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“Luce & Ombra, incontro con Jimmy Page” a cura di Brad Tolinski (Crown Publishers/Sperling & Kupfer)

Finalmente esce la prima biografia ufficiale di Jimmy Page il mitico chitarrista dei Led Zeppelin. Un libro che ripercorre la storia del rock dagli anni cinquanta fino ai giorni nostri.

di Emanuele G. - lunedì 4 novembre 2013 - 5045 letture

Quanti ricordi mi legano ai Led Zeppelin. I miei cugini più grandi mi facevano ascoltare – fra molti gruppi – proprio i Led Zeppelin per farmi stare…calmo! Ma come si può rimanere impassibile innanzi al portentoso rock del quartetto britannico? Mica si è di ghiaccio! Ed avevo appena 5 anni! La mia militanza rock è iniziata presto e devo molto a loro. Dieci anni dopo – siamo nel 1979 – sono in Inghilterra. E’ la mia grande occasione per vederli in concerto. Sono il principale gruppo dell’edizione di quell’anno del celeberrimo Festival di Knebworth. Ci dovevo essere! Non potrete mai capire i mille sentimenti che si affollavano nel mio cuore e nella mia mente dopo aver assistito al loro concerto. Una cavalcata di tre ore all’insegna di passione, talento, carisma e sperimentazione pura. In quelle tre ore l’intero scibile della musica di tutto il mondo è scorso davanti ai miei occhi e stimolato i miei padiglioni acustici. Provando un piacere che raramente ho raggiunto in altre fasi della mia vita.

Ora a rinfocolare questa mia passione per i Led Zeppelin contribuisce la prima biografia autorizzata di Jimmy Page. Chi è Jimmy Page? E’ davvero impresa improba raccontarvi chi è Jimmy Page. Dalla fine degli anni cinquanta fino all’esperienza con gli Yardbirds è stato uno dei chitarristi inglesi che hanno fondato il sound della chitarra rock. Infatti, era uno dei più importanti e contesi turnisti/session men della scena musicale britannica. Ha contribuito a rendere fattibili le composizioni di centinaia di gruppi inglesi del periodo: Beatles e Rolling Stones fra tutti. Ma non c’è solo questo. Come turnista/session man Jimmy Page ha sperimentato chitarre, effetti, tecniche di esecuzione e tecniche di registrazione che oramai sono una normale consuetudine negli studi di registrazione di tutto il mondo. Lui nel corso degli anni sessanta ha dato gli orientamenti decisivi su come costruire una chitarra, come suonarla, che tipo di effetti affiancargli, come registrarla, come eseguire il sound della chitarra dal vivo e tanto altro ancora. Insomma, se Jimmy Page non fosse mai esistito il rock attuale sarebbe un’altra cosa e non avrebbe raggiunto i livelli di straordinario successo popolare ottenuto in questi ultimi decenni.

Leggere la biografia scritta da Brad Tolinski – già caporedattore di Guitar World e uno dei più acuti conoscitori della chitarra contemporanea – assume le stesse caratteristiche di avere in mano una macchina del tempo. Hai, cioè, la possibilità di leggere l’intera storia del rock e del suo strumento preferito – la chitarra – rimanendo comodamente seduto in poltrona. Finalmente capisci come si è creata la scena rock inglese della fine degli anni cinquanta allorquando si ascoltava, furtivamente, i dischi degli standard jazz, rock’n’roll e rockabilly americani. Hai cognizione dell’estrema diffusione underground del rock inglese che si suonava in ogni dove. Sei testimone della nascita dei miti imperituri del rock albionico. Comprendi le fasi di formazione degli assetti lavorativi collegati al mondo del rock: turnista, manager, addetto stampa e produttore. In breve, Jimmy Page e Brad Tolinski scrivono un saggio memorabile sul rock e sui suoi mille addentellati. Più di trecento pagine di profonda e strutturata riflessione sulla musica che ha cambiato il mondo. Una musica – ammettiamolo – che oggi appalesa il carico degli anni e che fa fatica a raccontare il mondo di oggi.

A rendere ancora più attraente “Luce & Ombra” è l’estrema sincerità e trasparenza di Jimmy Page. Non nasconde nulla sui vizi pubblici/privati che gli artisti rock di quegli anni professavano. Mi riferisco all’uso smodato delle droghe o di super alcolici. Per inciso il leggendario John “Bonzo” Bonham morì per un’overdese di speedball. Cioè un mix letale di eroina e cocaina da consumarsi assieme ad alcolici. Od ancora i costumi sessuali estremamente lascivi. Allora le groupies – ragazze di facili costumi – assalivano le rock star per passarvi alcune ore di sesso più che bollente. Oppure come non ricordarci della passione mai smentita di Jimmy Page per l’Occultismo? Dovete sapere che Jimmy Page venne in Sicilia nel 1974 per visitare la villa di Alister Crowley a Cefalù. Ciò riconferma la grandezza come persona e come musicista di Jimmy Page. Una biografia che evita il facile cronachismo rock strappa lacrime per delineare un quadro realistico e più che condivisibile su una malattia chiamata ROCK!

Sito ufficiale di Jimmy Page


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