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Sulle strade dei Balcani con la Municipale Balcanica

“Road to Damascus” è il titolo del secondo album del gruppo proveniente da Terlizzi

di Emanuele G. - lunedì 8 dicembre 2008 - 1275 letture

La Puglie, altri vergano le Puglie, è una terra di confine fra l’Europa Occidentale e quella Orientale. Appena si butta lo sguardo al di là del Mar Adriatico si intravedono l’Albania o il Montenegro. L’Europa Orientale, meglio utilizzare questo termine, è davvero alla portata di mano dalla Puglia. Anzi, è un’entità di casa in Puglia. Da secoli l’Europa Orientale influenza di maniera forte la Puglia. In ogni senso. Cultura. Economia. Mentalità. Relazioni. Etnia. Storia. La lista potrebbe continuare all’infinito. Spesso si ha la sensazione netta che la Puglia è un lembo di terra orientale posto al centro del Mediterraneo. Terra di confine, di cerniera, di transito, di collegamento.

Su questo “background” si inserisce la vicenda, o le vicende, della Municipale Balcanica. Gruppo di Terlizzi (provincia di Bari) che ha deciso di guardare al di là delle terre di Otranto. Un guardare non consolatorio o pittoresco. Ma un guardare antropologico e teso alla costruzione di nuovi ponti. Il gruppo nasce un cinque anni fa e “Road to Damascus” è il loro secondo album pubblicato per i tipi della Felmay.

Ascoltare il sound della Municipale Balcanica (“monicker” geniale-nda) significa entrare in contatto permanente con l’Europa Orientale. La vivi. Ti penetra nei più profondi meandri della tua spiritualità. Senti di vivere lì e non più in Italia. Questo loro “flavour” leggermente pop che lega, connette, intreccia musica tzigana, klezmer e yiddish è un’esperienza che va vissuta pienamente. Senza barriere. Senza preconcetti. Basta ascoltare e lasciarsi sommergere da un ritmo incessante, energico, dirompente e vivace. Tuttavia, non bisogna cadere nell’errore di considerare la Municipale Balcanica come un gruppo per divertirsi. Infatti, i testi parlano di tematiche di stretta attualità. Ecco la “mission” della Municipale Balcanica: musica e pensiero.

“Damasco è lontana/e la strada per raggiungerla/non è mai tranquilla/e per questo seduce…/e prima incontri storie antiche/e danze/e feste/e lacrime/e guerre/e giochi/e Luce/e poi racconti storie mai sentite prima/Damasco è vicina/e la strada per raggiungerla/è sempre rischiosa/è sempre bellissima”.

Questi versi composti dalla Municipale Balcanica esprimono il “mood” della band meglio di mille dotte recensioni che nella loro logorroica esposizione non sarebbero in grado di cogliere in senso del viaggio intrapreso dal gruppo pugliese alla scoperta delle terre emerse al di là del Mar Adriatico. Un viaggio che è anche all’interno di noi stessi.

Municipale Balcanica

Felmay


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