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Persone: Paolo Taviani

di redazione cinema - giovedì 29 febbraio 2024 - 802 letture

San Miniato, 29 febbraio 2024 – Ci sono i ricordi dei due fratelli che si affacciano da piazza Mazzini per vedere la distesa verde della pianura. C’è la rocca del paese alto, dove i due andavano a correre prima della guerra.

E che i tedeschi poi fecero saltare. Ricordi di una vita, ricordi di San Miniato alla quale Paolo Taviani, morto a 92 anni, era sempre rimasto legato. Era partito da lì tanti anni fa con il fratello Vittorio per una carriera cinematografica intensa e ricca di premi.

Una coppia che ha segnato il cinema ma che pensava sempre a San Miniato, a quell’infanzia spensierata. Paolo Taviani era tornato in città nel settembre 2023 per l’inaugurazione di “Cecilia” la statua, realizzata con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio, che riproduce la bambina con le treccine ne “La notte di San Lorenzo”. Un film a cui la Toscana, che nella pellicola viene raccontata nella sua essenza nei tragici giorni della seconda guerra mondiale, vuole particolarmente bene.

"Il mio lavoro non è ancora iniziato”, aveva detto durante l’incontro, testimoniando la sua grande passione, ancora viva, per la macchina da presa. Il pensiero va sempre a piazza Mazzini, a quella pianura sottostante “da dove si sentivano più forte i liberatori che stavano arrivando”, riferendosi ancora alla tragedia della seconda guerra mondiale e alla gioia della liberazione. Un legame forte con San Miniato. La città dei fratelli Taviani.

La Toscana è in lutto per la morte di Paolo Taviani, 92 anni. Originario di San Miniato, con il fratello Vittorio, scomparso nel 2018, hanno formato una coppia che ha segnato profondamente il cinema italiano. Paolo Taviani si è spento nella clinica villa Pia, dove era ricoverato. Originario di San Miniato, viveva a Roma. Lascia la moglie Lina Nerli Taviani e i figli Ermanno e Valentina.

Lunedì 4 marzo si terrà la cerimonia laica funebre alla Promototeca del Campidoglio dalle ore 10 alle 13. "I fratelli Taviani" sono diventati nel tempo un vero e proprio ’marchio cinematografico’: nel 1967 iniziarono un’attività autonoma, dirigendo, da allora sempre insieme, il primo film, "I sovversivi".

Coerenti interpreti di un cinema civilmente impegnato, nella seconda fase della loro carriera, pur continuando a rappresentare la necessità e il rimpianto dell’utopia, si sono dedicati soprattutto alla rievocazione del passato e alla trascrizione filmica di opere letterarie.

L’attività cinematografica di Paolo Taviani era ancora vivace. Aveva annunciato che era pronto a tornare sul set. “Canto delle meduse” il titolo del film con protagonista, tra gli altri, anche Kasia Smutniak. L’annuncio era arrivato al Festival di Berlino, che i Taviani vinsero nel 2012 con “Cesare deve morire”. L’idea di Paolo Taviani era quella di tratteggiare alcuni giorni di lockdown, per raccontare dal suo punto di vista la pandemia, le città che si fermano. Una mente ancora molto vivace, con tanti progetti. Poi l’improvviso problema di salute.

"La Toscana piange la scomparsa del grande regista Paolo Taviani, figlio della nostra amata San Miniato e sempre legato con passione e talento alla Toscana". Lo ha dichiarato Eugenio Giani, commentando la scomparsa odierna del regista PaoloTaviani, che secondo il presidente della Regione Toscana "lascia un vuoto incolmabile non solo nel mondo del cinema, ma nel cuore di tutti noi che abbiamo condiviso con lui le origini, ma anche l’amore per questa terra, le sue tradizioni e la sua gente".

"Paolo, insieme a suo fratello Vittorio, ha dipinto il nostro paese con toni di autenticità e profonda umanità. La tua arte e il tuo spirito continueranno a guidarci, come faro di creatività e passione, che la terra ti sia lieve Paolo" ha concluso Giani.

Fonte: La Nazione


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