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Giro80
/ Zoom
Richard Stallman e la Free Software Foundation
la prima comunità di condivisione
del software
Alessandro Calleri
Era il 1971 quando Richard Stallman
varcò per la prima volta le porte dell'IA Lab, il
laboratorio sull'Intelligenza artificiale del Mit (Massachusetts
Istitute of Technology) , tempio sacro dell'etica hackers,
dove "si viveva per hackerare e si faceva hackeraggio
per vivere". Uno spazio in cui potè esprimere
al massimo le sue potenzialità e maturare profondamente,
fino a metabolizzarli, i pricipi dell'etica hackers su cui
si era da sempre basata l'organizzazione del lavoro all'interno
del laboratorio. Proprio l'aria che si respirava contributi
ad ispirare il lavoro di Stallman che, in quegli anni fu
creò e sviluppo Emacs, un editor di testi potente
e versatile. Esso permetteva agli utenti di personalizzarlo
senza limite; l'architettura aperta incoraggiava le persone
ad aggiungervi funzionalità e migliorarlo senza sosta.
Purtroppo la situazione iniziò
a cambiare drasticamente all'inizio degli anni '80, anni
in cui l'IA Lab perse la maggior parte dei suoi migliori
hackers, assorbiti da aziende che, in quegli anni, iniziavano
a darsi battaglia per la commercializzazione di software
ed hardware. Anche all'Ia Lab ebbe iniziò un drastico
cambiamento. Vennero introdotte delle password per l'ingresso
al sistema, tagliando così fuori dalla sua fruizione
i numerosi utenti che non le possedevano.
Possiamo far partire da qui la legenda
dell'hacker più famoso d'america e di uno dei migliori
portavoce che il movimento cyberpunk abbia mai avuto.
Stallman iniziò a violare i sistemi di criptazione
delle password, rendendo varie volte il sistema accessibile
a chiunque. Davide contro Golia. Stallman contro i gerarchi
del Ministero delle Difesa e delle grandi holding informatiche,
le case produttrici che, proprio in quegli anni ingaggiavano
lotte furiose per difendere la proprietà del software
con il puro scopo di lucrare i propri introiti, legando
a sé i numerosi utenti che acquistavano i loro prodotti
attraverso un accordo di non-diffusione che ogni utente
firmava al momento dell'acquisto. Il famoso copyright. Questo
significava negare aiuto al proprio vicino, la negazione
di una comunità cooperante e solidale. Fu dalla constatazione
di questa situazione e dal cambiamento di direzione assunto
dall'amministrazione dell'IA Lab, che nel 1984 Stallman
lasciò definitivamente i laboratorio con un intento
ben preciso: creare un sistema operativo completamente libero
e che potesse controbattere alle caratteristiche assolutamente
antisociali del software proprietario.
Il lavoro di Stallman dura tutt'ora
e costituisce una delle più potenti avanguardie nella
lotta conto il copyright. Il sistema GNU sta quasi per essere
definitivamente completato, ma grazie all'apporto di un
altro grande hacker dell'era moderna, Linus Torvald, il
funzionamento di uno tra i migliori sistemi operativi da
sempre in circolazione non è più una chimera.
Gnu/Linux viene tutt'oggi usato da milioni di persone in
tutto il mondo.
Assieme ad altri volontari Stallman ha fondato la Free Software
Foundation, un'organizzazione senza fini di lucro ma con
il solo scopo di creare e distribuire software libero. Attraverso
la raccolta di fondi la fondazione ha iniziato anche ad
assumere programmatori che si occupassero di scrivere software
GNU. Un progetto che va ormai avanti da più di quattordici
anni grazie alla mobilitazione di migliaglia di attvisti
sparsi in ogni angolo del pianeta che, oltre a contribuire
allo sviluppo del software si occupano anche delle distribuzione
e della promozione e delle diffusione dei valori di libertà
e cooperazione su cui esso si fonda. Il Freknet Medialab
di Catania ed Linux User Group Sicilia fanno parte di questo
network.
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