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Girodivite.it intervista i Fiaba

Dopo aver recensito l’ultimo lavoro discografico dei Fiaba "I racconti del Giullare cantore", ci è sembrato naturale porli qualche domanda. A rispondere è Bruno Rubino, batterista e autore di tutti i testi della band siciliana

di Tano Rizza - mercoledì 29 giugno 2005 - 5832 letture

girodivite.it intervista i Fiaba.

Dopo aver recensito l’ultimo lavoro discografico dei Fiaba "I racconti del Giullare cantore", ci è sembrato naturale porli qualce domanda. A rispondere è Bruno Rubino, batterista e autore di tutti i testi della band siciliana. Per chi non li conoscesse l’invito è a visitare loro sito e a leggere la recensione presente sulle pagine di Girodivite.it

Dal 91 ad oggi avete inciso quattro album. Cosa è cambiato, nel suono, dall’Appiccato a I Racconti del Giullare Cantore?

Abbiamo una produzione migliore quindi possiamo perdere più tempo in sala di registrazione e curare meglio i nostri lavori. In passato per ragioni di budget abbiamo dovuto tirare fuori tutte le nostre risorse migliori ma accontentarci spesso del prodotto finito. Per il resto facciamo ciò che ci siamo riproposti dall’inizio cioè: quello che ci piace mantenendo uno stile riconoscibile

Lingua, stile e scrittura dei brani rimandano ad una prospettiva celtica legata ad una visone del mondo ben definita. Da dove nascono queste visioni, di cosa si nutrono e cosa vogliono trasmettere al pubblico?

E’ una ricerca sulle suggestioni personali, cerchiamo di fare un percorso a ritroso dentro noi stessi. La fiaba è un infinito giardino interiore nel quale ci si perde per ritrovarsi, il celtismo è solo un aspetto di tutto questo, ci si nutre per nutrire, speriamo che il pubblico condivida con noi questa esperienza

Che tipo di ricerca fanno i Fiaba per attivare quest’immaginario sonoro-visivo?

Quando qualcosa ci interessa cerchiamo tutto ciò che vi è collegato ma in modo strettamente intuitivo, ci aiuta molto la passione, unica guida infallibile per un percorso artistico

Immaginazione e realtà. Cosa pensano i Fiaba di questa coppia di termini? È possibile una riconciliazione che trasporti il fruitore dei vostri testi a dare un senso concreto, proiettato sulla vita reale, ai vostri testi?

La realtà che ognuno di noi si costruisce è frutto della sua immaginazione. Penso che noi tendiamo ad immaginare ciò di cui abbiamo bisogno veramente, e che quindi l’immaginazione sia di per sé la più alta forma di realtà possibile

Sempre sui testi. Per chi suona il vostro genere, di solito la scelta del cantato cade sulla lingua inglese. La vostra è una scelta controtendenza, a che bisogno risponde?

La mia bisnonna mi raccontava le fiabe.. in italiano.

La scenografia dei vostri concerti è sempre ben studiata. Questa scelta risponde ad un scelta precisa?

Cerchiamo di creare le atmosfere adeguate e speriamo presto di realizzare le giuste cornici ad ogni singolo racconto.

Cosa vi aspettate dal vostro nuovo lavoro discografico “ I racconti del Giullare cantore”?

Di sostenere i nostri fans... e di acquisirne tanti altri.


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intervista i Fiaba
19 aprile 2006

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