sviluppandosi inizialmente con il lavoro di alcuni artisti e gruppi sperimentali degli anni Sessanta, la musica elettronica ha uno sviluppo sostanzialmente eterogeno: dall’art rock elettronico dei Tangerine Dream e dei Kraftwerk, vicini al rock progressivo, alla musica new age, alla musica dance. Alcuni dei maggiori esponenti di questo genere musicale sono gli Orbital e gli Autechre


Battiti per minuto nei vari generi muiscali

Hip-hop: 70 - 110 bpm House music: 110 - 140 bpm Dance: 115 - 130 bpm Disco music: 120 - 140 bpm Drum’n’Bass: 140 - 190 bpm Extreme Metal: 200 - 300 bpm Speedcore: 200 - 700 bpm


Tekno o Tekno music o Free Tekno è la musica Techno (nei suoi vari ambiti e derivazioni, tutt’ora in evoluzione continua) suonata nei party e rave illegali, ad entrata gratuita. I due termini sono spesso sovrapposti ed usati come sinonimo. La differenza terminologica è piuttosto funzionale ad operare una distinzione tra musica mainstream (Techno) eseguita in locali privati con ingresso a pagamento,ed underground(Tekno),la cui pubblicazione e distribuzione dei dischi, fatta di autoproduzioni e distribuzioni indipendenti tekno,si contrappone all’approcio più commerciale, se non major, della Techno music, La distinzione non è formale perché indicativa di due diversi ambienti sociali ,rave e discoteche, oltre che di due diversi stili musicali.Questa musica è caratterizzata per lo più da suoni "campionizzati" ovvero un suono qualsiasi (es.uno schiocco di dita) sintetizzato su una scala ritmica che va da c0 a c9(le varie tonalità).Ovviamente questi suoni vengono ordinati in modo da formare una vera e propria melodia accopagnata dalla batteria.la tekno è un vero e proprio movimento culturale che passa dalle feste,alla produzione musicale,design ,pittura,mostre e manifestazioni.le feste sono veri e propri momenti di ritovo in cui la festa è parola d’ordine.il consumo di stupefacenti e comune(mdma,ketamina,speed,ma l’eroina è abbastanza combattuta anche se.....).lo squatter è l’abitante tipico dei party.dietro un suono vi è un movimento che pulsa al ritmo di 180/200 bpm.


La musica hardcore rappresenta un’evoluzione della musica techno. L’hardcore nacque a Rotterdam, e si distingue per le sonorità potenti e aggressive. La sua caratteristica principale è l’uso di una drum machine Roland TR-909 con un distorsore in modo tale da generare un’onda quadrata con pitch decrescente. Il ritmo della tipica musica techno-hardcore parte da circa 160 battiti per minuto in avanti. L’hardcore da discoteca non va confuso con la musica di corrente punk similmente detta hardcore (hardcore punk).

Artcore: Sottogenere dell’Oldstyle ideato da Ruffneck. Caratterizzato da grande presenza di breakbeat e melodie juno (180 BPM). Classixx: Nominativo usato per indicare i maggiori successi della musica Old-School/Style (180 BPM). Darkcore: Sottogenere dell’Hardcore Mainstyle , variando con l’unione tra la darwave e industrial (basi dark ambient o wave e costruzione industrial) . Cupo e in certi casi melodico. Casse distorte e grande uso di vocal misteriosi campionate da film ( in genere thriller e horror ) gothic ( alcuni esempi : Ophidian Disrespected Intervention/Ophidian - Formshift/Enzyme X - Problem Child/ Ophidian - Predator & Prey) ) .(160-170 BPM). Frenchcore: Sottogenere dell’Industrial prodotto soprattutto da produttori Francesi. Si distingue dall’industrial tradizionale per la maggiore velocità ,le casse meno industriali (in realtà più distorte e varie) e per l’hip hop francese (180/220BPM). Artisti: Radium, Tieum, Micropoint, Micron Gloomcore: Sottogenere dell’Oldstyle ideato dalla casa discografica PCP e dal Dj tedesco Marc Acardipane. Ritmo lento, suoni e melodie cupe (150/160 BPM). Happy : Genere veloce e allegro che presenta spesso voci accelerate e pianoforti. Se a tratti si esprime in modo superficiale e "demenziale" in altri casi invece emerge con vocal e melodie di tutto rispetto (180 BPM). Artisti: prime produzioni di Neophyte, Bodylotion, De Euromasters, Buzz Fuzz, Vince, Zany, e altri artisti che adesso producono sonorità più hardstyle. Industrial: Hardcore sperimentale più ballabile e con pochissimi accenni melodici. Sonorità ricercate e particolari basate soprattutto su giochi di cassa (200/250 BPM). Artisti: The Speed Freak, Hellfish, The Producer, le ultime produzioni di Angerfist, Unexist. In Realtà l’Industrial è un Genere a parte, le cui sonorità si sono evolute velocemente e sebbene recentemente alcuni esperimenti l’abbiano portata vicino all’Hardcore, l’Industrial rimane comunque un genere derivante dal Rock. Altre influenze hanno portato il Genere a toccare il Goth e il Dark, oltre che al Metal e al Post-Punk, rendendolo un Genere dal discreto numero di stili. Jumpstyle, molto simile alla vecchia oldskool, che ha riscosso notevole popolarità nei rave hardcore olandesi nel 2004 e 2005.

Main style: Genere moderno predominante, chiamato da molti semplicemente Hardcore, caratterizzato dalla grande durezza dei suoni. Estesi pezzi di cassa e intermezzi molto curati (150/250 BPM). Nu Style: In passato, dal 1999 al 2001, era chiamata New Style. È un genere più "hard" rispetto all’Hardcore "happy", è più veloce e ritmata. La Nu Style è caratterizzata da melodie e semplici sonorità, altamente ballabili. I BPM variano dai 140 ai 180. Oggi è preferibile chiamarla Nu-Style dato che il termine new viene utilizzato da molti per indicare la nuova Hardcore, (prodotta dal 2000 in poi) che oggi ha in toto sostituito completamente l’Hardcore Oldstyle e la vecchia Hardcore Nu-Style, infatti è una sorta di "compromesso" tra i due stili; in questa lista si trova alla voce Main style (Stile Hardcore principale). I principali esponenti dell’Hardcore Nu-Style sono: Da Tekno Warrior, Mark V e Poogie Bear. Ormai la musica Hardcore Nu-style non viene più prodotta, la sua erede ufficiale è il genere musicale Jumpstyle.

Old school: Suono techno a cavallo tra il 1980 e il 1990. Le sonorità erano "povere" anche se tuttavia i vari stili e generi moderni Hardcore sono derivati da questo tipo di musica (130/140 BPM)(al massimo). La moderna Jumpstyle e Hardstyle non è altro che modifica radicale all’old school: basta ascoltare un moderno brano jump, e (per esempio) la vecchia traccia "Face down, ass up" di DJ Isaac (questo artista ora produce a tutti gli effetti hardstyle e jumpstyle). Si nota che le sonorità sono praticamente identiche! Old Style: Hardcore storica prodotta fra il ’93 e il ’98. Casse 909 generalmente poco distorte, melodie pulite e orecchiabili sono le caratteristiche principali. Stile a due facce, da un lato traccie molto spinte ed energetiche (conosciute anche come hardcore "Terror", vedi sotto), dall’altro traccie leggere e orecchiabili (160/190 BPM). Speedcore: Il genere più spinto, dotato di una grande durezza è di una velocità estrema. Sonorità semplicissime ma allo stesso tempo devastanti (301/8000 BPM). Un esempio di speedcore è il remix di "bim bum bam" fatto da Frazzbass e Rotello. Artisti: Frazzbass, Rotello, The Destroyer, Noizefucker, Noisekick, Drokz, Akira, Komprex Terror: Genere estremo ma, in alcuni casi, secondo comunque alla speedcore. L’estremità qui viene accentuata soprattutto dalle sonorità spesso macabre e distorte. Velocità variabile ma solitamente elevata (150/300 BPM). Trashcore a metà tra Speecore e Old-school, casse meno dominanti , piatti e clapper molto accentuati, ( 190 - 250 bpm ). Rumori particolarmente distorti e fastidiosi , caratterizzate da un effetto generico di " scarsa qualità ". The Destroyer tutt’ora usa un Amiga 500 per creare i suoni migliori. Artisti: The Destroyer, Ron D Core, Nasenbluten

Lo speedcore è un genere musicale derivante dall’hardcore, è caratterizzato da un’estrema velocità, a partire da 250 BPM fino ad arrivare ad oltre 800 BPM. È spesso paragonato al genere terror, ma si differenzia da esso per l’elevata semplicità della composizione delle canzoni, composte da una cassa che si ripete in loop, vari clap e snare che si ripetono e molto spesso testi inneggianti all’anti-commercialismo della musica. Sottogeneri dello speedcore sono lo splittercore e l’extratone, che presentano lunghi tratti di rumori e velocità ancora più elevate, andando spesso oltre i 1000 BPM. Gli artisti del panorama ’speedcore sono presenti in molti luoghi del pianeta, tra i più famosi vi sono la Canadian Speedcore Resistance (Canada), la Cerebral Destruction (Italia), Mascha Records (Svizzera) e molti altri. Questo genere musicale è in notevole sviluppo soprattutto in Germania, Svizzera ed Italia, dove sono sempre più frequenti i rave party nei quali viene suonato questo tipo di musica.


Breakbeat (anche breakbeats o breaks) è un termine usato per descrivere una serie di sottogeneri della musica elettronica, di solito caratterizzati dall’ uso di una "cassa" (in inglese drum pattern) che non sia del ritmo di 4/4 in opposizione al beat costante dell’ house o della trance. Ritmi del genere possono essere caratterizzati dal loro uso della sincope e del poliritmo, che sono prominenti in tutta la musica d’ origine africana tra cui spicca la musica afro-americana.


La drum’n’bass, nota anche con le abbreviazioni dnb o d&b è un genere di musica elettronica, nato direttamente dalla Jungle approssimativamente nel 1994 in Inghilterra. Collegato come quest’ultima alla breakdance, è caratterizzata - come dice il nome stesso - da percussioni in two-step, simili a quelle hip hop, portate però a velocità molto alte, attorno ai 160-170 battiti per minuto e da una prorompente linea di basso. Poiché parte dell’elettronica, il tutto è chiaramente generato con campionatori, sequencer, drum machine e via dicendo. Nascita della d’n’b La Drum’n’bass, come già accennato nasce circa nel 1994, quando Rob Playford fondò l’etichetta Moving Shadow, proponendosi di rinnovare le sonorità Jungle evitando gli ormai già stantii cliché del genere come i vocals Ragga o l’uso di amen breaks, un loop di batteria derivato dal gruppo "The Winstons" intitolato "Amen, Brother". Per far questo, gli esponenti di questa etichetta iniziarono a prendere elementi da altri generi, tra cui - soprattutto in questa fase iniziale - l’Ambient e la Techno. Infatti i bassi divennero quasi esclusivamente opera di sintetizzatori, e in generale le basi divennero molto più "spaziabili", com’è proprio dell’Ambient. Si era così giunti a quella che oggi viene chiamata dagli appassionati anche IDM, acronimo per Intelligent Dance Music. Nello stesso frangente artisti e piccoli gruppi di artisti fecero anche uso di strumenti acustici, dove con la dovuta effettistica, creavano nuove forme di basso e nuove ritmiche. Per citarne alcuni: Omni Trio, PFM, LTJ Bukem. La dnb si rivelò così un ottimo terreno per far fiorire contaminazioni con i generi più disparati; particolare successo ebbero i suoni Jazz, portati da Roni Size, uno dei pionieri del genere, nella Jazznbass. Comunque, la drum & bass si differenziò molto al suo interno, lasciando spazio sia ai suoni più vicini all’Ambient come quelli di Omni Trio, sia ai sopracitati riferimenti Jazz, presenti anche nei dischi di Peshay, ma anche al vecchio sound black che ritrova nuova vita nei molti MC che rappano su queste basi. Un disco che ha segnato molto la d&b è sicuramente Wormhole di Ed Rush & Optical. Questo LP propone suoni estremamente minimali, semplicemente dei drums martellanti, delle linee di basso da sintetizzatore roboanti e ossessionanti; dopo il grande successo del minimalismo del duo, vi fu un momento in cui la drum&bass, dopo un’esplosione di pochi anni, sembrava già a molti solo l’appiattirsi di tutti su una gara al basso più cattivo. Tuttavia, dopo questa fase, la d&b si è ripresa, e vive, in molte sale da ballo della Gran Bretagna un buon successo, e la creatività sembra ancora presente, come testimonia la ritrovata voglia dei Dj di sperimentare campionature nuove e mescolando ancora mondi apparentemente privi di punti di contatto, dall’Hip Hop alla Techno, dal Jazz al Ragga, resi ancor più forti dal carattere assolutamente Underground del genere.


Il Techstep è uno dei maggiori sottogeneri della drum’n’bass, caratterizzato da sonorità dark e sci-fi, fonti sonori quasi esclusivamente sintetizzate. Influenzato principalmente dalla musica industrial e techno, il techstep a volte viene confuso con il neurofunk, un derivato del techstep che mette più enfasi sull’atmosfera e prende in prestito alcuni elementi della musica Funk. Sebbene sembri "teknizzata", i rapporti con la musica tekno non devono essere esagerati. Hanno in comune la tecnica di creazione di un collage ad alta energia da suoni astratti e sintetici, incluse sample, i "bip" e i "cic ciac": raramente vengono usati strumenti non influenzati da altri effetti elettronici. Similarmente, i drum-kit delle drum machine e le percussioni sono preferiti ai breaks suonati dal vivo dai musicisti. Comunque generalmente si attiene agli standard della drum’n bass, specialmente nella struttura musicale. Il techstep prevede l’ossessività della jungle con cambiamenti nelle linee di basso, indirizzate soprattutto verso un timbro più basso e profondo.


Il liquid funk nasce dalla fusione della musica jungle e le atmosfere tipiche della musica house, quindi anche con una riconoscibile vena funk e soul l’origine del genere viene attibuita al DJ Fabio che su una nota raio britannica conduceva un programma chiamato appunto "Liquid Funk" dove selezionava uscite del mercato Jungle con una spicccata vena melodica e house. Questo porgramma ha dato ispirazione a molti artisti che hanno iniziato a produrre per questo genere Molto famosi sono artisti come i london ELektricity o Dj Zinc ed etichette come la inglese Hospital Records


Il dub è un genere musicale originariamente sviluppatosi come evoluzione dello ska e del reggae in Giamaica negli anni ’70. Da sempre legato alla cultura dei sound system, in tempi più recenti è andato fondendosi con elementi propri della musica elettronica.

Il dub è caratterizzato generalmente da una forte presenza di basso, batteria e/o percussioni, che vengono fatti risaltare molto nei remix e vengono spesso "allungati" in loop ed echi che proseguono sempre uguali. Il suono degli strumenti melodici come i fiati e/o la pianola è allungato ed effettato in qualsiasi modo. Il delay e gli effetti di dissolvenza, come anche gli effetti di hall (il suono viene percepito come provenisse da una stanza chiusa), sono solo alcuni degli espedienti più usati nel dub. Il nastro così modificato è ora pronto per il sound system. L’effetto finale è un brano musicale totalmente rivisitato sottolineando gli accenti ritmici di basso e batteria, mentre il suono degli strumenti melodici effettati immerge la parte ritmica in una atmosfera molto simile a quella della musica ambient. Molto forte è pure l’accento della chitarra nel levare, spesso sottolineato dall’eco.

Dopo essere stato una semplice variante del Reggae per molti anni, il Dub conobbe una rinascita in Inghilterra, dove la forte presenza di espatriati giamaicani diede al Reggae una risonanza particolare. Gli immigrati giamaicani si ritrovavano assieme ai giovani bianchi proletari nei "Punk Reggae Parties". L’influenza inglese portò la scena Dub a legarsi con i gruppi Punk locali. I Sex Pistols, The Stranglers, Killing Joke o i Clash stamparono diversi pezzi Dub. In seguito alcuni gruppi post-punk, molto influenzati dal Dub, come The Police. Joy Division, Bauhaus e UB40 aiutarono il Dub a divenire sempre più popolare. L’album degli UB40 "Present Arms In Dub" fu il primo album Dub a raggiungere la classifica UK top 40. Jah Shaka, Mad Professor e Adrian Sherwood sono il simbolo vivente di quell’epoca, che trasformò l’Inghilterra nel nuovo centro mondiale della musica Dub. Mad Professor cominciò a produrre musica Dub sulla sua etichetta Ariwa, con uno stile particolarmente incalzante soprannominato "Dub stepper". Adrian Sherwood, fan di reggae, punk e musiche underground fondò l’etichetta "Carib Gems" (Black Uhuru) nel 1975, poi nel 78 "Hitrun Records" (Prince Far I e Roots Radics) e infine l’etichetta "ON-U Sound" nel 1980. ON-U Sound produrrà in seguito il gruppo Dub Syndicate che registrerà il primo album dove le tecniche Dub di King Tubby saranno utilizzate come base di creazione musicale e non solamente di remix. Negli anni 90 e in seguito, il Dub è stato influenzato ed ha influenzato a sua volta la musica techno, jungle, dubstep, drum n bass, house, trip hop, ambient music e hip hop. Oggi molti gruppi e artisti producono musica Dub in Inghilterra, Europa, Giappone o America.

Dopo la metà degli anni 90 alcuni gruppi dub inglesi cominciano a produrre un suono Dub più radicale e violento del Dub originale giamaicano, anche grazie all’uso dei più moderni sintetizzatori, drum machines ed effetti. I pionieri di questa "nouvelle vague" furono Iration Steppas, The Disciples, Zion Train, Vibronics o ancora Alpha & Omega. Col passare degli anni i moderni artisti Dub si allontanano sempre di più dalla scena reggae classica. Il gruppo The Orb produce il primo album "dub ambient". La scena tedesca si avvicina invece ad un suono "dub minimale" con le produzioni dell’etichetta/gruppo di produttori Rhythm & Sound. Mick Harris, batterista dei Napalm Death inventa un "dub industriale" con il suo gruppo Scorn. Non mancano progetti ibridi come il gruppo austriaco "Sofa Surfers", che sviluppa un "dub orchestrato" come la musica di un film, o ancora il gruppo Hardcore Punk i Bad Brains.


La musica ambient o musica d’ambiente (in inglese ambient music) è un genere musicale di tipo elettronico o elettroacustico che può includere vari elementi della musica contemporanea, quali serialismo, atonalità, dodecafonia, minimalismo ed aleatorietà, nonché stili della musica non accademica quali jazz, rock e world music. L’espressione ambient music fu coniata da Brian Eno verso la fine degli anni ’70 per definire un genere di musica rilassante, priva di un ritmo ben definito, utilizzabile come "sottofondo", ma anche tratta da un ambiente per descriverne atmosfere e suoni. Un interessante antecedente, per quanto privo della componente elettronica, è la musique d’ameublement (o "musica da arredamento" o "musica da tappezzeria") del compositore francese Eric Satie, che già negli anni ’10-20 proponeva suoni organizzati in funzione di sottofondo.


La Minimal o elettronica minimale, è un filone della musica elettronica e un particolare sottogenere della musica techno, non distante dalla microhouse e dalla glitch techno. Essa può esser caratterizzata da suoni melodici, che dovrebbero portare l’uditore verso un viaggio mentale, oppure da suoni elettronici "minimali" che portano all’inesistenza totale di melodia. In entrambi i casi, anche essendo un genere elettronico basato su dei "loop" (ripetizioni di un determinato numero di battute - solitamente 2 o 4 - per un determinato numero di volte - solitamente una strofa è composta da 64 battute -), il genere tende a diventare quasi "ipnotico" al fine di indurre l’ascoltatore in un siddetto "trip". Il tempo più comunemente usato è il 4/4, con metronomo da 120, 122 a 126, 127. E’ un genere basato molto sulla sperimentazione di nuove sonorità e di nuovi suoni, infatti possiamo trovarci sintetizzato di tutto, compresi i versi di animali o altri suoni che siamo abituati a sentir nella vita di tutti i giorni; le strumentazioni di base son un sequencer, un’effettistica e un sintetizzatore; gli strumenti caratteristici sono casse molto tendenti al deep, hit hat minimali e sinth anch’essi minimali e abbastanza modificati anche grazie all’ausilio di effetti.

La minimal più diffusa è la "minimal tech", segue la "minimal ambient" (questo per quanto riguarda la concezione strettamente elettronica di minimal); la differenza tra i due generi è che la "minimal ambient" ha sonorità più lounge, più leggere e tendenti all’etnico ed è adatta anche ad ambienti come Pub e affini, mentre la "minimal tech" è adatta molto di più ad esser suonata in discoteche. L’elettronica non è solamente destinata agli ambienti della discoteca ed in rete è possibile trovare i lavori di numerosi dj ispirati alle varie forme dell’elettronica minimale. La sua caratteristica è di essere costituita da circa l’80% da solamente sonorità elettronica piuttosto attenuate come incidenza del suono, o anche con bassi molto studiati nella loro evoluzione. La parte vocale è messa in secondo piano, poco presente, inserita più come un suggeritore di messaggi piuttosto cupi,o che trasmettono monotonia.


La musica Hardstyle, le cui sonorità sono una mescolanza tra quella che pochissimi anni prima veniva definita progressive e/o hardtrance, con grosse influenze hardcore Oldschool, ha origine all’inizio di questo nuovo millennio in Italia dove il precusore assoluto è il romano DJ VORTEX. Le prime produzioni Hardstyle dell’epoca erano infatti definite quelle con "la cassa romana", e rientravano ancora genericamente all’interno della musica techno-trance, non essendo stato ancora coniugato un neologismo per definire questo tipo di sound. La parola "Hardstyle" figura per la prima volta poco più tardi in Olanda, paese in cui questo genere musicale ha avuto ed ha tuttora il suo maggior riscontro. In breve tempo sono molti gli artisti hardcore (genere che in quel periodo attraversa una crisi) che abbracciano e sposano le sonorità di questo nuovo genere musicale: LADY DANA, ZANY, THE PROPHET, ISAAC, LUNA e PAVO sono alcuni tra i maggiori esempi di artisti olandesi con background hardcore che iniziano a proporre musica Hardstyle durante i loro set e a produrla, influenzando così ancor di più il new sound Hardstyle, con sonorità hardcore. Pur avendo grosse influenze hardcore l’Hardstyle se ne differenzia di gran lunga avendo una ritmica meno veloce (BPM), suoni meno esasperati e lasciando largo spazio alla melodia. L’Italia vanta attualmente alcuni tra i migliori produttori Hardstyle a livello mondiale: TECHNOBOY, assoluto protagonista Italiano di questo genere in Olanda, ACTIVATOR, VORTEX, DANIELE MONDELLO, perrone mattia TATANKA, SUPER MARCO MAY ZATOX e molti altri.


Maggiori info e dattagli su Wikipedia

http://it.wikipedia.org/wiki/Pagina_principale


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Musica elettronica
29 settembre 2007, di : kioshi |||||| Sito Web: MicroBofestival@xm24

per tutti gli appassioanti di musica elettronica: Vecchie console da gioco o giocattoli per bambini vengono re-inventati come strumenti musicali. Un breve documentario di Teleimmagini su i musicisti che riutilizzano game boy o altro per produrre la musica prima di un’esibizione nello spazio pubblico xm24 (www.ecn.org/xm24) scaricatelo gratuitamente! http://www.ngvision.org/mediabase/690