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Stepan Bandera, il simbolo della scontro civile ucraino

Articolo di Alan Vartuli

di Emanuele G. - giovedì 21 maggio 2009 - 2147 letture

Lo scontro interno alla società civile ucraina può essere spiegato sia in maniera articolata, mostrando diversi elementi della questione che portano al un risultato attuale, oppure può essere esplicato ponendo sotto i riflettori un aspetto simbolico del problema ucraino: questo può essere rappresentato dalla figura di Stepan Bandera, dal alcuni considerato eroe e da altri un bandito.

E’ interessante presentare questo personaggio proprio a pochi giorni dalla celebrazione del Giorno della Vittoria (celebrato in tutta l’ex Unione Sovietica il 9 maggio).

Nato il primo gennaio 1909 in un piccolo paese dell’attuale regione di Ivano-Frankovsk (Ucraina Occidentale), frequentò università di Lviv (Leopoli), e, già in giovane età, entrò a far parte di organizzazioni nazionalistiche ucraine dedite a sabotaggi, azioni dimostrative se non addirittura omicidi.

A quei tempi le azioni dimostrative erano per lo più contro lo stato polacco che occupava parte dell’Ucraina dell’ovest, ma in parte anche verso i rappresentanti del potere comunista.

Nel 1932, Bandera riunì le varie anime nazionaliste presenti creando un soggetto unico e autonomo che combatteva per l’indipendenza dell’Ucraina.

In seguito a varie vicende, la dirigenza dell’organizzazione fu arrestata dal potere polacco, e Bandera, nel 1936, fu condannato all’ergastolo.

Con l’inizio della seconda guerra mondiale, Bandera fuggì dal carcere, alcuni dicono con le sue forze, altri dicono aiutato dai nazisti. Si racconta in alcuni interrogatori di gerarchi nazisti presso il processo di Norimberga, di un incontro fra Bandera e Ribentropp, il ministro degli esteri di Hitler, durante la quale si presero accordi sulla posizione degli ucraini in Polonia occupata; in questo accordo sarebbe stato gli ucraini avrebbero aiutato i tedeschi nell’individuazione di dissidenti ed ebrei.

Nel 1941, il leader ucraino effettua una serie di incontri con ufficiali tedeschi, l’accordo è di creare una legione comandata da Bandera, finanziata dai nazisti, per contrastare dall’interno l’armata rossa e dando un apporto alla vittoria tedesca; in cambio gli ucraini ricevettero assicurazioni sulla tutela delle richieste nazionalistiche di Bandera, una volta sconfitta l’Unione Sovietica.

Quando la Germania avanzò verso est, e quindi anche in Ucraina, inizialmente gli ucraini importarono forme di governo dalla Germania, pensando di poter affrontare una “dittatura mite”, ma i successi in terra russa della Wehrmacht, convinsero Hitler che non c’era bisogno della creazione di uno Stato ucraino fra Unione Sovietica e Germania, incominciando di fatto a rompere i patti.

Iniziarono quindi duri scontri e Bandera fu imprigionato in Germania sino al 1944, quando, scagionato, i nazisti gli proposero di formare un esercito di contrasto ai comunisti che oramai avanzavano incontrastati, secondo alcuni accettò, secondo altri nettamente rifiutò.

Dal 1945, quando la Germania era già sconfitta, Bandera si occupò della riorganizzazione delle forze combattenti sia in Ucraina che all’estero, con l’obiettivo ultimo di un’Ucraina indipendente. In particolare, Bandera seguiva molto le attività delle cellule affiliate estere dell’organizzazione.

Il 15 ottobre 1959, Stepan Bandera fu ucciso dall’agente del KGB Bogdan Stashinskyi, per questo condannato a 8 anni di carcere duro. Le istituzioni russe solo nel 2005 ammisero di aver ordinato l’omicidio.

Questa è la storia sconosciuta di un personaggio sconosciuto a quasi tutta l’Europa, ma che è così rappresentativo della questione ucraina.

Oltre alla storia in sé di Bandera, bisogna analizzare le conseguenze delle sue lotte e idee: i partiti che in Ucraina difendono con più orgoglio la reputazione del nazionalista ucraino sono movimenti come “Svoboda” (Libertà), il quale è reduce da alcune vittorie elettorali importanti come quelle regionali a Ternopil.

Il partito Svoboda è gemellato con partiti europei come il Fronte Nazionale di Le Pen e la BZO del defunto Jorg Haider, quindi di ideologia di estrema destra.

Il rischio politico in Ucraina è che di fronte al fallimento delle politiche dei partiti di sinistra e di destra moderati (come quello del presidente) si rafforzino partiti come Svoboda.

In pratica la figura di Bandera, se da un punto di vista storico e biografico è interessante e misteriosa, dal punto di vista delle conseguenze sulla società ha provocato una radicalizzazione dello scontro: da una parte c’è chi, per lo più filo-russi e ex-comunisti, lo demonizza per aver trattato con i nazisti, cosa da un certo punto legittima da parte di un popolo già soppresso dagli occupanti polacchi; dall’altra parte, invece, c’è chi sottolinea con orgoglio questo aspetto e racconta con fierezza la lotta di Bandera contro i comunisti.

La mia opinione è che in Ucraina è tempo per ognuna delle parti ammettere i suoi sbagli e crimini effettuati dalla propria parte politica, senza che una delle frazioni cerchi di imporre la propria versione ufficiale della storia, quello che si auspica è un perdono reciproco fra le ideologie estreme che deve essere aiutato dai moderati del paese. Saranno così intelligenti e maturi i politici ucraini moderati che siedono in Parlamento da capire ciò?

Qui in Ucraina, la risposta a questa domanda è ben chiara a tutti, anche se gli ucraini sarebbero contenti di riceverne smentita.


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