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A Napoli il 13 giugno 2015 Coordinamento campano per la gestione pubblica dell’acqua

INVITO e CS - Napoli 13/6/2015 Piazza Municipio "ACQUA: Mezzogiorno svegliati!"

di Giuseppe Castiglia - sabato 13 giugno 2015 - 2458 letture

ACQUA: Mezzogiorno svegliati!

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ACQUA mezzogiorno svegliati

Le privatizzazioni dell’acqua nel centro-sud Italia avanzano senza sosta.

La multinazionale ACEA SpA ha messo in campo una strategia di accaparramento delle fonti, cui far seguire la gestione dell’intero servizio idrico, assicurandosi un enorme profitto e garantendo il controllo politico dei territori da parte dei gruppi di potere, che ne orientano le scelte. I cambiamenti climatici, la carenza di cibo e la scarsità d’acqua sono i temi centrali del nostro tempo. Il controllo politico dei territori passa oggi attraverso l’accaparramento delle risorse naturali dell’intero pianeta.

L’appropriazione e la gestione proprietaria dei beni della vita sono l’arma nelle mani delle lobby, che impongono soluzioni politiche che le comunità non accetterebbero, se non fossero coartate. Le multinazionali, strumenti dei gruppi di potere, agiscono per garantire la permanenza ed espansione, attraverso il controllo degli alimenti, dell’energia, della mobilità, delle tecnologie, della terra, dell’acqua e perfino dell’aria. Razionare i beni comuni, troppo spesso, non è una necessità dettata dall’indisponibilità reale delle risolse, ma la condizione emergenziale utile a favorire posizioni di potere assoluto.

Cosicché, la redistribuzione, la lotta alla desertificazione e ogni forma di solidarietà che possa garantire una buona qualità di vita ad ogni essere umano, sono impegni annunciati, ma non certo obiettivi perseguiti dai gruppi di potere, che ne subirebbero solo pregiudizio. Un buon grado di consapevolezza delle dinamiche in campo è il primo passo verso la liberazione delle comunità e la soluzione delle questioni ambientali.

L’impegno diretto di ogni cittadino sui temi fondamentali innesca dinamiche di riappropriazione della politica e portano verso la ristrutturazione del governo democratico. Per queste ragioni mentre i poteri forti nel modificare i sistemi democratici puntano ad accorpare e concentrare i luoghi decisionali della politica, le cd. centralizzazioni da attuare attraverso il controllo delle risorse, le comunità territoriali possono resistere assumendosi l’impegno della cura diretta dei beni comuni e dell’acqua in primo luogo. In Italia, come nel resto del mondo, la politica è esautorata gradualmente; con l’avvento delle Corporation, da noi le SpA, si sta attuando il progetto di occupazione e controllo dell’intero paese. Questo lo scenario nel quale dobbiamo inquadrare le dinamiche di privatizzazione dell’acqua che registriamo nel centro-sud Italia.

La multinazionale in campo è l’Acea SpA e punta all’accaparramento delle fonti di molte regioni del centro e del sud del bel paese. Nel Lazio ha già conquistato grandi spazi, mentre le altre Regioni organizzano la dismissioni delle sorgenti e delle falde idriche dei propri territori. Nel Molise la messa in liquidazione dell’azienda speciale regionale ha proprio quest’obiettivo; non diversa la scelta della Regione Calabria, che sta chiudendo la Sorical, la società regionale di gestione degli acquedotti principali. In Campania è stata istituita una Struttura di Missione col compito precipuo di affidare a terzi la gestione delle fonti. Operazioni analoghe sono condotte in Puglia, Basilicata e in Umbria. Drammatica la condizione della Sicilia dove i grandi gruppi depredano e abbandonano.

L’obiettivo è unico: costruire le condizioni per una gestione distrettuale e ultraregionale delle fonti idriche, con vantaggio economico sicuro per la multinazionale in campo e acquisizione di un controllo politico stringente dei territori per le lobby, che governano l’operazione. La risposta all’accaparramento delle fonti è nella creazione di una valida alternativa. La gestione pubblica del sistema idrico, la partecipazione dei cittadini e la costruzione di una rete di comunità impegnate nel governo diretto delle risorse del territorio, rappresentano una possibilità concreta e la costruire di una soluzione democratica di tutela dell’acqua, degli individui e dei diritti delle generazioni che verranno. Napoli ce l’ha fatta, tutti possono farcela. “The Future We Want” (il futuro che vogliamo) è lo slogan adottato nella conferenza dell’ONU tenutasi a Rio de Janeiro nel 2012 sul tema dello sviluppo sostenibile. Nello stesso periodo è stato pubblicato uno studio scientifico sul tema della sicurezza alimentare intitolato “The Future We Choose” (il futuro che scegliamo)

Campania, 13 giugno 2015 COORDINAMENTO CAMPANO PER LA GESTIONE PUBBLICA DELL’ACQUA

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