Sei: sospetti
Nick è ancora all’aeroporto, seduto nella sala d’attesa. Fuori dell’aeroporto ci sono mezzi della polizia e dell’esercito, a decine. Ci sono centinaia di persone in attesa d’informazioni, si guardano attorno, non sanno che fare e sono impaurite
Nick è ancora all’aeroporto, seduto nella sala d’attesa. Capisce che è successo qualcosa, qualcosa di realmente grave. Poliziotti, cani poliziotto, uomini in divisa dell’esercito si aggirano frenetici per l’aeroporto. Nick non ci fa poi tanto caso, continua a guardare il suo portatile, ad appuntare qualcosa. Ma lo sguardo lì si alza, inizia ad insospettirsi perche la gente corre in direzione dell’uscita. Due poliziotti si avvicinano “deve lasciare l’aeroporto immediatamente” affermano, Nick guarda i due, è irritato “ho un aereo che parte tra meno di un’ora” afferma, le due divise insistono “l’aeroporto sta per essere evacuato, ci sono state delle esplosioni nel metro, dobbiamo setacciare tutta la zona”
Nick prende le sue cose, si alza come di scatto, come di getto, e inizia a camminare verso l’uscita, lui cammina la gente attorno a lui corre e urla, lui cammina a passo lento. Fuori dell’aeroporto ci sono mezzi della polizia e dell’esercito, a decine. Un mezzo di soccorso sta caricando le persone che, prese dal panico sono finite per calpestarsi a vicenda, dalle piattaforme del metro escono, come cadaveri, atterriti, gli ultimi passeggeri dell’underground, salvi solo perche hanno preso il treno precedente a quella che è saltato in aria. La loro salvezza è stata decretata da un caffè in meno preso in un bar o, da una corsa in più per prendere il treno. In caso contrario quelle persone sarebbero state carbonizzate. La linea che porta all’aeroporto è saltata per aria. Il metro è bloccata in entrambe le direzioni.
Nello spiazzale antistante l’aeroporto ci sono centinaia di persone in attesa d’informazioni, si guardano attorno, non sanno che fare e sono impaurite. Gli elicotteri sorvolano la zona, le sirene dei mezzi di soccorso rompono l’aria e aumentano la tensione. Ad un tratto spunta un uomo con zaino in spalla, corre in direzione dell’ingresso principale, la gente inizia ad urlare, i poliziotti si accorgono della scena, lo inseguono, lo immobilizzano e gli scaricano cinque colpi alla testa, il ragazzo muore all’istante. I poliziotti sospettavano di lui, aveva l’aria sospetta e la pelle scura. Si avvicinano due in divisa, e aprono lo zaino del sospetto, all’interno, vestiti e cibo, in tasca un biglietto per Detroit. Il ragazzo stava correndo per timore di perdere l’aero, non sapeva nulla della situazione di crisi, aveva fretta e basta. La gente è allibita. Nick si avvicina al luogo dell’accaduto e scatta alcune foto. Un poliziotto si accorge della cosa. Si avvicina a Nick “dammi la tua macchina fotografica” Nick non ne vede il motivo “ non credo” risponde. Il poliziotto si fa insistente e strattona Nick. Nick rimane immobile, sa che in caso contrario potrebbe passare guai. Nick a la pelle scura. In questi casi è un problema,e le semplificazioni più semplici sono le più pericolose, Nick ha la pelle scura e ha fotografato ad un cadavere dalla pelle scura.
Nel frattempo, poco distante da Nick un’altra scena di puro panico. Due islamici, due ragazzi islamici, sono presi a calci e pugni dalla folla esaurita. La loro colpa era di essere scesi dalla metro esultando. Ma non ne sapevano nulla della faccenda, esultavano perche entusiasti di partire, di tornare al loro paese d’origine. I due avevano cercato di spiegarlo alla folla, ma niente. La folla aveva frainteso quel loro atteggiamento e gli stava massacrando di botte. Era la vendetta della gente, vendetta per l’attentato e per aver perso il loro viaggio in aereo. A pochi metri da loro gli uomini in divisa stavano fermi, immobili.
Nick intanto viene perquisito minuziosamente. Nel suo zaino ha il portatile, i poliziotti s’insospettiscano ancora di più. Ammanettano Nick e lo fanno entrare, con la forza e trascinandolo, all’interno di un fuoristrada delle forze di sicurezza. Direzione caserma.
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