’’Da sudditi a cittadini’’ o viceversa?

di Franco Novembrini - martedì 27 marzo 2018 - 5518 letture

Prendo lo spunto da un bel libro di Domenico Gallo ’’Da sudditi a cittadini’’, ed. Gruppo Abele, per constatare che il percorso da fare per diventare cittadini è ancora lungo e pieno di ostacoli e che la ’’casta’’ può godere di un formidabile alleato come la burocrazia asfissiante e sostanzialmente stupida e, come sappiamo, per averlo provato sulla nostra pelle, è difficile trattare con una pletora di persone specializzate nello scaricabarile e nell’ottusa applicazione di norme e codicilli che erano superati un centinaio di anni fa. Non parlo di leggi elettorali ’’ che il mondo ci avrebbe copiato’’ ma che dopo quindici giorni dalle votazioni non hanno ancora attribuito tutti i seggi e che un voto dato in un seggio siciliano avrebbe fatto eleggere un deputato in Valle d’Aosta, parlo di angherie tipo quelle di cui farò un parziale elenco che colpiscono oltre me centinaia di migliaia di italiani. Possiedo una casetta all’Isola d’Elba, terra di origine e frutto di tanti sacrifici per comprarla, la uso pochi giorni l’anno ormai data l’età ma nonostante questo pago un sacco di balzelli assurdi oltre la dichiarazione dei redditi. La tassa sui rifiuti per tutto l’anno ed a prezzo maggiorato perché non residente; l’energia elettrica, sempre a prezzo maggiorato per le stesse ragioni, ma con due macroscopiche storture: la prima riguarda il fatto che ogni due mesi con la casa disabitata debbo pagare per il trasporto dell’energia come se fossero sacchi di farina ed in più su questo servizio di cui non ho usufruito devo pagarci anche l’Iva! Potrebbe bastare così? No. L’ultima chicca è una tassa sui fossi che si tramanda da un ente inutile all’altro che ora si chiama "Consorzio bonifica 5 Toscana Costa" con sede ovviamente fuori dall’isola. Ora la mia casa è in città dove non c’è l’ombra di un fosso a pagarlo oro ed i fossi sono verso le spiagge, spesso cementati dalla speculazione e per cui ogni tanto creano problemi di allagamenti. Ma dicevamo della tassa il cui importo ammonta quest’anno a 9,66 Euro a cui vanno aggiunti un paio di Euro per il versamento postale e il tempo che ci vuole per farlo negli ormai rari uffici. Capite perché siamo in mano ad una burocrazia ferocemente stupida che tende a non farci diventare cittadini?



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