di
Bill Gates
Fonte: http://www.senato.it/att/eventi
/BillGates_frame.htm
Sul sito del Senato è disponibile anche l'audio
originale. Buona lettura e/o buon ascolto. |
Buongiorno: e' un vero piacere essere qui con voi.
Ho trascorso gli anni del liceo,
durante le ore di insegnamento del latino, ad
imparare alcuni degli importanti discorsi tenuti
davanti al Senato "italiano" e sono
convinto che non riusciro' mai ad essere all'altezza
degli elevati standard di icerone e dei suoi
colleghi dinanzi ad un gruppo cosi' esimio come
il vostro. Sono pero' veramente entusiasta di
questa occasione che ho di rendere partecipi
i rappresentanti del Senato italiano
e gli altri ospiti qui presenti di alcune considerazioni
in merito a come progredira' nei prossimi anni
la scienza e, cosa ancora piu' importante, come
si potra' fruire di questi sviluppi, di questi
progressi, per porli a disposizione di tutti:
ovviamente, non mi riferisco solo agli italiani,
ma agli abitanti di tutto il mondo.
Il ritmo attuale del progresso
scientifico e' veramente fenomenale, ma anche
se andiamo indietro di un centinaio di anni
fa nel considerare le condizioni di vita di
tutto il mondo, possiamo vedere che anche i
Paesi piu' poveri hanno condizioni di vita migliori
rispetto al passato. Ci sono stati progressi
in tutti i campi: nella medicina, per esempio
con riferimento alla lotta alle malattie infettive;
una diffusione degli strumenti che consentono
la comunicazione, che sostengono proprio l'essenza
della democrazia, ossia la disponibilita' delle
informazioni. Sono tutti traguardi che hanno
veramente trasformato il mondo.
Possiamo addirittura affermare
che le ricche tecnologie a disposizione rendono
impossibile la presenza di un regime autoritario
basato sulla soppressione delle informazioni
e questo e' un fatto che ci riempie d'orgoglio,
perche' si tratta di un ingente contributo recato
a tutto il genere umano.
Cominciai ad occuparmi di informatica
quando avevo 13 anni e mi resi conto da subito
che il computer e' una cosa importantissima;
gia' allora comprendevo quali progressi ci sarebbero
stati nel campo dei chip. Sapete che la legge
di Moore si basa proprio su quanto teorizzato
dal fondatore della Intel, vale a dire che la
potenza dei chip sarebbe raddoppiata ogni due
anni. Una profezia degli anni '70 che ha continuato
a valere per tutti questi anni e penso che continuera'
a farlo almeno per altri 10 anni.
Questo significa che il computer
che possiamo comprare oggi per 600 dollari e'
gia' 10.000 volte piu' potente rispetto al computer
originario che si poteva acquistare nel 1981
per 3.000 dollari, per non parlare della gamma
di applicazioni da utilizzare con il PC, aumentata
tantissimo. Certo, all'epoca non avevo naturalmente
grandi risorse, pero' almeno avevo un sogno
in comune con i miei amici. Pensavamo che avremmo
potuto coniugare la potenza elaborativa e con
la magia del software per mettere a punto il
tool, lo strumento migliore per il genere umano
per potenziare la creativita', per riuscire
a raggiungere altre persone; insomma, uno strumento
che fosse davvero in grado di promuovere i progressi
in tutti i campi scientifici grazie alle sue
ricche potenzialita' e capacita'.
Mi appassiona tantissimo il progresso
compiuto da allora, in particolar modo quando
vado nelle scuole e vedo i ragazzi che usano
il computer. Ovviamente si sa che per loro natura
i ragazzi sono curiosi, e sin dalla piu' tenera
eta' hanno tutta una serie di interrogativi
a cui vorrebbero trovare risposta. Se diamo
loro la possibilita' di navigare su Internet,
sicuramente troveranno moltissime risposte.
La loro curiosita' verra' incentivata e, cosi'
facendo, verranno stimolati e pungolati sempre
piu' in questa direzione.
Questa era dell’informazione
e' un'epoca in cui regna una grande liberta'
nel comprendere le cose. Pensiamo alla politica.
Una ventina di anni fa, se qualcuno voleva saperne
di piu' sui discorsi tenuti dai politici, per
verificare se seguissero lo stesso ragionamento
logico, avrebbe dovuto affrontare un'impresa
pressoche' impossibile. Oggi, invece, si puo'
andare sul sito web, dove e' possibile trovare
tutte le prese di posizione e le dichiarazioni
rese.
Oggi il pubblico puo' essere
piu' informato, puo' conoscere le vostre preoccupazioni
principali, come impiegate il vostro tempo.
Questo messaggio e' disponibile a tutti.
E poi la trasparenza che e' resa
possibile da questi strumenti, soprattutto nei
Paesi in cui l'utilizzo delle risorse statali
e' stato messo in dubbio e la gente si chiede,
per esempio, come vengono effettuati gli approvvigionamenti
ai Paesi in via di sviluppo, se le risorse vengono
stanziate a favore delle persone e dei Paesi
giusti. Devo dire che in questo caso entra prepotentemente
in gioco Internet, con tutte le sue possibilita'.
Molte delle cose che facciamo
oggi sono per noi scontate, come la possibilita'
di inviare un messaggio oltreoceano, oppure
di far giocare i bambini su Internet con interlocutori
che sono dall'altra parte del mondo e parlano
un'altra lingua. Se qualcuno cerca un lavoro,
con pochi click del mouse puo' valutare le varie
offerte di lavoro, ma e' anche possibile fare
shopping; anche se non si conclude un acquisto
su Internet, almeno si hanno maggiori possibilita'
di informarsi, cosi', ad esempio, si puo' conoscere
il valore della propria macchina usata prima
di recarsi di persona dal concessionario di
automobili.
Insomma, abbiamo alle nostre
spalle un periodo molto interessante. Verso
la fine degli anni ‘90, c'e' stata una
specie di corsa all'oro, con un incredibile
numero di matricole, di dotcom e di investimenti!
Tanti avevano previsto che le cose sarebbero
cambiate molto velocemente, che nel giro di
pochi anni il settore bancario e quello dello
shopping sarebbero stati trasformati radicalmente.
In effetti, tante di queste previsioni
erano sbagliate, soprattutto dal punto di vista
della tempistica. Tante delle dotcom da allora
hanno dovuto "rimboccarsi le maniche"
e ricominciare da zero, perche' non avevano
buoni modelli di business. Ma tante idee emerse
allora sono tuttora valide, anche se richiederanno
maggior tempo per la loro realizzazione rispetto
a quanto era stato ipotizzato allora.
Noi riteniamo che molti di questi
sogni si avvereranno nel corso di questa decade,
che secondo noi e' molto speciale; nel 2000
venivano svolte con l'aiuto dei computer soltanto
pochissime attivita', tra cui il word processing,
cioe' l’elaborazione di documenti, e l’invio
delle e-mail. Entro la fine di questa decade,
in Paesi come gli Stati Uniti o l'Italia, sara'
assodato l’utilizzo dei computer nella
gestione, ad esempio, delle foto da mostrare
ad amici e parenti: potremo incorniciarle ed
organizzarle elettronicamente in maniera semplicissima.
Oppure, nel campo della musica, potremo organizzare
i nostri brani e predisporre una specie di classifica,
di hit parade, senza utilizzare supporti fisici.
Secondo me, entro la fine della decade tutto
cio' sara' dato per scontato. Le pubbliche Amministrazioni
non si baseranno piu' soltanto sui supporti
cartacei: sara' possibile scambiare dati tra
un Ministero e l'altro, tra la pubblica amministrazione
centrale e quelle regionali e locali, per cui
si semplifichera' tantissimo l’iter burocratico.
Riuscendo ad operare con questo sistema, che
asseconda l'interazione con i cittadini, le
pubbliche amministrazioni potranno essere piu'
celeri anche nelle loro risposte. L'utilizzo
della tecnologia da parte dei privati e del
pubblico crescera' di anno in anno.
Ogni azienda ed ogni pubblica
amministrazione potra' finalmente capire le
esigenze dei propri fruitori, se sono soddisfatti
o meno del servizio reso, se magari hanno bisogno
di qualcuno che li conduca per mano nella propria
esperienza informatica. Tutto cio' sara' reso
possibile dalla tecnologia, ma soprattutto verranno
diminuiti tantissimo i costi.
Cio' che e' successo negli anni
’80 e ‘90 - anni, peraltro, interessantissimi
- ha semplicemente scalfito la superficie; in
questa decade, nella decade digitale, quando
il commercio elettronico, l'e-government, una
buona gestione dell’assistenza sanitaria
e tutta la miriade di applicazioni per i consumatori
saranno dilaganti e pervaderanno tutto, tali
applicazioni saranno talmente diffuse che tutti
le daranno per scontate.
Si tratta della realizzazione
di un sogno, basato su una serie di assunti,
ossia sul miglioramento dell'hardware e sullo
sviluppo dei software, per esempio, da parte
della Microsoft; questo e' il nostro sogno.
Cio' nonostante, volevamo che anche le altre
aziende potessero sviluppare software senza
restrizioni e senza royalty, basandosi sul nostro
software. Per noi e' stato quindi molto importante
riuscire a contribuire alla fioritura di questo
settore, perche' ormai il fenomeno ha assunto
una portata mondiale. È molto importante
anche il fatto che la proprieta' intellettuale
e commerciale riuscira' ad aumentare il numero
dei posti di lavoro nel mondo.
Vediamo ora di fare qualche previsione
sull'utilizzo dei computer e dell'informatica.
Potrete forse considerare queste previsioni
un po' velleitarie, ma io sono un ottimista
quando si parla di tecnologia. Ogni giorno,
quando vado a lavorare, sono molto contento,
sapendo di avere ottimi collaboratori e avendo
presente il fatto che il nostro compito e' di
sviluppare software che riescano a sfruttare
queste nuove potenzialita', per permettere nuovi
utilizzi.
Uno dei nostri sogni nel cassetto
e' stato il tablet PC, che di fatto abbiamo
"lanciato" qualche mese fa; sono ora
finalmente disponibili i primi prodotti commerciali.
Mostro un esemplare del tablet PC, che ha una
penna. Questo che sto mostrando e' di marca
Hewlett-Packard, pero' viene fabbricato anche
da altri produttori: noi ci limitiamo a fornire
i software. Potete recarvi ad una riunione con
questo tablet PC e prendere appunti, oppure
leggere l'ultimo articolo ed annotarlo semplicemente
sul display, per poi inviare il tutto ai colleghi.
Non e' semplicemente una questione di lettura,
si possono anche prendere appunti, apporre delle
note e portare tutto con se', senza rinunciare
alla tastiera, che puo' essere collegata. Quindi
si hanno a disposizione tutti i vantaggi della
penna, che e' uno strumento naturale, ma anche
quelli offerti dalla possibilita' di collegare
una tastiera. Si pensi ai medici, ad esempio,
che in questo modo possono studiare le cartelle
cliniche, oppure agli agenti di commercio, che
sono sempre in giro. È veramente uno
strumento fantastico, soprattutto quando si
collega alla rete wireless, cioe' senza fili.
Il network wireless e' stato
oggetto di ingenti investimenti e anche se molti
di essi non hanno reso quanto voluto agli investitori,
nulla fermera' il progresso di questa tecnologia.
Ci saranno due tipi di reti wireless, una disponibile
ovunque, leggermente piu' lenta, l’altra
molto piu' veloce presente nei luoghi di lavoro,
negli aeroporti, nei centri congressi, denominata
wi-fi, che consentira' di circolare liberamente
ovunque pur rimanendo collegati alla Rete.
Un'altra possibilita' che riteniamo
entusiasmante e' il miglioramento della telefonata
tradizionale. Con un PC in ufficio, telefonando
a qualcuno dotato a sua volta di PC, automaticamente
si potranno collegare i rispettivi monitor,
cosi' da condividere i documenti; anziche' semplicemente
parlare del budget con il collega, lo si potra'
contestualmente visionare, per discuterne e
modificarlo insieme. Sara' quindi possibile
coniugare la connessione in fonia con l’operazione
diretta sul display. Questi scenari cosi' ambiziosi
incrementeranno la produttivita'.
Spesso la gente mi pone domande
sull'economia. Ovviamente non sono un economista,
essendo specializzato nel campo del software.
Penso pero' che nei prossimi anni l'economia
sara' abbastanza stabile: personalmente non
penso che accadra' nulla di drammatico o di
radicale. Pero' nei prossimi anni, a mano a
mano che verranno utilizzati sempre di piu'
sistemi cosi' sofisticati da parte di piccole,
medie e grandi imprese, si determineranno anche
grandi incrementi della produttivita', per cui
potremo aspettarci una crescita economica sostenuta,
analoga a quella di cui abbiamo goduto in passato,
e questo naturalmente avra' un impatto significativo.
Quali sono le sfide, le cose
importanti da fare in tutti i Paesi per riuscire
a cogliere al massimo queste opportunita'? Sicuramente
si tratta di una problematica che assilla tutti
voi: fare in modo che non ci sia un digital
divide, cioe' una discriminazione basata sulla
diversa digitalizzazione. E' infatti importante,
ad esempio, che tutti gli studenti abbiano la
possibilita' di "mettere le mani"
sui computer, qualunque scuola frequentino.
Sicuramente la pubblica amministrazione
se ne sta occupando, pero' aziende leader come
la nostra possono svolgere un ruolo fondamentale,
all’avanguardia per porre a disposizione
il software di coloro che ne hanno bisogno e
non possono permetterselo.
Penso anche alla formazione dei
lavoratori, soprattutto di quelli che devono
riqualificarsi per ambire ad occupare i nuovi
posti di lavoro creati dall'informatica. È
un’altra sfida che dovranno cogliere le
pubbliche Amministrazioni e i Governi: una sfida
che non potra' essere ignorata per via del ritmo
con cui si stanno susseguendo gli avvenimenti.
Secondo me, e' importante ricordare
che si tratta di un fenomeno di portata globale;
persino i Paesi dell'Europa dell'Est, ma anche
alcune delle economie asiatiche emergenti, hanno
deciso di cogliere al volo le possibilita' offerte
dall’information technology, in modo da
consentire alle loro universita' di dedicarsi
a pieno titolo al raggiungimento di questa opportunita'
e, conseguentemente, a creare nuovi posti di
lavoro. Chiaramente, il fattore tempo e' fondamentale
per riuscire a tenere il passo con i migliori.
Spesso mi chiedono quali siano
i limiti dell'informatica. Devo dire che, con
riferimento ai software, ci siamo trovati di
fronte a sfide abbastanza ostiche da superare.
Per esempio, la possibilita' del riconoscimento
della scrittura che e' incorporato in questo
dispositivo ha richiesto piu' di dieci anni
di lavoro e ritengo sia perfezionabile; cio'
nonostante, e' arrivato ad un buon livello.
Un altro settore in cui stiamo
investendo insieme ad altri e' quello del riconoscimento
del parlato, che e' molto piu' impegnativo di
quanto possa sembrare. Io ho un enorme rispetto
per il perfetto meccanismo dell’orecchio
e della bocca umana, pero', secondo me, nel
corso di questa decade riusciremo a risolvere
anche questo ostacolo del riconoscimento del
parlato, per via dei miliardi di dollari che
sono stati profusi in questo investimento.
Sicuramente, in futuro i sistemi
dovranno essere piu' semplici da utilizzare.
Sono il primo a dire che bisogna semplificare
le interfacce, in modo tale da avere contestualmente
la tastiera, il parlato e la penna sul display.
Mi viene spesso chiesto come
si presenteranno i computer negli anni a venire.
Vi saranno formati diversi. Ci sara' ovviamente
il computer con lo schermo grande, a parete,
che consentira' una visione contemporanea da
parte di molti utenti. Ci saranno poi i computer
tradizionali da scrivania ed anche i tablet
PC, che rivestiranno anch’essi un ruolo
molto importante. Poi avremo i palmari ed altri
dispositivi, come la macchina fotografica, la
telecamera e il telefonino. Tutto questo assumera'
la forma di un unico dispositivo multifunzionale,
che sara' facile da portare con se'.
Poi ci sara' un dispositivo ancora
piu' piccolo, che si potra' collegare per erogare
flussi informativi: un orologio da polso, che
potra' essere collegato alla Rete non solo per
l'indicazione dell’ora, ma anche per esaminare
gli orari dei voli, l'ultimo risultato della
squadra del cuore di calcio oppure i corsi azionari.
Spesso la gente mi chiede se
tutti questi dispositivi non saranno in concorrenza
l'uno con l'altro, il telefonino con il PC e
il PC con il televisore, se non ci saranno vincitori
e vinti. Io rispondo che non sara' cosi', perche'
ogni dispositivo ha una sua naturale fruizione.
Quando tante persone vorranno seguire lo stesso
evento insieme, utilizzeranno il megaschermo
a parete. Se invece si vorra' scrivere una lettera,
naturalmente si impieghera' il tablet PC o il
computer desktop. Il tablet PC diventera' sempre
piu' piccolo; cio' nonostante potra' risultare
piu' comodo portare con se' il cellulare; quando
vorrete scorrere rapidamente delle informazioni,
entrera' in gioco l'orologio da polso.
Il nostro settore ha parecchio
lavoro da fare per migliorare l’interoperabilita'
di questi dispositivi; ad esempio, l’elenco
dei vostri impegni dovra' essere visionabile
ovunque. Gli orologi da polso che svilupperemo
saranno disponibili dal prossimo anno. Il computer
incorporato nell’orologio da polso che
sara' prodotto il prossimo anno sara' cinque
volte piu' potente del computer IBM originale,
per il quale - nel lontano 1981 - noi di Microsoft
abbiamo scritto il software. Avremo al polso
un dispositivo cinque volte piu' potente del
primo computer IBM, solo per visualizzare informazioni.
È veramente fenomenale!
Ogni volta che pensiamo a queste
capacita' eccezionali veniamo riportati alla
questione di base, vale a dire se tutto cio'
rechera' un vantaggio al genere umano. Sicuramente
tutti gli interlocutori, in particolare il settore
dell'industria ed anche gli Stati, hanno una
responsabilita' ben precisa.
Ci preme particolarmente aiutare
i disabili: vogliamo che i computer siano piu'
accessibili anche per loro, in modo tale che
essi possano usufruire di maggiori possibilita'
di quante ne abbiano avute finora dal punto
di vista del lavoro e della comunicazione con
gli altri. Penso anche ai portatori di handicap
fisici. Abbiamo cercato di mettere a punto speciali
tastiere proprio per loro, perche' non partiamo
dal presupposto che tutti sono uguali. Si pensi
anche agli ipovedenti o ai non vedenti: magari
vi sorprendera' apprendere che il computer puo'
aiutare anche costoro, con la sintesi vocale.
Sara' possibile ascoltare il computer declamare
dei testi e, anche grazie ai progressi del riconoscimento
del parlato, gli ipovedenti potranno efficacemente
interagire: ad esempio, potranno udire il contenuto
di una lettera inviata loro da un amico. Prima
dell'avvento del computer questo era molto difficile,
perche' si impiegava molto tempo per trascrivere
del materiale stampato in Braille e costava
anche parecchio; adesso, invece, possiamo usare
la sintesi vocale, possiamo digitalizzare la
voce, cosi' anche gli ipovedenti possono andare
su Internet, apprendere le ultime notizie di
attualita' ed accedere a tutte le informazioni,
come facciamo tutti noi.
La questione dell’accessibilita'
e' quindi importantissima. Gli investimenti
da noi compiuti in questo campo non sono commisurati
alle dimensioni del mercato, che di fatto e'
abbastanza piccolo e tra l'altro richiede anche
un impegno complesso. Vogliamo raggiungere questo
obiettivo, perche' siamo convinti che uno dei
nostri compiti e' quello di utilizzare il software
per consentire a ognuno di sfruttare appieno
il proprio potenziale.
Si parlava, prima, della globalizzazione.
Vorrei darvene la mia versione personale, perche'
ho avuto la fortuna di avere successo con l'azienda
da me fondata, la Microsoft. Mi hanno chiesto
cosa intendo fare con tutta la mia ricchezza.
Ho deciso che avrei cercato di restituire questa
ricchezza alla societa' in maniera efficace.
Ho impiegato alcuni anni per guardarmi intorno
nel mondo e decidere dove queste ricchezze avrebbero
potuto produrre il massimo impatto. Mi ha veramente
illuminato sentire parlare delle patologie che
esistono nel mondo, della mortalita' infantile,
delle malattie epidemiche, di quelle malattie
che ormai non esistono piu' nel mondo occidentale
ricco. Sono rimasto sorpreso nell’apprendere
quante poche risorse vengono devolute a livello
statale per motivi filantropici.
La globalizzazione ha elevato
i livelli sanitari in tutti i Paesi e infatti
il divario tra l'aspettativa di vita nel mondo
occidentale e quella nel mondo in via di sviluppo
e' stato ridotto da 24 a 12 anni. Purtroppo,
con l'arrivo dell'AIDS questo divario sta di
nuovo aumentando. Ma in fondo anche 12 anni
sono troppi, non e' vero?
Quando dunque pensiamo in senso
lato alla tecnologia e a come potrebbe essere
utilizzata, ritengo sia importantissimo affrontare
le problematiche delle condizioni sanitarie.
Siamo orgogliosi che la tecnologia informatica
sia utile per favorire la raccolta e la diffusione
delle informazioni, pero' la mia opera filantropica
e' stata orientata a rendere disponibili medicinali
nelle aree geografiche piu' povere. Tuttavia,
secondo me, non si fa ancora abbastanza.
L'Italia e' uno dei pochi Paesi
che ha aumentato i propri contributi, negli
ultimi anni; naturalmente questa iniziativa
e' da lodare, ma si potrebbe fare di piu'. Tutti
gli abitanti del mondo dovrebbero rendersi conto
che i piu' ricchi devono condividere la propria
fortuna con i meno avvantaggiati. Del resto,
dovreste pensare che avreste potuto nascere
anche in un'altra parte del mondo e avreste
potuto dunque vivere in condizioni diverse.
Questa e' l'ultima frontiera, per riuscire a
capire la situazione nel mondo.
Per concludere, vorrei tentare
di trasmettere la mia visione sulle questioni
trattate.
Sono molto orgoglioso dei progressi
che si stanno conseguendo, rispetto ai quali
mi avete sentito esprimere toni ottimistici.
Ricordo che quando la gente parlava di tecnologia,
alla fine degli anni '90, lo faceva in toni
quasi fanatici; adesso, invece, si e' fatta
prendere dalla depressione e tutti sono portati
a dire che certi obiettivi non si realizzeranno
mai. Come al solito, c'e' il giusto mezzo. Ci
sono progressi che non si realizzeranno da un
giorno all'altro, pero' prima o poi si concretizzeranno
e saranno incredibili. Le sfide che ci aspettano,
come la sicurezza e la privacy, sono molto concrete.
Abbiamo cercato di dare precedenza a tali questioni,
perche' sono serie e richiederanno un dialogo
ben preciso tra i rappresentanti dei Governi
e delle aziende, cosi' da tutelare anche i cittadini
nel modo migliore.
Sono molto orgoglioso del
lavoro svolto qui in Italia insieme alla Microsoft,
in quanto e' stato avviato un dialogo tra la
pubblica amministrazione e i nostri rappresentanti
e si e' determinata una collaborazione proficua
al fine di ridurre il digital divide. È
un'epoca veramente entusiasmante e da parte
nostra siamo piu' che disponibili a questo dialogo
e lieti di continuare a promuoverlo, per vincere
questa sfida. (Generali applausi).
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