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Siamo stanchi di subire la pressione ingiustificata da parte di una classe sindacale che, nella vicenda SAI8, ha dimostrato dei profondi limiti di preparazione e di buonsenso

È facile trovare il capro espiatorio nei sindaci, senza però essere in grado di entrare nel merito delle questioni trattate. Noi sindaci non possiamo permettere a nessuno di mettere a repentaglio il futuro delle nostre comunità. Abbiamo tutelato il territorio e ne andiamo fieri. I sindacati avrebbero dovuto difendere i lavoratori prima, molto prima, e non in questa fase del fallimento Sai 8.

di Giuseppe Castiglia - martedì 24 giugno 2014 - 2861 letture

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Orazioe Scalorino e Sebastiano Scorpo

Inoltre, una trattativa sindacale non può essere condotta con la minaccia della interruzione del servizio idrico (a che titolo??). E ancora, qual è stata la proposta dei sindacati per tutelare questi posti di lavoro? Nessuna!! Avrebbero voluto mantenere gli stessi standards lavorativi della fallita Sai 8, che avrebbero condotto ad un ennesimo fallimento. Ebbene, ci assumiamo la responsabilità di rompere questa catena fallimentare per tutelare i cittadini e le nostre comunità.

Inoltre, entrando nel merito, chiediamo al sindacato: perché i comuni si sarebbero dovuti accollare i debiti della società privata fallita sai8? Per quale ragione i dieci comuni avrebbero dovuto sostenere un onere di 7,5 milioni di euro prodotto in due mesi di gestione? Perché il sindacato non ha dato alcuna risposta a queste domande nel corso della trattativa?

Infine, al sindacato, vista la brutta figura fatta in questa occasione, consigliamo un radicale rinnovamento che, purtroppo per loro e per i lavoratori, è avvenuto nella politica e nella società in generale, ma non è ancora avvenuto nel sindacato italiano. Così facendo il sindacato rischia di essere una forza reazionaria e conservativa.

La maggior parte dei sindaci appartiene ad una generazione che non avrà mai nessuna garanzia lavorativa e la maggior parte dei cittadini oggi non è più disposta a tollerare meccanismi che appartengono al passato e che hanno ridotto la Sicilia nella pessima condizione in cui si trova. Consigliamo a questo sindacato di cambiare radicalmente e lo invitiamo a fare una battaglia per salvare il lavoro vero.

La nostra solidarietà pertanto va soltanto a quegli operai che hanno fatto funzionare in questi anni il servizio e non a chi ha determinato il fallimento della Sai8 a fronte di stipendi insostenibili che farebbero rabbrividire i disoccupati, gli operai e i pensionati delle nostre comunità.

Comunicato Stampa Floridia 22.06.2014

- Orazio Scalorino Sindaco di Floridia

- Sebastiano Scorpo Sindaco di Solarino


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