Proposta centro storico

Comunicato stampa di lunedì 3 maggio 2010

di Emanuele G. - lunedì 3 maggio 2010 - 2757 letture

Vivo interesse ha suscitato nella città il Work-shop organizzato da “Mediterranean planners” sulla sostenibilità e le architetture dei centri storici. Per cinque giorni giovani architetti provenienti da tutta italia si sono misurati con i vicoli del nostro centro storico non mancando di esprimere sorpresa e fascino per la bellezza dei luoghi. E’ stata anche l’occasione per proporre la città all’attenzione di esponenti del mondo accademico e di tecnici del restauro di rilievo nazionale che conserveranno certamente un ottimo ricordo dei nostri luoghi della memoria, insieme magari all’amarezza per la scarsa considerazione in cui sono tenuti e per il degrado incombente. Ricordiamo ad una città troppo spesso distratta che, con la proposta di Agenda21, siamo stati i primi, qualche anno fa, a porre il problema della progettualità partecipata anche in ordine al recupero dei centri storici, ma il tutto si è risolto solo in una adesione formale da parte della Amministrazione attiva. Un plauso, comunque, al professor Francesco Bonsinetto, lentinese, urbanista e docente presso la facoltà di architettura di Reggio Calabria, al suo referente locale l’architetto Luca Maci per l’ottimo risultato e all’Amministrazione attiva per avere consentito lo svolgimento della manifestazione.

Già in un precedente intervento il Coordinamento per Lo Sviluppo Sostenibile aveva sollecitato la convocazione di un Consiglio Comunale straordinario sul tema del centro storico. Ribadiamo ancora questa proposta rimotivata e rafforzata dagli esiti di questa iniziativa. Qualora la nostra richiesta riscuotesse il convinto interesse del Consiglio Comunale e dell’Amministrazione attiva, ci piacerebbe, in quella sede, esplicitare alcune idee che abbiamo maturato su questo tema e che qui solo accenniamo:

1. Tramontata definivamente l’era dei Piani Particolareggiati in grande stile, occorre lavorare a modifiche da inserire in sede di revisione del P.R.G. e ad una gestione finanziaria che non dipenda, esclusivamente, da risorse esterne, senza per questo rinunciare a cercarle. Se veramente si crede in una vocazione turistica del nostro territorio è necessario passare dalle parole ai fatti.

2. Non si può, comunque, prescindere da una visione d’insieme del problema e a questo scopo lo strumento potrebbe essere, con un costo irrisorio per le casse comunali, un incarico ad un pool di architetti esterni all’amministrazione in collaborazione con l’Ufficio Tecnico Comunale.

3. Sulla base della visione d’insieme proposta dagli architetti, che comunque deve passare dalla supervisione del Consiglio Comunale, la P.A. potrebbe adoperarsi per interventi a breve termine tra i quali ci sembrano significativi:

- La previsione di un senso unico da via Bricinna in entrata a via Rossini in uscita e la realizzazione della via di fuga di S. Paolo, stando attenti a non stravolgere i luoghi e a non alterare i flussi di traffico in quell’area;

- La concreta attuazione del piano di riqualificazione urbana con i fondi residui del consolidamento di Colle Roggio, piano che prevede la pavimentazione di strade, marciapiedi e piazze nell’area insistente tra via Bricinna e via Flavio Gioia;

- La promozione di un ‘Concorso di idee’ rivolto a giovani architetti per l’elaborazione di microprogetti di riqualificazione urbana. L’amministrazione, in questo caso, si impegnerebbe a realizzare il progetto migliore.

Se poi in parallelo o in rapida successione si incoraggiasse il ritorno abitativo nel vecchio centro storico attraverso le agevolazioni previste dalla Legge regionale n° 33 del 14 maggio 2009 “Recupero di edifici situati nei centri storici e zone omogenee” o attraverso politiche di esenzione di ICI e Tarsu per alcuni anni, il risultato potrebbe essere una nuova ‘appetibilità’ del Centro Storico per l’investimento privato, fatto che costituirebbe il vero motore del suo recupero e della sua rivitalizzazione.


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