Da Catania a Palermo a Roma: A sud di nessun nord. Cronache di decolonizzazione. Fino al 20 maggio

Pubblicato giovedì 10 maggio 2012.

A sud di nessun nord. Cronache di decolonizzazione

Dal Teatro Coppola di Catania al Teatro Garibaldi di Palermo, l’Arsenale al Teatro Valle.

Dal 15 al 20 maggio 2012

A sud di nessun nord. Cronache di decolonizzazione è il titolo che L’Arsenale, Federazione Siciliana delle arti e della musica, ha dato alla sua “permanenza” al Teatro Valle dal 15 al 20 maggio, una forma sperimentale di direzione artistica (da per­manere, come diversa attitudine dello stare, che pur transitoriamente lascia una traccia) che giunge così al XVI capitolo.

La “permanenza” dell’Arsenale porta la Sicilia sul palco occupato della capitale con una formula diversa dalla consueta “direzione artistica”, attraverso quello spirito di partecipazione diretta che la federazione ha sempre messo in campo: la ricostruzione di una identità civile che passa per l’impegno dell’arte. I sei giorni di spettacoli vedranno alternarsi teatranti, musicisti, tecnici, fotografi, videomaker: tutte quelle categorie di lavoratori e operatori culturali siciliani che nell’Arsenale si sono riunite attorno a un progetto di partecipazione sociale e civica teso alla riappropriazione, rivalutazione e valorizzazione del territorio e delle sue potenzialità. Un circuito del fare, dello scambio e dell’incontro. Una grande scommessa per una regione come la Sicilia, che, nelle sue attitudini e potenzialità internazionali, si esprime nella chiave della partecipazione attraverso l’arte che si organizza attorno alle sue mancanze strutturali, in un circuito culturale che nasce dal basso, autogestito e condiviso.

Al Valle, sabato 19 maggio, andrà in scena la prima produzione de L’Arsenale: Storia di un impiegato, la riscrittura in forma di teatro-canzone dell’album di Fabrizio De Andrè del 1973, con la partecipazione di Compagnia Gesticolando, Lavoro Nero Teatro, Giovanni Tomaselli, Valeria Cariglia, Carlo Natoli (Gentless3), Cesare Basile, Massimo Ferrarotto (Feldmann), Tazio Iacobacci (Tellaro/Pola), Anna Balestrieri (Black Eyed Dog), Marcello Caudullo (Zuma), e con testi tratti da Sergio Segio (Miccia Corta / Una vita in prima Linea), testimonianze, ricostruzioni e materiale giornalistico.

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