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Michele Pellizzari & Jacopo Orsini “Dinastie d’Italia” (Egea/Università Bocconi)

Gli ordini tutelano davvero i consumatori? Il familismo è veramente un male? Quali sono le implicazioni politiche e le possibili riforme? Come garantire pari opportunità? Le possibili risposte nel nuovo libro di Pellizzari e Orsini per Egea

di Emanuele G. - martedì 10 aprile 2012 - 4339 letture

Il saggio dell’economista Pellizzari e del giornalista Orsini edito dalla casa editrice dell’Università Bocconi di Milano ha tutte le caratteristiche del più classico instant-book. Infatti, il punto centrale è rappresentato da un argomento che da diverso tempo è parecchio discusso nel nostro paese. Anche in maniera piuttosto vivace. Ossia gli ordini professionali. Argomento analizzato su due livelli. Primo, l’impatto che hanno sulla qualità di vita dei consumatori. Secondo, il familismo è davvero un male inevitabile? Sullo sfondo, la possibilità di permettere a chiunque di accedere alle professioni. Come capirete si tratta di un argomento complesso e spinoso. Complesso perché abbraccia molti aspetti della dinamica della società italiana. Spinoso per il semplice fatto che l’ordine professionale è una delle via di accesso al mondo del lavoro. Tema reso di drammatica attualità dalla pesantissima crisi economica in essere in Italia.

Iniziamo un’analisi più approfondita del libro. Gli ordini tutelano davvero i consumatori? Il familismo è veramente un male? Proprio mentre è in via di approvazione l’ennesimo provvedimento sulle liberalizzazioni arriva in libreria “Dinastie d’Italia”. Il volume è una approfondita analisi del peso del familismo nelle professioni regolamentate e una cronaca della fortissima, e spesso insormontabile, resistenza che un Parlamento composto per oltre un terzo da iscritti agli ordini mette in campo a ogni tentativo di riforma.

La regolamentazione delle professioni ha uno scopo ben preciso: proteggere i consumatori in mercati nei quali è difficile valutare la qualità dei servizi offerti. Fin tanto che ci si confronterà tra chi sostiene che il mercato dei servizi professionali è perfettamente concorrenziale e chi ribatte che gli ordini non hanno alcuna capacità di garantire il consumatore il dibattito pubblico non avanzerà. Alla politica spetta la scelta di dove posizionarsi in questo trade-off tra qualità e concorrenza. Dinastie d’Italia si propone di valutare l’effetto delle restrizioni e delle barriere all’ingresso in rapporto alla qualità dei servizi offerti dai professionisti.

Il volume analizza gli elenchi nominativi degli iscritti agli ordini per misurare e confrontare il grado di familismo tra professioni e aree del paese e dimostra che a un livello maggiore di connessioni familiari corrisponde in alcuni casi una peggiore qualità dei servizi. La famiglia è però anche un luogo di apprendimento e questo libro aiuta a comprendere se prevalga il suo ruolo clientelare o quello formativo. Quali sono dunque le implicazioni politiche e le possibili riforme? Come garantire pari opportunità a tutti coloro che desiderano operare in una professione regolamentata, senza abbassare la qualità dei servizi erogati? “Questo libro servirà enormemente a capire le insidie presenti nel processo di liberalizzazione, i rischi di far deragliare il treno delle riforme”, afferma Tito Boeri nella sua prefazione. “Fornirà anche strumenti per valutare l’efficacia delle riforme e prevenire possibili degenerazioni.”

Il volume grazie a un linguaggio piano, a parecchi grafici, a un indice ben strutturato e una copiosa bibliografia permetterà sicuramente a chi lo legge di farsi un’idea ben più che definitiva su una tematica essenziale per il rilancio del nostro paese e il suo avvenire. Ecco un libro utile. Perché ci aiuta a comprendere meglio la difficile realtà italiana.


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