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Per una nuova primavera siciliana

Sono gli uomini e le donne che vedono in Rita Borsellino un modo di fare politica a cui è legata l’unica speranza che noi siciliani abbiamo di affrontare a testa alta, con dignità e rimboccandoci le maniche in prima persona i problemi della nostra terra.

di Pina La Villa - domenica 14 maggio 2006 - 5396 letture

Le primarie in Sicilia

Rita Borsellino sfidante di Totò Cuffaro. Sul suo sito due immagini: La Sicilia fatta di matite colorate e una molletta per appendere il bucato.

E’ un successo - perché indica una differenza profonda tra centro-destra e centro-sinistra - già questo percorso. Adottare il metodo delle primarie ha dato risultati positivi, sia nel caso della Puglia sia nel caso di quelle nazionali tenutesi a ottobre. E non mi riferisco agli esiti (cioé la scelta di Vendola in Puglia e di Prodi a livello nazionale), ma al circolo virtuoso che hanno innescato.

Condivido le preoccupazioni di Rossana Rossanda e le perplessità espresse anche da altri osservatori sullo strumento delle primarie (la personalizzazione, l’americanizzazione, etc.). Ma nel caso specifico, cioé nell’Italia di Berlusconi e nella Sicilia di Cuffaro, il loro impatto va al di là di queste preoccupazioni. Penso soprattutto alla Sicilia e alla candidatura di Rita Borsellino. Penso a una Sicilia priva di speranze, che ne ha ritrovata ritrova almeno una.

La candidatura di Rita Borsellino ha già mobilitato le migliori energie della Sicilia. Altre se ne mobiliteranno se vincerà le primarie. Nel sito di Rita Borsellino (ritapresidente.it) due immagini, due loghi: le matite colorate e le mollette per appendere il bucato. Per chi ha seguito gli avvenimenti siciliani degli ultimi anni, sono due immagini di grande risonanza, che riportano a una stagione precisa della politica siciliana a cui con la candidatura di Rita possiamo tornare. E’ la stagione della “primavera” siciliana dei primi anni novanta, dopo le stragi di Capaci e di Via D’Amelio.

La reazione dei siciliani all’epoca fu fortissima e una delle prime fu quella delle donne del comitato dei lenzuoli. Le donne appendevano ai balconi delle loro case o portavano in giro nelle manifestazioni lenzuola con scritte contro la mafia (citazioni da Falcone, Borsellino, Impastato). Ma le donne e gli uomini siciliani non si limitarono a questo. Fu allora che ebbe inizio una stagione straordinaria di impegno e di rinnovamento politico. Una stagione durata purtroppo troppo poco, soffocata negli ultimi anni, ma evidentemente non del tutto annientata se oggi, con la candidatura di Rita Borsellino, sta riemergendo.

Uno dei motivi per cui questa stagione, le forze e la creatività che aveva espresso a tutti i livelli, non è stata del tutto sepolta è l’impegno di Libera, l’associazione che raggruppa tutte le associazioni contro la mafia.

In questi anni, al riparo delle assemblee scolastiche, nel lavoro oscuro di insegnanti, presidi, magistrati, giornalisti, Libera ha promosso in tutte le scuole siciliane la cosiddetta “Educazione alla legalità”. Agli studenti non è stato detto “La mafia fa schifo” trattandoli da deficienti, ma sono stati offerti strumenti di conoscenza della realtà in cui vivono, modelli di rispetto della legge, occasioni concrete di solidarietà.

Mentre si chiudevano gli spazi di partecipazione politica nei partiti, mentre la Sicilia portava al Parlamento tutti esponenti della destra e la sinistra misurava la sua impossibilità-incapacità di scalfire questo strapotere (e le conseguenze le stiamo pagando noi siciliani ma anche i nostri connazionali a cui abbiamo fatto questo bel regalo) Libera e le altre associazioni hanno svolto una vera attività politica, fatta di relazioni, di ascolto, di vicinanza ai problemi reali del territorio e non di belle parole sul sicilianismo. Rita Borsellino ha accompagnato attivamente l’attività di Libera, si è identificata con essa. Come sorella di Paolo Borsellino, Rita è un simbolo della lotta alla mafia; per quello che ha fatto in questi anni è la testimonianza di un diverso modo di fare politica, non a caso da parte di una donna.

La candidatura di Rita Borsellino indica alle donne un percorso che va al di là delle quote rosa. Ma lo indica soprattutto alle donne e agli uomini dei partiti di sinistra che lo vogliono vedere. Esistono risorse ed energie, nelle nostre città "invisibili", che i canali tradizionali della politica non riescono a (non vogliono? non possono?) valorizzare.

Un mondo fatto soprattutto di donne, ma anche di molti uomini che rifiutano l’idea e la pratica di una politica esclusivamente finalizzata all’esercizio del potere.

Sono gli uomini e le donne che in questi anni hanno disertato le sezioni di partito, ma hanno riempito le piazze contro la guerra, che in qualche caso hanno disertato anche le urne, ma che cercano quotidianamente di difendere i diritti contro i privilegi laddove possono e come possono. Sono gli uomini e le donne che non pensano che una sola persona possa cambiare le cose o affrontare efficacemente, in Sicilia, le conseguenze di anni di malgoverno. Sono gli uomini e le donne che vedono in Rita Borsellino un modo di fare politica a cui è legata l’unica speranza che noi siciliani abbiamo di affrontare a testa alta, con dignità e rimboccandoci le maniche in prima persona i problemi della nostra terra.


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Per una nuova primavera siciliana
13 luglio 2006, di : Annalisa

L’esperienza di Rita Borsellino è unica in Italia. alla fine anche Vendola era organico ad un partito, ma Rita Borsellino viene dai movimenti, dalle associazioni e questo è un fattore di assoluta novità che resterà per sempre legato alla Sicilia anche se poi non si è tradotto in vittoria. Anche l’esperienza dei cantieri è assolutamente nuova. Non si può buttar via tanto lavoro, la candidatura di Rita Borsellino va vista come un importante punto di partenza oltre che un grande risultato.