La guerra dei politici delinquenti
Gino Strada ha chiamato i politici ’delinquenti’, scatenando le ire dei DS. Richiesto di scuse, ha detto che non solo non si scusava ma ribadiva.
"Ho visto il mio paese portato in guerra, violando la Costituzione, da governi di centro-sinistra (per primi, dalla fine del secondo conflitto mondiale) e da governi di centro-destra. Ho visto un governo di centro-sinistra orgoglioso di prendere parte ai bombardamenti.
Ho assistito alla indecente teoria della guerra ’umanitaria’, per cui si e’ ritenuto giusto seppellire sotto le bombe 5.000 cittadini di Belgrado e dintorni per punire i responsabili dell’assassinio di altri 2.200 civili massacrati in Kossovo. Ho visto il 92% del parlamento votare per la guerra contro l’Afganistan. 10.000 civili morti e la guerra continua.
E ho sentito leader politici di entrambe le parti compiacersi dell’invio "dei nostri ragazzi" in Afganistan, armati fino ai denti a partecipare alle scorribande dei rambo di Enduring Freedom. Lo stesso vale per l’Irak, dove i militari italiani sono stati inviati a prendere parte a una guerra di aggressione neo-coloniale, perche’ qualcuno poi potesse spartirsi il bottino della ’ricostruzione’. Altri 10.000 Iracheni morti.
"I poveri vanno alla guerra, a combattere e a morire per i capricci, le ricchezze e il superfluo di altri", scriveva Plutarco molti secoli fa.
A me, semplice cittadino, basterebbe vivere - e mi batto per questo- in un Paese che crede nella pace e che la pratica. Anche per questo mi piace la nostra Costituzione. Invece devo constatare che il 90% del Parlamento italiano e’ d’accordo nel violarne l’articolo 11, quando deve votare in materia di guerra e pace. In modi diversi, certo. Chi e’ orgoglioso di violarla e se ne vanta (e in cuor suo vorrebbe anche sopprimerla), chi preferisce astenersi, chi resta fuori dell’aula. Non e’ questo un attentato alla Costituzione? Non e’ un diritto contro i diritti di tutti - a cominciare dalle prossime vittime della guerra, del terrorismo, di stato, di gruppi o di individui? Non e’ un delitto contro la democrazia?
Io penso di si’. Penso che sia un delitto compiuto dalla grande maggioranza dei politici (non dei politici dell’una o dell’altra parte) e penso che chi, da politico, si renda corresponsabile in ogni forma di questo delitto non debba offendersi piu’ di tanto quando gli viene fatto notare.
Gli offesi, quelli che avrebbero davvero il diritto di esserlo, se fossero ancora vivi, sono i milioni di persone che, ogni anno, dittatori e presidenti, golpisti o democraticamente eletti, per le ragioni piu’ varie mandano al macello, per Dio e per la patria, per la liberta’ e per gli interessi della nazione.
Il movimento della pace, che io non rappresento ma di cui faccio parte, questo chiedeva ai politici italiani (non all’opposizione ne’ alla ’sinistra’): di rispettare la Costituzione, il diritto internazionale, la Carta delle Nazioni Unite. E anche, se a qualcuno dovesse interessare, la coscienza civile del nostro Paese.
Tutto qui, niente di eroico. Invece il 90% dei parlamentari, ancora una volta, non lo ha fatto. Ciascuno per le proprie alchimie e interessi.
.......Rimane solo, per quel che mi riguarda, il diritto al dissenso piu’ profondo e la possibilita’ - nel necessario e legittimo pluralismo... - di negare il mio voto a tutti quelli che violano la Costituzione. Non si possono barattare la democrazia e i diritti ne’ la Costituzione, per assicurare qualche appalto "alle nostre imprese", che poi sono "le loro", ne’ per "entrare nel giro" delle potenze che contano.
Con amicizia, Gino Strada
La lettera di Gino Strada è stata pubblicata sull’Unita’, il 14 marzo 2004.
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E cosa mai si potrebbe rispondere o aggiungere? Gino Strada ha già detto tutto.
Gino Strada parla come un UOMO appartenente al genere umano, con un cuore che sa ancora condividere ed alleviare la sofferenza di altri esseri umani. Perché non sono persone come lui a governare il mondo?
"Non mi importa che mi dicano: - Guarda che gli uomini da quando sono uomini si sono sempre ammazzati -. Io dico che verrà tempo in cui gli uomini non si ammazzeranno. Questa parola acquista senso per chi la traduce in un impegno, in una decisione: questo sarà se noi lo vorremo."
(Ernesto Balducci)
di Hushmand Toluian
Dai ballottaggi viene fuori un Italia ben differente da quella che nel 2001 si rimise a Berlusconi. Quell’Italia dove Forza Italia era il primo partito nell’80% delle province e il secondo nel restante 20%, infatti, non c’è più. Dopo aver perso le elezioni europee ed il primo turno delle amministrative, Berlusconi paga il tributo più grande per questi tre anni di governo. Forza Italia è stata sconfitta anche a Milano. Il “prodotto Berlusconi” non vende più. E se è ancora presto per sancire la definitiva caduta del berlusconismo, sta di fatto che in tre anni il cavaliere è stato capace di dissipare un patrimonio politico smisurato e senza uguali. I leghisti, che dai microfoni di Radio Padania invitavano la Colli ad andare “a ciapà i ratt”, potranno continuare a dire che la colpa è tutta della candidata azzurra, ma la verità è che la Casa delle Libertà ha bisogno di svoltare decisamente, se ancora è possibile. L’asse Forza Italia-Lega non tiene più. E l’aver continuato a ripetere che tutti gli impegni assunti col “contratto con gli italiani” erano stati mantenuti, è servito solo a far danno. A forza di sentirselo ripetere, infatti, anche gli elettori del cavaliere hanno finito col chiedersi: perché, se tutti gli impegni sono stati mantenuti, nessuno sta meglio? “Partito azienda” di un uomo solo al comando, nel 2001 Forza Italia mostrò di aver inaugurato un significativo radicamento nel territorio. I numeri ottenuti in Parlamento, fecero presagire che negli anni a venire le sue radici sarebbero andate talmente in profondità che nemmeno la tempesta più forte l’avrebbe schiodata. Gli anni di governo, però, piuttosto che a rafforzare i rapporti con l’elettorato, da cui anzi il cavaliere ed il suo partito sembrano ogni giorno più lontani, sono serviti a ben altro. E mentre la Lega va alla deriva, indebolita dalla malattia del suo leader, Fini e Follini già lavorano ad uno scenario post-berlusconiano. Il leader di AN lavora dall’interno, cercando di ottenere la deleghe economiche e di recuperare i centri di spesa del Mezzogiorno per dimostrare che il cosiddetto “fronte del Nord” è assolutamente inadatto ad assicurare una crescita equa e solidale del paese. Follini, invece, dall’esterno dell’alleanza cerca di indebolirne gli assetti, tramite un rilancio del sistema proporzionale che dovrebbe servire a rendere possibile un’apertura neocentrista della quale inevitabilmente Berlusconi non potrebbe essere il protagonista. Insomma, è chiaro che è iniziata la caccia al premier. E al cavaliere resta solo la carta della riforma fiscale: sgravi IRPEF alle famiglie per 8 miliardi di euro e sgravi IRAP alle imprese per 3 miliardi. Resta solo da capire chi finanzierà queste riduzioni e, soprattutto, se tanto basterà a rimettere in gioco un leader che ormai pare fatalmente indebolito e un progetto politico consumato e irrimediabilmente confuso e indefinito. Forse più che posticipare le regionali del 2005, converrebbe anticipare di un anno le politiche del 2006. Converrebbe al Centrodestra e converrebbe all’Italia.
Tratto da: www.tibinet.it
Stanley Hilton, noto avvocato statunitense, già esponente del Partito Repubblicano e consigliere capo del senatore Bob Dole, è attualmente patrocinatore di molti familiari delle vittime degli attacchi dell’11 settembre 2001 e di numerosi cittadini che come contribuenti hanno fatto causa al governo per quei tragici fatti.
Il 10 settembre 2004 è stato intervistato in diretta dal giornalista Alex Jones sulle frequenze della stazione radio FVOA, Free Voice of America. Dalla lunga e dettagliata intervista di cui riportiamo degli stralci una parte delle sue dichiarazioni ci danno modo di capire come, con tutta probabilità, si siano svolti realmente i fatti in quella giornata terribile e non come hanno cercato di farci credere. (Ndr)
SH. La nostra denuncia sostiene che Bush e i suoi pupazzi come Rice, Cheney, Mueller (capo dell’FBI), Rumsfeld e Tenet (direttore della CIA) e così via, furono tutti coinvolti non soltanto nell’aiutare, favorire e permettere che accadesse l’11/9 ma in realtà nell’ordinare il suo compimento. Bush lo ha ordinato personalmente. Siamo in possesso di alcuni documenti molto incriminanti così come abbiamo dei testimoni oculari che provano come Bush ordinò personalmente questo evento per suo vantaggio politico, per perseguire un falso programma politico a vantaggio dei neocons e del loro deludente ragionamento sul Medio Oriente.
Voglio soltanto brevemente ricordare di aver compiuto i miei studi con alcuni di questi neocons. Frequentai verso la fine degli anni ’60 l’università di Chicago con Wolfowitz, Feith e diversi altri, quindi li conosco personalmente. Discutevamo di questi fatti quasi tutto il tempo e io feci la mia tesi principale su questo soggetto – come trasformare gli USA in una dittatura presidenziale costruendo un falso evento tipo Pearl Harbor. Per cui, tecnicamente, quanto è successo era in programma da almeno 35 anni.
I personaggi che oggi vengono chiamati neocons in quegli anni studiavano all’università di Chicago ed erano affascinati dal loro docente, il professor Leo Strass, un ebreo tedesco emigrato negli USA. La linea filosofica e politica promossa da Leo Strass e dai suoi discepoli, mescolando concetti delle ideologie nazista e sionista, sostiene come l’elite debba servirsi della falsificazione, dell’inganno, del fanatismo religioso e della guerra perpetua per mantenere il suo potere e il controllo sulle masse ignoranti. (Ndr)
SH. Per conto dei miei clienti, che sono circa 400 tra familiari delle vittime e cittadini contribuenti, abbiamo denunciato Bush, la Rice, Cheney, Rumsfeld, Mueller e altri per complicità non soltanto nel permettere che accadesse l’11/9 ma per averlo ordinato. Noi riteniamo i dirottatori, e abbiamo la moglie di uno di loro come testimone, agenti clandestini statunitensi. Erano agenti doppi pagati dalla CIA e dall’FBI per spiare i gruppi arabi negli USA. Erano controllati. I loro padroni di casa a San Diego e in altre località erano degli informatori dell’FBI. Questa fu un operazione diretta, clandestina, ordinata personalmente da George W. Bush. Non si trattò di incompetenza – anche se si tratta di un incompetente. Il fatto è che lui ha personalmente ordinato l’attacco di cui era a conoscenza.
Sono stato minacciato personalmente dal giudice capo della Corte Federale perché ritirassi l’esposto, minacciato di essere espulso dal tribunale con un atto disciplinare, dopo 30 anni di attività forense senza aver mai avuto problemi disciplinari. Sono stato minacciato dall’FBI, i miei collaboratori sono stati minacciati. Il mio ufficio è stato violato circa sei mesi fa, hanno rubato i fascicoli dagli archivi, fascicoli che riguardavano questi fatti, in particolare quelli con i documenti che provavano come alcuni dei dirottatori fossero stipendiati regolarmente come agenti coperti di CIA e FBI.
Le prove dimostrano come l’entità che loro chiama Al Qaeda sia, essenzialmente, una creazione dell’amministrazione Bush. Tutti questi documenti vennero trafugati ma, per fortuna, avevo fatto delle copie. Oltre ad aver minacciato i miei assistenti l’FBI ha anche cercato di inserire una spia tra i miei collaboratori. Trovo oltraggioso che vengano usati questi metodi nazisti per ostacolare la giustizia, queste persone sono dei criminali.
Abbiamo raccolto prove documentali e testimonianze giurate da ex agenti clandestini e da informatori dell’FBI, sul fatto che funzionari nel Pentagono, nell’esercito e nell’aeronautica ebbero a che fare con molte esercitazioni, molte prove generali sull’11/9 prima che questo accadesse. Bush aveva visto queste simulazioni sullo schermo in molte occasioni. Si confuse rivelando questo durante una conferenza stampa in California cinque mesi dopo l’11/9, dichiarò che aveva visto sul video il primo aereo colpire la prima torre. Ciò non è possibile perché ufficialmente non esistono immagini video di questo. Siamo in possesso di alcuni documenti che provano come Bush abbia personalmente ordinato gli eventi dell’11/9. Un ufficiale della FEMA (l’organizzazione della protezione civile statunitense. Ndr) ha dichiarato in una registrazione come le loro unità fossero già sul posto la notte precedente, il 10 settembre, ed è proprio così.
Ho interrogato dipendenti del NORAD e dell’Air Force. Personalmente conosco il NORAD da molti anni, dal periodo in cui lavoravo per il senatore Dole. Conosco molto bene il sito di Cheyenne Mountain a Colorado Spring dove ha sede il NORAD. Questi ufficiali mi hanno confermato che vi furono come minimo 35 prove dell’attacco nei due mesi precedenti l’11/9. Tutto fu pianificato, l’obiettivo esatto.
In quel giorno vi furono cinque missioni, forse Bush pensava che fossero prove. Solo in questo modo si spiega la sua tranquillità.
È per questo che l’11/9 nelle comunicazioni di operatori del NORAD e controllori del traffico aereo si sente chiedere “È parte di un’esercitazione? È una prova questa?” Ne sono venuto a conoscenza nel marzo 2003. Fu tutto pianificato. Fu un’operazione ordinata dal governo. Bush firmò personalmente l’ordine. Egli autorizzò personalmente gli attacchi. Egli è colpevole di tradimento e di strage di massa. E ora cercano di ostacolare la giustizia tentando di utilizzare un giudice federale e gli agenti dell’FBI per inibire una legittima denuncia civile in questo paese.
Parte della nostra denuncia è fatta in nome degli Stati Uniti perché sotto fraudolenza federale (Claim Act) noi accusiamo l’amministrazione Bush di aver presentato delle dichiarazioni false al Congresso. E per quanto previsto dal Titolo 31 del codice statunitense essi devono riferire queste informazioni. È per questo che cercano di minacciarmi, invadono il mio ufficio, rubano i miei documenti, creano evidente ostacolo alla giustizia e altri crimini per cercare di prevenire un esposto civile legittimo che espone questi criminali e i loro atti di tradimento e omicidio di massa.
Non mi piacciono le minacce, ma devo dire che sono state molto scioccanti per me e i miei collaboratori. In particolare perché ricevi una minaccia dal giudice che presiede la tua corte.
Ho deciso di rivelare pubblicamente tutto questo perché dopo tutte le prove ed evidenze che sono riuscito a mettere insieme in oltre un anno e mezzo mi sembra ovvio che si sia tratto, al di là di ogni dubbio, di un’operazione governativa che risulta come il più grave atto di tradimento e di omicidio di massa nella storia degli Stati Uniti. Questo significa che abbiamo un criminale e traditore seduto alla casa Bianca che pretende di essere un patriota e si avvolge nella bandiera. È particolarmente disgustoso perché l’altro versante della cosiddetta opposizione, il campo di Kerry, non sta proprio dicendo niente perché hanno paura di parlare.
I documenti classificati del National Security Council sono parte di una serie di documenti che hanno a che fare con i documenti sulle esercitazioni. Questi aerei erano telecomandati a distanza come dichiarai oltre un anno e mezzo fa; c’era un sistema chiamato Cyclops. Sul muso dell’aereo era stato installato un circuito computerizzato che abilitava il controllo da terra, il controllo militare, per disattivare il comando dei piloti sull’aereo e dirigerli direttamente sulle torri. Questo è quello che è successo. È una tecnologia simile a quella del Global Hawk che è un aereo senza pilota telecomandato a distanza. E loro hanno fatto questo. I documenti riservati del National Security Council indicano chiaramente che ebbero semaforo verde nell’ordinare l’attacco e che non era un’esercitazione. Le esercitazioni che fecero erano chiaramente sottolineate mentre questa fu un’operazione del governo.
Immaginate perché mai questi individui stiano cercando di minacciare e intimidire le persone che hanno scritto questa denuncia, suppongo perché hanno assassinato 3000 dei nostri concittadini assieme alla corrotta famiglia reale saudita come ha fatto Bush. E se poi ancora sprechi miliardi di dollari in un’inutile e sporca guerra in Iraq, suppongo che hai qualcosa da temere per cui minacci le persone per prevenire che la cosa venga fuori.
Vi sono indiscrezioni sul fatto che questi arabi agenti della CIA, furono addestrati presso la base aeronavale di Pensacola e che fossero effettivamente a bordo degli aerei. Fonti militari affermano che tutti gli occupanti degli aerei furono uccisi dal gas nervino e in seguito gli aerei vennero diretti contro gli edifici. (Ndr)
SH- È una delle cose su cui stiamo lavorando, sul fatto che il gas nervino o qualcosa di simile abbia inibito le persone. È possibile. Ma onestamente non ne sono ancora sicuro.
Questi agenti a bordo degli aerei erano, essenzialmente, fumo. Intendo dire, il caso del dirottamento e un classico decoy (falso obiettivo). Abbiamo una certa esperienza militare e questo viene chiamato un decoy. Una operazione mascherata. Fai in modo che le persone focalizzino la loro attenzione sul decoy per evitare che osservino i criminali reali. Così tutti si sono focalizzati sui cosiddetti 19 dirottatori e hanno detto: “Oh, saranno stati questi arabi.” Mentre, in realtà, la persona responsabile stava al 1600 Pennsylvania Avenue (indirizzo della Casa Bianca, Ndr) – seduta nell’ufficio ovale. Questo è il colpevole. È lui la persona che ha autorizzato questo. Vi è soltanto una persona che può aver autorizzato questa operazione e questa è Bush. Nonostante questi fatti Bush sta per essere rieletto, perché gli organi d’informazione dormono. Perché i mass-media, di proprietà di quello stesso complesso militare-industriale che ha ordinato l’attacco, sono interessati soltanto a mantenere la fantasia ufficiale del governo. Quegli arabi non sarebbero neanche riusciti a rullare l’aereo fino alla pista.
Mi sembra che ora siamo in una situazione come quando si addensano i nuvoloni neri prima di una tempesta, nel senso che essi sono carichi di rabbia. Molti cittadini sono proprio furiosi verso i politici criminali che hanno ostacolato e abusato del governo per assassinare i suoi stessi cittadini e perseguire dubbie finalità politiche. Molte persone, in numero crescente, hanno voglia di parlare e parleranno di fronte ad un mandato di comparizione, ma solo di fronte ad esso perché la linea ufficiale del governo è il silenzio e il non parlare con gli avvocati del processo. Sempre di più, essi sono molto oltraggiati dal fatto che parte del governo abbia fatto questo al suo popolo, ai suoi propri concittadini. E il fatto che questi personaggi si atteggino come patrioti e si avvolgano nella bandiera è disgustoso.
Be’, sono convinto che abbiano un programma. Hanno un piano contingente. Penso che ora mostrino un basso profilo perché c’è un numero crescente di persone, come me, che li stanno apertamente sfidando accusandoli di condotta criminale. Credo che lo avrebbero rifatto se noi non avessimo alzato la voce. Penso che stiano pianificando, quello che gli piacerebbe fare è mettere a tacere ogni dissidente. È anche per questo che nella denuncia stiamo cercando di far dichiarare anticostituzionale il Patriot Act.
Penso che vogliano il Patriot Act per reprimere il dissenso politico. Devono farlo. Devono giocare in anticipo, non sono stupidi. Li conosco personalmente, come Wolfowitz. Sono individui criminali ma sono brillanti e così prevengono il dissenso politico. Ecco perché, come i nazisti, i loro antenati, i loro fratelli di sangue nazisti e stalinisti, sono tutti per la repressione politica. Ogni governo corrotto e criminale si è comportato così, ha represso il proprio popolo. Per questo abbiamo il Patriot Act. Hanno pianificato di arrivare fino all’11/9, questo era parte del progetto. Doveva essere fatto. Era parte della mia tesi di dottorato di allora. L’attacco terroristico dev’essere seguito da un meccanismo di repressione politica nella legge. È’ per questo che essi vogliono il Patriot I e Patriot II e i loro piani sono di continuare a lanciare ulteriori attacchi terroristici per giustificare una maggiore repressione. L’obiettivo è quello di instaurare una dittatura in questo paese, di perseguire i loro dubbi fini con i loro fratelli di sangue come la famiglia reale saudita.
Notate come oggi viene largamente utilizzata la parola terrorista, sapete, è come quando la parola comunista veniva usata per qualsiasi cosa durante l’era McCarthy di caccia alle streghe. E nella definizione di Bush chiunque può essere chiamato terrorista. L’ironia è, purtroppo, che il terrorista numero uno vive oggi nella Casa Bianca e nell’ufficio ovale. Questa è la reale ironia.
Vedere stracciata così l’America è molto inquietante per uno che ha studiato la teoria e il concetto di dittatura, avevo intervistato personalmente a Monaco nel 1981 Albert Speer che era il ministro degli armamenti di Hitler. Ho studiato la psicologia e la storia dei totalitarismi e non ci sono dubbi che sono molto spaventosi. E oggi, con questa tecnologia, per la prima volta nella storia c’è la possibilità di avere un impero mondiale dominato da un governo elitario corrotto e orientato tecnologicamente.
Loro hanno ora quello che individui come Napoleone e Hitler non avevano, ossia i mezzi tecnologici per dominare non soltanto il loro paese ma anche gli altri, il mondo intero.
Per questo vogliono la repressione, e ancora le antiche deviazioni, scatenare altri attacchi terroristici per ottenere che la gente viva nella paura. Penso che non ci siano limiti. Penso che tenteranno un’altra bravata poco prima delle elezioni per giustificare la rielezione di Bush. E troveranno altre tattiche per deviare la gente dai fatti dell’11/9 se l’attenzione dell’opinione pubblica dovesse aumentare. Intendono anticipare il nascere di una simile resistenza. Spero che si sbaglino per la loro incompetenza così come per la loro corruzione e colpevolezza. Se un sufficiente numero di cittadini si sentirà sufficientemente oltraggiato, le persone nella burocrazia, nei servizi pubblici e nei militari forniranno testimonianze per smascherare questi individui.
Perché questi individui hanno un piano e sono estremamente pericolosi. Sono armati e pericolosi. Rappresentano un pericolo per ogni persona che ama la libertà non soltanto in America ma nel mondo intero.
Quanto pubblichiamo è un’altra briciola di verità sui fatti dell’11 settembre 2001. Una verità difficile da raggiungere a proposito di una tragedia che ha contribuito a determinare una svolta tragica nei destini del mondo. Una tragedia pianificata da anni, probabilmente da decenni, preparata con cura da un gruppo di canaglie dalla mente contorta che intendono imperare sul resto dell’umanità rendendola schiava produttrice del loro potere assoluto.
È una delle tante briciole che fin dal momento della strage hanno iniziato a venire alla luce grazie al coraggio di politici, funzionari, investigatori e giornalisti che a questo gioco sporco non intendono starci.
Lyndon La Rouche, Gore Vidal, Noam Chomsky, Jeff Rense, Michael Ruppert, Michel Chossudowsky, Michael Moore, i colonnelli David Hackworth e Karen Kwiatkowski, l’ex ministro tedesco Andreas von Bülow soltanto per citarne alcuni, che con la loro esperienza, cultura, sensibilità, buon senso e spessore etico hanno contribuito ognuno a modo suo a raccogliere qualche briciola di verità.
Che poi si tratti di una verità ancora imperfetta, di una verità parziale o lacunosa non è certamente colpa loro. Lo sappiamo come sia estremamente difficile corrodere l’impianto che sostiene le bugie della ragion di stato. Noi italiani lo sappiamo bene, ci siamo fatti le ossa: Enrico Mattei, Piazza Fontana, Pinelli, Calabresi, Ustica, l’Italicus, Moro, la P2, ecc. ecc. ; anche la nostra storia è lastricata di episodi orrendi, ma grazie a cittadini, funzionari e magistrati coraggiosi abbiamo capito che la realtà è sempre esattamente l’opposto di quello che ci dicono all’inizio. Anche le persone che abbiamo citato ci stanno provando, ognuna a modo suo e, con i loro contributi, in qualche modo ci stanno riuscendo. Ci vorranno ancora degli anni, ma poco a poco la verità verrà a galla. Una verità spaventosa, quando la si conoscerà, una verità che i popoli vittime di questa tempesta di odio e morte dovranno saldamente impugnare per reclamare il giusto giudizio degli autori di tale scempio.