Etno Music Festival a Gela... una cinque giorni di musica

Per cinque giorni il Parco Provinciale di Montelungo, di Gela, ha ospitato il raduno musicale più a sud d’Italia. Tanta musica, ma non solo, per la prima edizione dell’Etno Music Festival.
Per cinque giorni il Parco Provinciale di Montelungo, di Gela, ha ospitato il raduno musicale più a sud d’Italia. Tanta musica, ma non solo, per la prima edizione dell’Etno Music Festival. Evento pensato e realizzato grazie al forte impegno dei ragazzi dell’Arci "giovani oltre ogni limite" di Gela.
Il festival risponde alla precisa esigenza di oltrepassare l’immobilità della nostra regione nell’organizzazione d’eventi di una certa portata, dopo l’ennesimo impedimento alla realizzazione del Sikula Reggae Festival, l’appuntamento dell’Etno Festival ha rappresentato l’unica iniziativa veramente degna di nota in Sicilia.
Il Festival si è snodato nell’arco di cinque giorni, dal 13 al 17 Agosto, ed ha visto affluire da ogni angolo della Sicilia, numerosissimi giovani e non, che hanno dato vita ad un’enorme tendopoli ai piedi del Montelungo ed a poche decine di metri dal mare.
Tante le iniziative in programma. Nell’area camping, all’interno dell’arena, sono stati ospitati le iniziative del "Teatro del Porto" che a giorni alterni ha offerto al pubblico le proprie rappresentazioni.
Varie le attività che si sono svolte nell’arco dei cinque giorni: artisti di strada, laboratori di capoerira, giocoleria, percussioni, d’improvvisazione teatrale, estemporanee di pittura, massaggi e meditazione.
Calata la sera l’attenzione si è proiettata verso la musica.
Il palco è stato allestito nel piazzale sovrastante il campeggio, all’interno del parco naturale. Hanno aperto il 13 sera con l’esibizione live dei 24 GRANA che hanno offerto ai presenti le loro sonorità che oscillano tra il rock, il dub e l’elettronica tutto con una forte componente di napoletanità. Grossa attesa per la serata del 14, per aspettare il ferragosto gli organizzatori hanno deciso di far esibire i RADICI NEL CEMENTO, band ormai storica della scena reggae romana, il loro live è stato seguito da un foltissimo numero di persone che hanno ballato e sudato per tutta la notte.
Buona la performance live dei Radici nel Cemento, che oltre a presentare il loro ultimo album " Occhio!", hanno dato largo spazio ai loro successi del passato come "alla rovescia" e "Urrun".
Il 15 la scena è stata tutta per il gruppo senegalese dei SUNU AFRICA, con i loro ritmi tribali e la loro cultura africana. Bella la serata passata in compagnia di questa band, in particolare molto trascinanti le danze tribali messe in scena dal gruppo, suoni e ritmi nuovi che provengono dalla cultura africana e che hanno trascinato per quasi due ore il popolo dell’Etno Music Festival.
Buona musica anche il 16, con gli ALMAMEGRETTA, il gruppo partenopeo ha presentato il nuovo album e la nuova line-up. La serata di chiusura è stata riservata agli AL MIKAWAMA, la band formata dall’ex leader dei 99 Posse, che con un potente live set ha chiuso la manifestazione gelese.
La prima edizione di questo festival ha visto, però, anche tanti problemi. Soprattutto nell’area camping, la mancanza di zone d’ombra per allocare l’enorme tendopoli ha creato molti malumori tra i partecipanti, inoltre, anche la carenza d’acqua nelle ore di punta ha fatto registrare molti problemi. Peccato, perché l’organizzazione ha fatto di tutto per regalare alla Sicilia un festival di chiaro spessore musicale, ma l’infrastrutture che c’era dietro (il Parco di Montelungo) si è rivelato, alla lunga, una location poco idonea. Speriamo per una prossima edizione più agevole e senza tanti problemi, la nostra regione è priva di grossi eventi e sappiamo tutti che l’amministrazione statale mette spesso dei paletti a volte incomprensibili a questo tipo di manifestazione.
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